14 novembre 2007
"Gesù di Nazaret": il commento di RomaSette sugli interventi di Ferrara, Ruini e Ravasi
Vedi anche:
"GESU' DI NAZARET" DI JOSEPH RATZINGER-BENEDETTO XVI
San Girolamo al sacerdote: "Le tue azioni non smentiscano mai le tue parole"
Storica affermazione degli Ortodossi: "Il Papa è il primo Patriarca" (Politi per "Repubblica")
"Gesù di Nazaret": gli interventi del cardinale Ruini, di Giuliano Ferrara e di Monsignor Ravasi
All'udienza generale il Papa parla di educazione, coerenza di vita e Sacra Scrittura. Saluti particolari ai parenti delle vittime di Nassiriya
Nuovo lezionario liturgico: il commento de "Il Messaggero", "Il Mattino" e "Libero"
NUOVA EDIZIONE DEL LEZIONARIO LITURGICO DELLA CHIESA ITALIANA: LO SPECIALE DEL BLOG
“GESÙ DI NAZARET”: L’INQUIETUDINE DI FERRARA E IL DIALOGO DI RAVASI
Padre Justo Lacunza Balda parla a "L'Occidentale" dell'incontro di Papa Benedetto con il Re saudita
Rapporto Cisf: il 93 per cento degli Italiani ritiene "molto importante" la famiglia (88 per cento nel 1987)
Bindi attacca i Paolini, il rapporto Cisf e il Family day: famiglia, no a ideologie
Comunicato stampa della Rubbettino Editore: presentazione del volume “L’esprit d’Europe”
Cdl e divorziati: duello tra Casini e Mons. Fisichella
Un'ora serale di discussione libera nel prossimo Sinodo (ottobre 2008). Si tratta di una novità assoluta decisa da Benedetto XVI
Benedetto XVI: l'evoluzione? Non esclude il Dio Creatore
Creazionismo ed Evoluzionismo: le riflessioni di Benedetto XVI durante il seminario a Castel Gandolfo
IL PAPA SARA' PRESENTE A CELEBRAZIONI 150 ANNI SANTUARIO DI LOURDES
Mons. Monari: la liturgia deve occupare un posto centrale nella formazione dei sacerdoti
La mancanza di rispetto per i musulmani e le disubbidienze di don Aldo
Nuovo lezionario liturgico: lo speciale di "Repubblica"
Padre Camisasca: Rosmini e Newman occupano un posto particolare nel programma di Pontificato di Benedetto XVI
Chiesa e Ici: Sandro Magister presenta l'articolo di Patrizia Clementi per l'Osservatore Romano
Cattolici in ripresa in Brasile: dopo anni di emorragia di fedeli, si assiste ad una concreta controtendenza
Nel libro del Papa il Gesù «reale»
di Angelo Zema
Un libro per «il mondo», che entra nel campo della cultura profana, nella fiducia che di Dio «si possa fare anche scienza». Un libro che propone il Gesù «reale», quello che è possibile avere mani nelle mani, cuore a cuore, perché la sua eternità ce lo fa incontrare sempre.
È il libro “Gesù di Nazaret” di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, come emerge dalla riflessione dell’arcivescovo Gianfranco Ravasi e del giornalista Giuliano Ferrara che, ieri sera, martedì 13 novembre, oltre cinquemila persone hanno potuto ascoltare nella basilica di San Giovanni in Laterano gremita come non accadeva da anni.
«Serata straordinaria», commenta il cardinale vicario Camillo Ruini nel concludere l’incontro, dopo i due applauditi interventi. Ritorno, quindi, di successo per i “Dialoghi in cattedrale”, su un tema - l’approfondimento sul libro del Papa dedicato a Gesù - che, come noto, è tra le priorità del programma pastorale diocesano. Lo ricorda il cardinale Ruini, che indica l’intenzione fondamentale di Benedetto XVI nel «mostrare l’identità tra il Gesù della storia e il Cristo della fede della Chiesa. Questa unità è pietra angolare del cattolicesimo e di ogni cristianesimo che intenda essere "cristianesimo credente"».
