7 febbraio 2008

Nella nuova preghiera non si chiede più la conversione degli ebrei, ma ci si limita a pregare per loro!

In realtà la nuova preghiera voluta da Benedetto XVI cambia radicalmente le cose: non si chiede più la conversione per gli ebrei, ma ci limita a pregare per gli ebrei e non si definisce più il popolo ebreo accecato, quasi che avesse bisogno di una illuminazione particolare. Con la nuova formula il popolo ebraico viene messo sullo stesso piano di tutti in popoli, per quali vale la salvezza di Dio.

Questa e' una citazione dell'articolo di Alberto Bobbio pubblicato nel blog qui.
Mi pare del tutto illuminante...
R.

3 commenti:

ondeb ha detto...

"Oremus et pro Iudaeis. Ut Deus et Dominus noster illuminet corda eorum, ut agnoscant Iesum Christum salvatorem omnium hominum. Oremus."

Riconoscere Gesù Cristo come salvatore di tutti gli uomini non implica forse la conversione?

A me francamente l'articolo non piace proprio... Mi ritrovo invece d'accordo con i rabbini americani e il prof. Israel che si sanno confrontare con il Papa e lo rispettano per la sua convinzione senza cercare la political correctness.

mariateresa ha detto...

ecco, cara Raffaella, questa vicenda io spero che riprenda le reali dimensioni.
Se la preghiera è identica o addirittura peggiore a prima come dice Di Segni, come mai i tradizionalisti si sono imbufaliti?
La preghiera ora E' diversa da prima, ma il punto è che cita nostro Signore Gesù come salvatore questo ai nostri fratelli ebrei sta sullo stomaco. Credo che non citare Gesù e il valore della conversione come se fosse un argomento minato sia pretendere un po' troppo dai cattolici.
In particolare poi sembra che i nostri fratelli maggiori pretendano questa delicatezza e urbanità unilateralmente.
Ha ragione il Cardinale Kasper oggi sul Corriere: bisognerà pur accettare che la diversità tra noi e loro sta proprio in Gesù Cristo che per noi è Salvatore e Figlio di Dio. Se non si può dire nemmeno questo e come cattolici bisogna girare con i baffi finti per non essere riconoscibili beh, il valore del dialogo va a ramengo e anche il comune buon senso.
Chi ha letto il nostro Benedetto da cardinale, penso in particolare al Sale della terra, sa con che rispetto parla degli ebrei. Ricordo, anzi, cito a memoria e sarò quindi imprecisa, la domanda dell'intervistatore "Ma veramente crede che Dio nella storia abbia scelto un popolo preciso per manifestarsi e che questo popolo sia eletto, cioè abbia un carattere particolare?" e Benedetto ha risposto "A me sembra evidente..."
Quindi, a parte altre occasioni e citazioni dove questo viene confermato, mi sembra che non ci sia proprio spazio per polemiche ingiuste e pretestuose.

euge ha detto...

Perchè Di Segni si è imbufalito addirittura inventandosi che si torna indietro di 43 anni...... solo perchè si prega per il popolo ebreo e che male c'è non capisco! O forse si è imbufalito perchè a cambiare la preghiera radicalmente è stato un certo Papa tedesco dal quale gli ebrei non si aspettavano nulla di buono? La malafede ed il cieco odio non fa ragionare. Meditate prima di odiare una persona che cerca con tutte le sue forse di dialogare anche con persone che del dialogo vero se ne fanno un baffo. Qui si è ripetuta la storia di Ratisbona con la differenza che poi il discorso è stato compreso vorrei che gli ebrei comprendessero che questa preghiera non ha nulla a che vedere con quella a cui fa riferimento il caro Di Segni.