11 agosto 2008

All'Angelus il Papa invoca la fine delle azioni militari in nome della comune eredità cristiana (Osservatore Romano)


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All'Angelus il Papa invoca la fine delle azioni militari in nome della comune eredità cristiana

Per la pace in Georgia subito un dialogo costruttivo

"Profonda angustia" per le drammatiche notizie che giungono dalla Georgia, dolore per le numerose vittime innocenti causate dal conflitto, un auspicio che "cessino immediatamente le azioni militari", un invito ai "Paesi più influenti nell'attuale situazione" ad adoperarsi per la pacificazione della regione: sono i contenuti dell'appello lanciato dal Papa, domenica 10 agosto da Bressanone, al termine della recita della preghiera mariana con i fedeli altoatesini raccolti nella piazza antistante il Duomo. Benedetto XVI, evocando il pericolo di un allargamento del conflitto, ha chiesto "in nome della comune eredità cristiana" di riprendere immediatamente la via del dialogo "rispettoso e costruttivo" per restituire pace e serenità ad un popolo già provato da laceranti sofferenze. Prima della preghiera domenicale il Pontefice - nel rispondere alle parole di saluto rivoltegli dal vescovo di Bolzano-Bressanone monsignor Wilhelm Emil Egger - ha voluto confidare ai fedeli alcune sue riflessioni di questi giorni, in particolare sull'esperienza vissuta in Australia con i giovani di tutto il mondo. Ragazzi e ragazze, ha notato, che non hanno avuto bisogno di ricorrere a violenze, droghe o alcool per essere allegri.
Giovani certamente diversi da quanti, in cerca di false evasioni, "consumano esperienze degradanti che sfociano non di rado in sconvolgenti tragedie". Benedetto XVI ha poi voluto salutare - alternando tedesco, italiano e ladino - i fedeli raccolti nella piazza, alcuni dei quali erano giunti anche dalle valli circostanti. Infine un particolare accenno al tempo delle vacanze. Un periodo, ha detto, da vivere come occasione per distendersi, e durante il quale ritagliare il giusto spazio per la riflessione e per la preghiera, "indispensabili per ritrovare profondamente se stessi e gli altri". Ed ecco l'appello del Papa per la pace:

"Sono motivo di profonda angustia le notizie, sempre più drammatiche, dei tragici avvenimenti che si stanno verificando in Georgia e che, a partire dalla regione dell'Ossezia meridionale, già hanno causato molte vittime innocenti e costretto un gran numero di civili a lasciare le proprie case.
È mio vivo auspicio che cessino immediatamente le azioni militari e che ci si astenga, anche in nome della comune eredità cristiana, da ulteriori confronti e ritorsioni violente, che possono degenerare in un conflitto di ancor più vasta portata; si riprenda, invece, risolutamente il cammino del negoziato e del dialogo rispettoso e costruttivo, evitando così ulteriori, laceranti sofferenze a quelle care popolazioni.
Invito altresì la Comunità internazionale e i Paesi più influenti nell'attuale situazione a compiere ogni sforzo per sostenere e promuovere iniziative volte a raggiungere una soluzione pacifica e duratura, in favore di una convivenza aperta e rispettosa.
Insieme ai nostri fratelli ortodossi, preghiamo intensamente per queste intenzioni, che affidiamo fiduciosi alla intercessione della Santissima Vergine Maria, Madre di Gesù e di tutti i cristiani".

(©L'Osservatore Romano - 11-12 agosto 2008)

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