7 settembre 2008

I giovani abbracciano B16 (Saddi). La passeggiata nel parco del seminario (Pinna)


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L'abbraccio con B16 «Siamo i nuovi crociati»

BEATRICE SADDI

I giovani della Sardegna come tutti i giovani del mondo: con le loro gioie, i loro dubbi ma soprattutto la loro fede. Così domani arriva B16, un loro amico, ma anche un po' padre, un po' nonno. Tanti hanno nel cuore l'emozione della visita di Papa Karol nel 1985 come Luigi Corona, Antonello Dongu e Leonarda Corazza che vivono a Sassari: «Tra noi c'è chi ha incontrato papa Wojtyla quando venne a Cagliari e domani avremo la possibilità di essere a tu per tu con il nuovo vicario di Cristo. Vogliamo seguire il motto di Giovanni Paolo II fatto proprio anche da Benedetto XVI: non abbiate paura». E sono arrivati da ogni parte dell'isola per stare con lui e ascoltare il suo messaggio. Maria Grazia Muscariello, vivrà un giorno che ha atteso da mesi perché «non vedo l'ora di dare un contributo alla storica giornata con il Papa anche se dovesse avvenire nell'ultima fila davanti al suo altare. Lui ha detto che ancora oggi Dio cerca giovani dal cuore grande, capaci di fargli spazio nella loro vita per accogliere una proposta affascinante. E noi vogliamo accettare la sua richiesta. Essere giovani di oggi e testimoni di fede». Tanti, tra questi giovani, saranno anche i volontari per aiutare chi tenderà loro la mano. «Lavoreremo gratuitamente perché la nostra paga più grande è il poter testimoniare il nostro essere dalla parte di Dio in un mondo che troppe volte ne vorrebbe ergere di nuovi».
Colpiscono per il loro entusiasmo i giovani ventenni, ma anche chi ha superato i trenta e che, se non anagraficamente, nello spirito si sente partecipe della stessa comunità di studenti e lavoratori cristiani. Sin dal loro arrivo in questi giorni hanno trasformato Cagliari in una sede stile maxi raduno giovanile. Sara Porcella, studentessa di Cagliari è con gli amici Mario Sanna di Porto Torres e Miriam Pinto di Quartu: «Studiamo, in alcuni casi ogni giorno lavoriamo e ci divertiamo come tutti i ragazzi della nostra età, ma allo stesso tempo viviamo con un ideale che è l'amore. Siamo qui perché ci spinge la voglia di Dio, di stare al servizio di chi lo ama o lo vuole conoscere». Stessa fierezza di essere volontari del Pontefice arriva da Michela Pisu di Selargius e Carla Cattari di Tissi: «Benedetto XVI ama i giovani e con la nostra presenza vogliamo dimostrargli che insieme possiamo essere l'esercito pacifico di Gesù. Essere giovani in un'isola spesso ha i suoi momenti duri soprattutto per il lavoro ma noi non ci arrenderemo mai». Domani mattina saranno tutti in piazza dei Centomila e si ritroveranno nel pomeriggio nel Largo Carlo Felice per l'incontro che il Papa ha voluto dedicare a loro.

© Copyright L'Unione Sarda, 6 settembre 2008

La meditazione dopo la folla In occasione della visita abbellite strade e piazze Lungo il percorso imponente servizio di sicurezza

FRANCESCO PINNA

Non dormirà in città, ma ripartirà appena finito l'ultimo bagno di folla con i giovani. Il corso della lunga e intensa giornata sarà scandito da un programma ferreo che alternerà cerimonie, ad incontri e a momenti di riposo. Per ricevere degnamente il Papa e rendere accogliente il soggiorno sono stati effettuati diversi lavori in città (strade, la piazza dei Centomila, il complesso di Bonaria) e soprattutto è stato ristrutturato il Seminario regionale che lo ospiterà il per il pranzo e il breve riposo pomeridiano. Imponenti i lavori che hanno interessato l'intero complesso religioso di via Monsignor Cogoni in vista della visita pastorale: il Santo Padre, domani, dopo la solenne celebrazione del mattino e il pranzo con sacerdoti e seminaristi potrà rilassarsi per qualche ora prima degli impegnativi appuntamenti del pomeriggio con l'abbraccio dei giovani nel Largo Carlo Felice.
Quasi certa è la passeggiata del pomeriggio nel grande parco del Seminario, per l'occasione sistemato dai giardinieri e riportato al primo splendore: oltre al prato verde all'interno del cortile centrale, gli operai hanno lavorato a lungo anche nel bosco che ricopre parte della collina che domina via Cadello. Uno dei polmoni verdi più belli e rigogliosi della città, arricchito da una fitta vegetazione. E dopo settimane di riserbo, cadono anche i segreti attorno all'appartamento allestito per il breve periodo di relax del Papa durante l'impegnativa giornata cagliaritana. Il Santo Padre avrà a disposizione un comodo alloggio, situato nell'ala nuova del secondo piano con la camera da letto, uno studio privato e una cappella personale. Arredamento sobrio e pareti dipinte in verde e rosa, da dove spiccano arazzi intrecciati da artigiani sardi. Sempre dall'artigianato tipico dell'Isola arrivano poi i tappeti, tessuti con cura e maestria, sistemati al centro della saletta-studio che si affaccia sul giardino del chiostro, dove poi è prevista la passeggiata e l'abbraccio coi seminaristi.
Da anni oggetto di imponenti lavori per la creazione di un ostello per i giovani, l'ala nuova del Seminario non apparirà comunque come un cantiere agli occhi del Santo Padre. Rimosse le impalcature, l'area è stata completamente sistemata. Ma in occasione dell'annunciata visita di Benedetto XVI l'intero capoluogo si è messo in moto per accogliere il Papa nel migliore dei modi. Asfaltata da cima a fondo la piazza dei Centomila, davanti alla Basilica di Bonaria, il Comune ha anche predisposto la sistemazione delle aiuole e del verde che si affacciano sul mare. Non solo. Gli operai hanno restaurato le lastre della scalinata di Bonaria: è quella, infatti, l'area che accoglierà la celebrazione del mattino con il Santo Padre che officerà la messa rivolto verso il mare e spalle alla Basilica. Una soluzione logistica adottata anche per le celebrazioni dei papi Giovanni Paolo II (1985) e Giovanni XXIII (1959) che permetterà alla folla di fedeli di assistere alla messa anche dal basso, visto la posizione sopraelevata del palco.
Sistemate anche le strade del percorso papale. Gli interventi più grossi sono stati eseguiti nella prima metà di agosto, ma gli operai del Comune hanno lavorato sino all'ultimo per rimettere a nuovo l'intero itinerario della visita. Un impegno notevole anche per sistemare le transenne che delimitano il percorso nel quale transiterà l'auto del Papa: oltre otto chilometri di protezioni sorvegliate dagli uomini della Questura, da vigili urbani e dalle squadre speciali inviate dal Ministero dell'Interno che proteggono tutti gli spostamenti di papa Benedetto XVI nel territorio nazionale.

© Copyright L'Unione Sarda, 6 settembre 2008

4 commenti:

Gianpaolo1951 ha detto...

Cara Raffaella, solo due parole per esprimere il disagio quando leggo il nome del Santo Padre Benedetto XVI, abbreviato con “B16”, che ricollega automaticamente la mia memoria alla sigla di un tristemente noto bombardiere americano:
il “B52”, per l’appunto!

euge ha detto...

Giampaolo non credo che l'intenzione di coloro che scrivono così il nome del Papa sia questa!!!!!! Comunque, hai ragione del resto non si dovrebbe neanche usare l'abbreviazione GPII che da l'idea di un Gran Premio. Diciamo che qualche volta la uso anch'io ma, sicuramente non per mancanza di ripsetto a Giovanni Paolo II!
A me fa molto più male quando lo definiscono in modo dispregiativo ancora il " pastore tedesco" Questo lo ritengo personalmente più offensivo e di cattivo gusto!

Gianpaolo1951 ha detto...

Sono d’accordo, cara Eugenia.
E comunque, volevo solo esprimere la strana sensazione che provo quando vedo una sigla composta da una B e un numero.
Con simpatia.

euge ha detto...

Certo Giampaolo! beh a me l'abbraviazione B16 onestamente fa più pensare ad una vitamina!!!!! fra l'altro molto efficace per lo spirito!

Con simpatia :-)))))