13 agosto 2008

Bressanone, La partenza e una promessa: «Arrivederci». Folla anche all'aeroporto (Alto Adige)


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IL PAPA A BRESSANONE: TUTTI I VIDEO E LE FOTO

ANGELUS E DISCORSI DEL PAPA A BRESSANONE

IL PAPA IN ALTO ADIGE: LO SPECIALE DEL BLOG

La partenza e una promessa: «Arrivederci»

È volato a Roma. Il saluto ai «concittadini» e l’auspicio di tornare l’anno prossimo

L’ultimo discorso dal Seminario Maggiore «Ho trascorso bei giorni ma tutte le cose belle prima o poi finiscono»

di Marco Rizza

BRESSANONE.

«Arrivederci, Aufwiedersehen». Il Papa ha lasciato ieri Bressanone con le parole che tanti speravano di sentire: qualcosa di molto simile alla promessa di ritornare il prossimo anno. Benedetto ha lasciato il Seminario Maggiore ieri alle 17, dopo quattordici «giorni bellissimi», ha detto salutando dalla finestra della biblioteca subito prima di salire in auto alla volta di Bolzano: «Tutte le cose belle finiscono, ma da qui porterò con me un tesoro di ricordi». Poi ha ringraziato nuovamente per l’accoglienza e ha benedetto i presenti - chiamati affettuosamente «cari concittadini», visto che da qualche giorno il Papa è cittadino onorario di Bressanone.
Tanta la gente accorsa per salutarlo nella piazza davanti al Seminario.
Le campane, la banda, la gente: tutto o quasi come il giorno dell’arrivo. Dopo due settimane di vacanza in Seminario Maggiore, il Papa ieri alle 17 ha lasciato Bressanone circondato da grande entusiasmo e affetto, anche se è mancata l’invasione delle migliaia di persone di lunedì 28. Per il suo ultimo saluto alla città il Papa si è affacciato dalla finestra che dà sull’ingresso principale e che è quella della biblioteca barocca dove, raccontano dal suo entourage, ha passato molto tempo a leggere. Tutti aspettavano che Benedetto annunciasse il suo ritorno l’anno prossimo: il Papa non si è spinto fino a una promessa esplicita, ma ci è andato vicino. «Arrivederci, Aufwiedersehen», ha detto (proprio in due lingue, come per altro tutti i suoi discorsi pubblici di questa vacanza brissinese). Ora, come dice il vescovo Egger, «è vero che “arrivederci” è un saluto entrato nel linguaggio quotidiano, ma di sicuro il soggiorno in questo posto gli è piaciuto molto e vorrebbe ritornarci». E siccome anche all’aeroporto di Bolzano il Pontefice ha ribadito lo stesso concetto - «tornerò, se Dio vorrà» -, tutto lascia credere che la prossima estate Benedetto sceglierà ancora Bressanone per le sue vacanze. D’altra parte ha trascorso queste due settimane nel modo che desiderava, come ha più volte ribadito: tra letture e passeggiate in Seminario, senza troppi incontri ufficiali e in un clima di grande discrezione.
La cerimonia di ieri è stata breve. Pochi minuti prima delle cinque il Papa si è affacciato alla finestra, ha salutato «i concittadini», ha ringraziato per l’ospitalità e ribadito che «da qui porterò un tesoro di ricordi, noi saremo sempre uniti dal ponte della preghiera». Poi ha benedetto i presenti, è sceso, come da protocollo ha salutato il decano, il rettore e il sindaco, ha rivolto ancora qualche parola a un gruppo di malati che lo hanno avvicinato, infine è salito in auto ed è ripartito. Ancora nella piazza davanti al Seminario ha fatto in tempo ha benedire un neonato - Giacomo, due mesi, romano -, poi ha attraversato le vie del centro salutando dal finestrino aperto le persone stipate dietro le transenne, tra cori di «viva il Papa» e tutte le campane della città che suonavano per salutarlo. Alle 18 Benedetto è partito dall’aeroporto di Bolzano diretto a Roma; da qui si trasferirà a Castel Gandolfo dove trascorrerà le prossime settimane estive.
Da ieri sera quindi Bressanone si trova senza il suo ospite più illustre. Nelle ultime due settimane la piccola folla di turisti radunata a ogni ora del giorno davanti al cancello del Seminario sperando di vedere il Papa era diventata una parte del paesaggio cittadino: da ieri sera invece il cancello è aperto e l’area del Seminario non è più extraterritoriale. Almeno fino alla prossima estate.

© Copyright Alto Adige, 12 agosto 2008

Anche a San Giacomo una folla in attesa

BOLZANO.

Alle 18.06 di ieri Benedetto XVI ha lasciato l’Alto Adige, decollando alla volta di Roma a bordo di un Falcon dell’aeronautica militare. Il nutrito corteo papale è giunto in aeroporto pochi minuti prima del decollo, salutato all’arrivo da una folla di circa 300 persone, fra le quali numerosi turisti. Il papa è sceso dall’ammiraglia della città del Vaticano; su un’altra auto, il fratello Georg, partito assieme a lui. Ad attendere Ratzinger numerose autorità: il prefetto Testi, il questore Innocenti, i comandanti provinciali dei carabineri, della Polstrada e della guardia di Finanza, l’assessore provinciale Mussner e il sindaco di Bolzano Spagnolli, che ha espressamente chiesto al pontefice, il prossimo anno, di fermarsi anche a Bolzano. «Volentieri, se Dio vorrà», la risposta di Benedetto XVI. (da.pa)

© Copyright Alto Adige, 12 agosto 2008

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