19 ottobre 2008
Il retroscena sulla beatificazione di Pio XII: la cautela del Papa tedesco (articolo di Accattoli da leggere e su cui riflettere!)
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VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE A POMPEI (19 OTTOBRE 2008)
Su segnalazione di Elisabetta leggiamo il seguente articolo di Luigi Accattoli.
Lo trovo di una profondita' e di una sensibilita' particolari. Leggiamo e poi commentiamo:
Il retroscena
La cautela del Papa tedesco
Luigi Accattoli
Forse non sarà il papa tedesco a fare santo Pio XII e possiamo capire le ragioni di questo passaggio di mano: la diatriba sul predecessore parte proprio dalla sua presunta propensione a favore del popolo tedesco, se non delle sorti della Germania durante il secondo conflitto mondiale. I più prevenuti tra gli accusatori sono arrivati a dipingerlo come «il papa di Hitler». Quella diatriba mostra segni di stanchezza e un ripensamento più equanime si sta facendo strada tra gli storici, anche tra quelli di origine ebraica, ma Benedetto XVI deve aver calcolato che la revisione storiografica avrà tempi lunghi perché incida efficacemente sui sentimenti dell'insieme del mondo ebraico, che pure gli stanno a cuore.
Forse ha deciso che occorre lasciare spazio a quel ripensamento prima di mettere papa Pacelli sugli altari. Ed ecco che egli con generosità difende il predecessore, come già lo fecero costantemente Paolo VI e Giovanni Paolo II. Lo difende e «prega» perché la causa di beatificazione vada a buon fine, ma fa annunciare per ben due volte — la seconda ieri — che «ritiene opportuno un tempo di approfondimento e di riflessione». Ieri ha fatto anche dire che «in questa situazione non è opportuno cercare di esercitare su di lui pressioni»: e questo è un avvertimento rivolto al proprio gregge, ai padre Gumpel e a quanti lo spronano ad andare avanti.
Il tempo di «approfondimento» riguarda anche la documentazione storica: l'Archivio vaticano non ha ancora ultimato la sistemazione dei fondi riguardanti il periodo della guerra. Conviene dunque attendere, di certo qualche anno.
Intanto la polemica si sfebbrerà e allora si potrà procedere, o magari arriverà un altro papa e a lui Benedetto XVI rimette fin d'ora l'ultima decisione.
© Copyright Corriere della sera, 19 ottobre 2008
Dobbiamo riflettere tutti su questo editoriale del dottor Accattoli.
Trovo che egli abbia toccato il punto centrale del problema senza girarci troppo intorno.
Da un punto di vista logico, anche per questioni di buon senso, e' forse inopportuno che sia un Papa tedesco a beatificare Pio XII per i motivi che tutti possiamo immaginare e che non e' il caso di ripetere.
Sarebbe stato lo stesso per un Papa italiano sia per la nazionalita' di Papa Pacelli sia per le responsabilita' della nazione italiana nella seconda guerra mondiale.
Capisco dunque e rispetto profondamente la prudenza del Santo Padre.
So che egli non pensa a se stesso ma a Pio XII.
Probabilmente vuole evitare future e inevitabili contestazioni al suo predecessore, contestazioni che verrebbero sia da parte ebraica sia, purtroppo e dolorosamente, dal mondo cattolico.
Pio XII diventerebbe un bersaglio permanente e non sarebbe piu' possibile un'accurata ricostruzione storica del suo operato.
Personalmente sono convinta che in futuro si comprenderanno le ragioni dell'operato di Papa Pacelli, ma ora il dibattito e' acceso e purtroppo l'ideologia, come sempre, sovrasta il buon senso.
Ci sono molti altri articoli da inserire nel blog su questo stesso argomento.
Li sottoporro' alla vostra attenzione fra oggi e domani, riportando i testi ma senza commentare ulteriormente.
In questa sede, pero', non posso fare a meno di provare un profondo rammarico per il modo in cui Papa Benedetto XVI viene trattato sui mass media.
Attaccarlo per avere difeso Pio XII ricordando in continuazione l'amore, ricambiato, di quest'ultimo per il popolo tedesco costituisce una pressione psicologica inaudita che non fa onore a nessuno.
Forse non sara' Benedetto XVI a beatificare Pio XII, ma il solo fatto che a Joseph Ratzinger non sia concesso di riflettere serenamente sul relativo decreto e' qualcosa che mi rattrista moltissimo.
