5 settembre 2008
Domenica il Papa a Cagliari nel centenario della proclamazione di Nostra Signora di Bonaria quale Patrona massima della Sardegna (Radio Vaticana)
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Domenica il Papa a Cagliari nel centenario della proclamazione di Nostra Signora di Bonaria quale Patrona massima della Sardegna
A Cagliari è ormai tutto pronto per la visita pastorale che Benedetto XVI compirà domenica prossima. L’evento si svolge nel centenario della proclamazione di Nostra Signora di Bonaria quale “Patrona massima della Sardegna”. Ma qual è la storia della vergine di Bonaria? Il nostro inviato a Cagliari, Salvatore Sabatino, lo ha chiesto a padre Efisio Schirru, segretario generale per le celebrazioni del centenario:
R. – La storia risale al 1370 quando una nave, proveniente dalla Spagna, si trova in difficoltà per una tempesta. Getta a mare il carico per salvare le vite di coloro che sono a bordo e, tra le cose che vengono gettate in mare, anche una pesante cassa che nessuno sa cosa contenga. Questa cassa – dice la tradizione – fa calmare il mare e poi si dirige verso le coste della Sardegna, arrivando a Cagliari sotto il colle sul quale successivamente sorgerà il Santuario di Bonaria. Nessuno riesce a tirarla a riva; un bambino dice: “Chiamate i frati della Mercede!” che stanno lì da diversi anni; i frati scendono, la prendono, portano la cassa nella chiesa, la aprono e trovano questa bellissima immagine della Madonna con un bambino sul braccio sinistro ed una candela accesa nella mano destra. E da allora si sviluppa tutta la tradizione che ci porta fino ai nostri giorni, appunto, con la visita di Benedetto XVI.
D. – Tra il 13 ed il 20 maggio scorso l’immagine di Nostra Signora di Bonaria, in preparazione all’incontro con Benedetto XVI, ha fatto sosta in sette diversi porti della Sardegna per abbracciare idealmente tutti i fedeli dell’Isola. Quali i sentimenti che hanno accolto l’immagine della Vergine?
R. – Sentimenti di grande riconoscenza. Hanno preso parte a questi momenti oltre 50 mila persone; noi, a bordo della nave che ha trasportato l’immagine della Madonna eravamo circa 800, un paio di centinaia di volontari che hanno garantito un po’ il buon svolgimento e poi altri ospiti. E tutti, alla fine del pellegrinaggio, dicevano: “Quando ne facciamo un altro?”. Quindi, evidentemente, è stato un momento grande di fede, oltre che di riconoscenza nei confronti di Colei che è venerata davvero come Patrona massima della Sardegna e magari anche da parte delle persone che altrimenti non sarebbero potute venire a Cagliari e l’hanno potuta incontrare nella zona più vicina a loro.
D. – Come diceva lei, una devozione radicata nell’animo della popolazione sarda, quella per la Madonna di Bonaria. Ieri come oggi, o qualcosa è cambiato?
R. – Credo che anche per quello che possiamo avere sperimentato, sia aumentato, nel senso che non pensavamo che ci fosse un così grande attaccamento. Dovunque siamo andati, sia per mare sia per terra – perché l’immagine della Madonna ha percorso anche le diverse diocesi della Sardegna: invitati dai vescovi l’abbiamo portata in ogni diocesi da tre giorni ad una settimana. E anche quando si trattava di visite non programmate passavamo in un paese, ci fermavamo da una parte, si radunava spontaneamente la gente per venerare questa immagine. Quindi, io credo che realmente siamo rimasti sorpresi anche noi di questo grande attaccamento che c’è nelle genti sarde.
D. – La storia della Madonna di Bonaria si intreccia a doppio filo con quella dei religiosi mercedari la cui presenza sul colle di Bonaria risale al 1300 circa ...
R. – Era il 1324 quando il re di Spagna mise l’accampamento su questo colle di Bonaria per conquistare Castello, ovvero la città di Cagliari, che è praticamente situata sull’altro colle, dirimpetto, e che era tenuta dai pisani. Quindi, al seguito di questi “conquistatori” vengono anche i Frati Mercedari che restano anche quando questa cittadella fortificata per l’assedio a Cagliari non c’è più. E da allora è una storia ininterrotta che prosegue fino ai nostri giorni.
D. – Veniamo ora alla visita di Benedetto XVI: quali saranno i momenti culminanti?
R. – Di sicuro il momento più importante sarà la celebrazione eucaristica davanti alla Basilica. Nelle altre occasioni – con Paolo VI e con Giovanni Paolo II – furono oltre 100 mila le persone che si radunarono in piazza. Penso che non sarà distante da quella cifra anche la partecipazione di questa volta, se non si incrementerà. E quello, comunque, sarà il momento culmine con la presenza di tutto l’episcopato sardo, la presenza del nostro padre generale e di tutti i provinciali del nostro Ordine, tanti sacerdoti concelebranti provenienti da tutta la Sardegna e sicuramente tanti, tanti fedeli provenienti da tutte le diocesi.
D. – Altro momento particolare, quello che vedrà una nuova barca tutta d’oro sostituire quella posta sulla mano destra della statuetta della Madonna di Bonaria ...
R. – Benedetto XVI compirà, per richiesta del vescovo di Cagliari, proprio questo gesto, di porre una nuova barchetta d’oro nella mano della Madonna di Bonaria a simboleggiare il gesto di affidamento di tutta la Sardegna alla sua Patrona. E credo che sia un gesto che tutti i sardi riconosceranno come prezioso, come se fosse fatto da loro stessi.
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1 commento:
Attendo questo evento con gioia e come sempre Sua Santità avrà accanto il pensiero, le preghiere e l'infinito affetto e gratitudine di tutti coloro che in lui trovano una guida spirituale teneramente ferma.
- Sempre con Benedetto XVI -
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