19 febbraio 2008
Beatificazioni, il Vaticano chiede ai vescovi più rigore (Alberto Bobbio)
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Beatificazioni, il Vaticano chiede ai vescovi più rigore
nostro servizio
Alberto Bobbio
Città del Vaticano La Santa Sede chiede più attenzione e anche maggior rigore ai vescovi sull'apertura dei processi diocesani per le cause di beatificazione, in un'«Istruzione» che si propone come una sorta di vademecum per evitare errori e interpretazioni delle norme. Si intitola «Sanctorum Mater» ed è composta da 150 paragrafi dove minuziosamente vengono descritte tutte le operazioni necessarie per aprire e procedere ad una causa di beatificazione nella sua fase diocesana. Risponde al nuovo spirito introdotto da Benedetto XVI, il quale, stabilendo che le beatificazioni vanno celebrate nelle singole diocesi, ha sottolineato l'importanza della teologia della Chiesa locale nell'indicare chi merita l'elevazione agli altari.
Ieri il cardinale Saraiva Martins, prefetto della Congregazione per le cause dei santi, presentando il testo ai giornalisti nella Sala stampa della Santa Sede, ha ribadito l'importanza dei fedeli che segnalano al vescovo la fama di santità nell'allestimento del processo, che parte quindi «dal basso e non dall'alto». L'Istruzione conferma questa sorta di priorità popolare, ma chiede ai vescovi di indagare con maggior rigore perché, ha rilevato il cardinale, «oggi è più difficile da accertare la fama di santità in relazione all'influsso che i media esercitano sulla gente». Può accadere infatti che essa sia indotta da giornali e tivù e questo, secondo Saraiva, è un «bel problema per la Congregazione perché la gente ormai pensa che quanto dicono i media sia verità assoluta».
Per questo motivo una maggiore serietà va auspicata «per mettere al riparo i candidati alla beatificazione da possibili polemiche successive». L'Istruzione spiega come raccogliere materiali e testimonianze, usare registratori e internet nel rispetto della privacy e come procedere nelle istruttorie relative a presunti miracoli, che vanno accertati secondo vari gradi di testimonianze e di accertamenti scientifici. Il prefetto delle Cause dei santi qualche tempo fa in un'intervista all'Osservatore Romano aveva osservato che negli ultimi vent'anni a volte le inchieste diocesane sui miracoli si sono dimostrate «problematiche nell'applicazione».
Ieri il cardinale ha anche fatto il punto sulle beatificazioni durante il pontificato di Benedetto XVI. Sono state beatificate 563 persone e 14 sono state le canonizzazioni, vale a dire «un terzo – ha spiegato – di quelle fatte da Giovanni Paolo II». Bisogna tenere conto però che 498 martiri della guerra civile spagnola sono stati beatificati in un'unica cerimonia alla fine dello scorso anno. Wojtyla in 27 anni di pontificato ha proclamato 482 santi e 1.341 beati. Attualmente sono 2.200 le cause in giacenza alla Congregazione vaticana.
Ieri il cardinale Saraiva ha fatto il punto su alcune di esse. Ha smentito la voce che dà per prossima la beatificazione di Giovanni Paolo II, addirittura il 2 aprile, terzo anniversario della morte. Il processo, che ha ottenuto dal Papa la deroga ed è stato aperto prima dei cinque anni dal decesso, ora procede «secondo l'iter normale e non ci saranno altre accelerazioni». Sta procedendo «veloce» la causa per Giorgio La Pira, il sindaco di Firenze morto nel 1977, mentre quella per il vescovo Oscar Romero, ammazzato durante la celebrazione della Messa in Salvador al tempo della guerra civile, e approdata nel 1997 in Vaticano dopo una laboriosa fase diocesana, è ferma poiché, ha spiegato Saraiva, si sta indagando sui motivi dell'assassinio: «Per parlare di martirio un cattolico deve essere ucciso per odio alla fede e non per motivi sociali o politici».
Per Papa Giovanni, in attesa di canonizzazione, il cardinale ha precisato che «non c'è ancora un nuovo miracolo», mentre per Paolo VI si sta predisponendo la «positio», cioè il volume che ne riassume la vita e la fama di santità, e per Giovanni Paolo I, terminata la fase diocesana del processo, si sta «elaborando un programma di studio in Vaticano».
Circa la beatificazione di Pio XII, avviata da Paolo VI nel 1967, si attendono le conclusioni dei lavori della commissione di quattro esperti istituita per studiare a fondo i documenti della Seconda guerra mondiale. Il cardinale ha rilevato che bisogna procedere ad una «più approfondita ricerca negli archivi vaticani» e ha respinto di nuovo le accuse di «silenzio» sull'olocausto nazista mosse al Papa da ambienti ebraici. In vista invece c'è la beatificazione del cardinale inglese John H. Newman, figura emblematica della conversione dall'anglicanesimo al cattolicesimo.
© Copyright L'Eco di Bergamo, 19 febbraio 2008
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