Se e' la nazionalita' del Santo Padre il maggiore ostacolo a quella firma, spero che fra cinquanta o cento anni gli storici sappiamo interpretare nel giusto modo queste pressioni chiamandole con il loro nome!
Come definite, cari amici, quella forma di violenza (anche psicologica) che discrimina le persone sulla base della loro nazionalita' o della loro fede?
Ecco!!!
Ci tengo a ribadire il mio profondo rammarico ed il mio dispiacere per la mancanza di serenita' con cui viene affrontata la possibile beatificazione di un grande Papa come Pio XII e per la violenza con cui in tanti attaccano Benedetto XVI.
Detto questo, mi ripropongo di non commentare ulteriormente e prometto al Santo Padre di accompagnarlo con la preghiera e con tutta la mia stima ed il mio affetto.
Ringrazio il dottor Accattoli per la preziosa opportunita' di riflessione.
Raffaella
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14 commenti:
La tua riflessione è giusta e condivisibile cara Raffaella! La cosa che rattrista anche me è questa assurda ed inaccettabile pressione a cui il nostro Papa deve sottostare per decidere; invece di essere lasciato in pace per meglio approfondire la questione viene tirato ora da una parte ora da un altra. Un comportamento che riflette una mancanza totale di rispetto verso chi porta sulle spalle delle responsabilità di un peso insopportabile per qualsiasi essere umano soprattutto, a livello spirituale e di coscenza. Ma, coloro che adottano questa barbara stretegia sanno cos'è la coscenza? ne saranno muniti loro stessi oppure no?
Intanto la polemica si sfebbrerà e allora si potrà procedere, o magari arriverà un altro papa e a lui Benedetto XVI rimette fin d'ora l'ultima decisione.
No,proprio questa frase di Accattoli non mi piace! Per niente!
Che cosa dobbiamo capire? Che visto la sua non più giovane età, Benedetto XVI, vilmente si dice, mah, io soprassedo, tanto non ho ancora molto da vivere, deciderà chi viene dopo di me!
Questo ipotizzare su una dipartita non troppo lontana di Papa Benedetto mi sembra di un gusto molto discutibile.
Cara luisa si decisamente di cattivo gusto. Accattoli dovrebbe stare molto attento ad usare certe espressioni.
Ribadisco che questo tenere sotto pressione Benedetto XVI è una mancanza di rispetto assoluta verso chi è chiamato ad una simile decisione e mi riferisco anche e soprattutto ai mass media nessuno escluso.
Chiaro il concetto?
Vi copio una notizia Ansa
PIO XII: PERES, VISITA RATZINGER SAREBBE ASSAI GRADITA
IL PRESIDENTE ENTRA IN GIOCO PER SMORZARE LA POLEMICA
(ANSA) - GERUSALEMME, 19 OTT - Il presidente israeliano
Shimon Peres e' entrato questa sera in gioco nella polemica tra
esponenti religiosi cattolici e alcune istituzioni ebraiche, tra
le quali lo Yad Vashem di Gerusalemme, il Museo-memoriale della
Shoah, ribadendo che i rapporti fra lo Stato ebraico e la Santa
Sede sono buoni e che ''una visita di Papa Benedetto XVI in
Israele sarebbe assai gradita''.
Vari giornali israeliani nelle rispettive edizioni online
riferiscono questa sera una frase dell'anziano capo di Stato,
secondo il quale la targa dello Yad Vashem riguardante il ruolo
di Papa Pio XII nei confronti dell'Olocausto non dovrebbe
impedire un viaggio di Benedetto XVI in Israele. ''Non vedo
alcun legame tra la questione su Pio XII e la visita'' di
Ratzinger, ha detto Peres, che ha ricordato di avere gia'
incontrato in varie occasioni l'attuale pontefice di Roma,
precisando di avere per lui ''una stima particolare''.
Saluti, Eufemia
Luisa, si poteva dire in altro modo ma non credo che Accattoli si auguri che il Pontefice torni alla casa del Padre.
La questione è molto delicata e non è escluso che qualcuno, per eccesso di militanza, sbraghi e dica delle tavanate.Sono cose che possono succedere soprattutto nel campo degli impallinatori di Pio XII. Per questo bisogna mantenere nervi saldi.
Noi preghiamo per papa Benedetto sul cui equilibrato giudizio io non dubito neanche per un istante.
il papa è tedesco..... embè??? per canonizzare occorre una speciale nazionalità???
La canonizzazione è un fatto interno alla Chiesa se il Papa è tedesco svizzero o marziano nn penso diminuisca il valore delle virtù eroiche. Possibile che tutto lo si deve inquadrare in geopolitica?