Ferrara, direttore del quotidiano Il Foglio, evidenzia l’ottimismo di Benedetto XVI, la fiducia nella sua relazione con il mondo, in un contesto in cui la ragione e la fede «vivono vite separate», in cui uomini e donne «vivono nel crepuscolo del razionalismo e nella notte del relativismo».
«La ragione come criterio autosufficiente della storia - osserva Ferrara - è ancora la regina della vita pubblica», mentre la fede «è considerata con atteggiamento guardingo, quando non irridente e sussiegoso». A questa visione, incalza il giornalista, si legano quei dogmi laicisti che derivano da una lettura contraddittoria, banalizzata, non convincente dei Vangeli. Qualche esempio? «Accettare Gesù come uomo e negare la possibilità messianica dell’incarnazione; accettare il carisma morale dei Vangeli e negare il loro mistero, la risurrezione; accettare la storia cristiana come passato letto alla luce del fuggevole presente e negare la memoria cristiana». È quel laicismo «programmatico e dogmatico», aggiunge Ferrara, che vuole «confinare la fede nel privato», che ritiene «il dubbio sistematico l’unica verità possibile» e «considera oscurantista la confessione pubblica della fede» e «specialmente l’argomentazione razionale che accetta l’orizzonte del mistero e lo scruta come un limite insuperato e forse insuperabile».
Proprio su questo orizzonte, sostiene il direttore de Il Foglio, si innesta il punto cruciale da affrontare nella lettura del libro del Papa, che «chiede un anticipo di simpatia» a chi vi si accosta. «Non è solo un libro ecclesiale, un manifesto di carità e di amore, una nuova testimonianza di fede. È un libro che propone un metodo per leggere della Scrittura, nella fiducia che l’inafferrabilità del divino, la sua alterità e lontananza, possano essere, se non conosciute, almeno dette, scrutate, indagate, trasmesse». Una fiducia che personalmente Ferrara ripaga concludendo con il suo «credo» di «laico» che ama e rispetta la fede degli altri, e riconosce il limite della ragione. «Credo che l’altro o la persona umana, o anche il suo progetto o ricordo sia titolare di diritti che sono al tempo stesso i doveri. Credo che non tutto sia negoziabile e relativo».
Il passaggio da questo «"credo" laico» alla riflessione del credente porta ad un originale itinerario, relativo al Gesù «reale». È questo l’aggettivo su cui insiste l’arcivescovo Ravasi, presidente del pontificio Consiglio della Cultura, partendo da una frase di Benedetto XVI contenuta nel libro su “Gesù di Nazaret”. Dove «reale» non è sinonimo di «storico». «Abbiamo bisogno - spiega il presule, già protagonista di uno dei “Dialoghi in cattedrale” - non solo del metodo storico-critico ma anche di quelli teologico e mistico». Due le componenti di questo Gesù «reale» che monsignor Ravasi analizza, attraverso due metafore, il luogo e il tempo. Quanto al primo, indica «un orizzonte indispensabile, la relazione unica di Cristo con il Padre. Il luogo è il mistero di comunione con il Padre. La condizione di figlio è il cuore della coscienza di Cristo». Quanto invece al tempo, l’arcivescovo sottolinea che «il tempo di Gesù non è solo quello storico. C’è in lui un’altra unità di misura che va oltre la cronologia. Eterno e storia si uniscono in Lui. Proprio perché ha di fronte a sé il tempo dell’eterno, Gesù può essere nostro contemporaneo. I credenti autentici possono avere con Lui per questo motivo un amore viscerale, ma la sua figura parla anche a coloro che sono seriamente in ricerca. C’è chi lo sente contemporaneo tanto da amarlo da sempre, condividendone la croce nella vita di ogni giorno».
© Copyright RomaSette, 14 novembre 2007
Etichette:
benedetto xvi,
commenti,
gesù,
libro,
mass media,
papa,
ratzinger,
riflessioni
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento