16 novembre 2007

MONS. RANJITH CRITICA INSUBORDINAZIONE VESCOVI SU MESSA TRIDENTINA


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MONS. RANJITH CRITICA INSUBORDINAZIONE VESCOVI SU LATINO

"No a danze, canti e omelie di carattere politico-sociale"

Roma, 16 nov. (Apcom) - Il segretario della congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti, monsignor Albert Malcolm Ranjith, critica la disobbedienza di alcuni vescovi nei confronti del Papa per la recente pubblicazione di un Motu proprio che ha liberalizzato il messale pre-conciliare (la cosiddetta messa in latino) e ribadisce il suo 'no' a "danze", "strumenti musicali", "canti" ma anche "certe omelie di carattere politico-sociale".

L'atteggiamento di "autonomia" mostrato "fra alcuni ecclesiastici", ma anche "nei ranghi più alti della Chiesa" non giova certamente "alla nobile missione che Cristo ha affidato al suo Vicario", il Papa, afferma l'arcivescovo in un'intervista a 'Fides', l'agenzia stampa della Congregazione per la evangelizzazione dei popoli.

"Si sente che in alcune nazioni o diocesi sono state emanate dai Vescovi delle regole che praticamente annullano o deformano l'intenzione del Papa. Tale comportamento non è consono con la dignità e la nobiltà della vocazione di un pastore della Chiesa".

Monsignor Ranjith ricorda poi la motivazione che ha indotto il Papa a sancire formalmente la validità della liturgia precedente il Concilio Vaticano II. "La riforma post conciliare non è del tutto negativa", afferma l'arcivescovo. "Anzi ci sono molti aspetti positivi in ciò che fu realizzato. Ma ci sono anche dei cambiamenti introdotti abusivamente che continuano ad essere portati avanti nonostante i loro effetti nocivi sulla fede e sulla vita liturgica della Chiesa". In particolare, "l'uso delle danze, degli strumenti musicali e di canti che ben poco hanno di liturgico - afferma Ranjith - non sono per nulla consoni all'ambiente sacro della chiesa e della liturgia; aggiungo anche certe omelie di carattere politico-sociale spesso poco preparate. Tutto ciò snatura la celebrazione della santa messa e ne fa una coreografia e una manifestazione di teatralità, ma non di fede".

4 commenti:

Gianpaolo1951 ha detto...

Un grandissimo applauso a Monsignor Ranjith!!!

euge ha detto...

:-))))))))))))))))

ondeb ha detto...

E' bellissimo constatare che finalmente è caduto un velo dagli occhi.

Spero che i vescovi, in comunione col Papa, ci aiutino sempre più a vivere la bellezza della liturgia nelle due forme, ordinaria e straordinaria, del rito romano.

Anonimo ha detto...

Grazie Mons Ranijt. La Verità alla fine viene a galla!