Chissà se il Papa parlasse della Trinità come farebbero i giornaloni a inquadrarlo politicamente visto che abbiamo il bipolarismo
Cari amici, vorrei affidare alla vostra riflessione un pensiero mio condiviso anche da esimi storici della Chiesa.
Ritengo che nessun Papa dovrebbe essere "oggetto" di una beatificazione o santificazione. Non ce n'è bisogno. Il solo ministero petrino non conferisce ipso facto una fama sanctitatis, tutt'altro.
Evitando la prassi di santificare Papi, si evita qualunque polemica che - considerando il carattere del ministero del Successore di Pietro - inevitabilmente affiorano. Questo vale per Papi come il beato Pio IX e il santo Pio X, come innanzitutto per il beato Giovanni XXIII: si dovevano evitare questi fatti. Ancora di più vale per tutti i i loro successori degli ultmii decenni. Ritengo pietoso lo spettacolo che alcuni mettono in scena per la beatificazione di Giovanni Paolo II. Ritengo assolutamente inaccettabili le "pressioni" esercitate da personaggi come Oder e il suo entourage (polacco).
Dunque: evitiamo di pensare ai Papi come beati o santi. Non ce n'è bisogno.
SERAPHICUS
sono d accordo con luisa spero benedetto viva almeno altri 15 anni
Accolgo la "provocazione", che poi non e' tale, di Seraphicus :-)
La domanda che si pone Seraphicus, che mi sembra in realtà essere più una convizione che una domanda, me la sono posta più volte anchìo.
Forse la formulerei differentemente.
È utile, necessario, benefico che OGNI Papa diventi beato e poi santo?
Ci sono stati tempi nei quali i Papi erano tutt`altro che degli esempi di santità, questo non può più essere detto, ma da qui a beatificare e santificare ogni Papa c`è un passo che non mi sembra corretto fare.
È vero che quel "santo subito" che saliva dalla Piazza San Pietro per Giovanni Paolo, era ed è l`espressione di una fortissima emozionalità che personalmente non mi sento di seguire e condividere.
Se poi un Papa ha particolarmente marcato il suo pontificato e dunque la storia della Chiesa con la sua fede e le sue opere ed in seguito post mortem sono verificati miracoli per sua intercessione. perchè non concedergli quello "statuto" speciale?
Spingendo più lontano il ragionamento...
Insomma o tutti o nessuno, così non si creano problemi, confronti, graduatorie, stile lui sì che è un santo, lui no, lui è solo beato, lui è santo ecc.
Penso che Benedetto stesso è consapevole del problema di queste beatificazioni e santificazioni così numerose ed è diventato molto più esigente, sarei curiosa di conoscere il suo avviso sulla beatificazione che sembrerebbe stia diventando automatica dei Papi.
condivido pienamente l'opinione di seraphicus. E' una riflessione che ho fatto già da tempo anche se la tenevo per me.
Un papa deve prendere spesso decisioni difficili e impopolari, che vanno contro il suo tempo e inevitabilmente sarà inviso e contestato da una parte del mondo, alla cui influenza la Chiesa difficilmente riuscirà a sottrarsi, oggi e domani più che in passato. . Accadrà che saranno sempre più spesso gli organi di stampa, magari anticlericali, intellettuali spesso atei, rappresentanti di altre religioni o chi comunque parla più forte a dettare le regole di beatificazione di un papa. E non è giusto che ciò accada.
E' lodevole e molto anche, che molti si prodighino a spalmar balsamo sulla piaga dolorante.
francamente non capisco il punto di seraphicus: se una persona è santa (cioè: è in paradiso), non vedo perchè la Chiesa non dovrebbe proclamarlo solennemente.
Se abbiamo avuto papi santi in tempi recenti (il '900 nel suo complesso ha conosciuto grandi papi molto santi) non vedo perchè la Chiesa dovrebbe trascurare di canonizzarli. inflazione di santi? sarà un motivo in più per essere grati a Dio di averceli donati; avremo la possibilità di contare su più amici in Paradiso a cui rivolgerci; il loro esempio sarà noto e magari seguito.
Non mi sembra un male che la Chiesa proclami molti santi, anzi ne sono proprio felice, perchè ogni cristiano è chiamato ad esserlo.
Penso che sia questo il grande messaggio del magistero di Pio XII e del VAticano II (la chiamata alla santità di tutti). e non mi stupisce che un papa "conciliare" come Giovanni Paolo II abbia canonizzato molte persone.
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