18 febbraio 2008

Ansa e Repubblica: Il Presidente dei vescovi tedeschi pronto a discutere del celibato sacerdotale. Che apertura è?Sappiamo tutti che non è un dogma...


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Su segnalazione di Eufemia leggiamo questa presunta "apertura" attribuita al neo Presidente dei vescovi tedeschi, Mons. Robert Zollitsch.
R.

GERMANIA: NUOVO PRESIDENTE VESCOVI APERTO A ESAME CELIBATO VESCOVO ZOLLITSCH, CELIBATO TEOLOGICAMENTE NON NECESSARIO

(ANSA) - BERLINO, 16 FEB - Il nuovo presidente della conferenza episcopale tedesca, Robert Zollitsch (69 anni), in un'intervista al settimanale tedesco Der Spiegel della prossima settimana conferma le sue posizioni liberali e si dichiara aperto a esaminare la questione del celibato sacerdotale.
Il legame tra sacerdozio e celibato non e' necessario dal punto di vista teologico, afferma Zollitsch nell'intervista, anche se e' consapevole che una rinuncia al celibato ''sarebbe una rivoluzione alla quale una parte della Chiesa non parteciperebbe''.
Gia' durante due sinodi episcopali a Roma c'e' sempre stata una grande maggioranza contro un cambiamento. ''A mio avviso (il celibato) - dice Zollitsch - non potrebbe essere cambiato senza convocare un nuovo concilio, in quanto avrebbe effetto importante sulla vita interna della Chiesa cattolica''.
Sulla questione dell'omosessualita' Zoellitsch, eletto la scorsa settimana come successore del card. Karl Lehmann, e' anche chiaro: ''Per me non e' una questione di liberalita'. Per me e' una
questione della realta' sociale. Come cattolico naturalmente il mio ideale sono la famiglia e il matrimonio. Ma quando c'e' gente con questa disposizione (omosessuale), lo Stato puo' decidere per loro regolamenti adeguati. Tuttavia personalmente ritengo la definizione di matrimonio omosessuale come falsa perche' sembra metterlo un po' sullo stesso piano con il matrimonio tra uomo e donna''.
Per quanto riguarda le differenze tra Chiesa cattolica e evangelica, secono Zollitsch, dipendono un po' anche dal fatto che le controversie oggi vengono esaminate piu' apertamente di prima. ''Il presidente della Chiesa evangelica in Germania, il vescovo Wolfgang Huber, parla di 'ecumene del profilo'. Per me la Chiesa evangelica e' una chiesa, ma altra. Io non posso contestarlo''.

© Copyright Ansa, 16 febbraio 2008

Parla l´arcivescovo Zollitsch, che apre anche alle unioni gay. Così la Germania lancia messaggi a Ratzinger

"Il celibato dei preti non è un precetto" svolta del capo dei vescovi tedeschi

"No al matrimonio omosex ma lo Stato può adottare le opportune regolamentazioni"
"Un divieto teologicamente non necessario, serve un Concilio per superarlo"


CATERINA PASOLINI

ROMA - Sì ai preti sposati e apertura alle unioni gay. La rivoluzione per la Chiesa soffia come il vento, dal Nord. Viene dal paese del Papa, dalla sua Germania. E non ha il volto o le parole della «deriva laicista» ma l´aria serena e rassicurante del nuovo presidente della conferenza episcopale tedesca Robert Zollitsch, arcivescovo di Friburgo. La rivoluzione in tonaca parla di un sì al matrimonio per i preti, «perché il celibato non è un precetto di diritto divino ma ecclesiastico», apre alle unioni civili tra i gay mentre sulle donne sacerdote resta ancora e decisamente sul no.
Parole che pesano, che rompono col passato e col presente di Benedetto XVI, della chiesa cattolica. A pronunciarle è stato monsignor Zollitsch, 69 anni, in un´intervista al settimanale "Der Spiegel", presentandosi così a pochi giorni dalla sua nomina con una linea molto progressista se non rivoluzionaria.
L´arcivescovo afferma di essere «contrario al divieto di riflessione» sull´abbandono del celibato e spiega: «Constatiamo la diminuzione delle vocazioni, la sfida del Vangelo è difficile da trasmettere. È ovvio che il collegamento tra l´essere prete e il celibato non è teologicamente necessario». Non è insomma un precetto divino. L´arcivescovo di Friburgo prende ovviamente atto che consentire il matrimonio dei preti «sarebbe una rivoluzione che una parte della Chiesa non accetterebbe» e per questa ragione pensa che nulla si possa cambiare senza convocare prima un Concilio, «giacché l´abolizione del celibato inciderebbe molto nella vita interna della Chiesa».
In fatto di unioni omosessuali Zollitsch sottolinea come non si tratti «di liberalità poiché è una realtà sociale. Come cattolico il mio ideale sono ovviamente il matrimonio e la famiglia ma se esistono persone con questa predisposizione, lo Stato può adottare le opportune regolamentazioni. Anche se considero sbagliato il concetto di matrimonio omosessuale, poiché lo mette sullo stesso piano del matrimonio tra uomo e donna».
Apre dunque sia al matrimonio dei preti che alle unioni gay, il nuovo capo dei vescovi tedeschi, che invece non lascia spiragli al sacerdozio femminile: «Gesù Cristo ha chiamato soltanto uomini a fare gli apostoli. La funzione sacerdotale e quella episcopale restano riservate agli uomini, anche se in determinate cerimonie religiose le donne possono predicare». All´altra metà del cielo concede solo un «Siamo interessati ad averle come assistenti spirituali».
Dalla donne alla politica cambia anche il quadro di riferimento. Zollitsch constata infatti un allentamento del legame tra la Chiesa cattolica tedesca e il partito cristiano-democratico, perché «la Cdu si è più fortemente attestata su tesi neoliberiste e rischia di non tenere più nel debito conto l´economia sociale di mercato e i temi sociali».

© Copyright Repubblica, 17 febbraio 2008

Ma quale svolta? Quale rivoluzione? Quali "parole che pesano, che rompono col passato e col presente di Benedetto XVI, della chiesa cattolica"?
Ma vogliamo scherzare?
Tutti i Cattolici sanno (mio nonno diceva: "Lo sa anche Ciccio"...) che il celibato non e' un dogma della Chiesa, ma una norma giuridica della Chiesa. Potrebbe essere abolito, non c'e' dubbio, ma anche l'ultimo Sinodo e vari documenti del Magistero (non di Benedetto XVI, cara Pasolini, ma di TUTTI I PAPI!) ha confermato tale norma perche' il celibato e' un "dono" non un "obbligo". Chi vede il celibato come un peso non puo' e non deve diventare prete.
Nonostante il Magistero consolidato, nonostante il Sinodo del 2005, Papa Benedetto XVI convoco' il 16 novembre 2006 i Capi Dicastero della Curia per parlare del celibato sacerdotale. Anche allora, cara Pasolini, si parlo' di "rivoluzione" perche' nessun Papa aveva convocato dei porporati per discutere di questo argomento.
Anche in quella occasione venne ribadito il valore della scelta del celibato sacerdotale secondo la tradizione cattolica.
Qui si puo' leggere il comunicato.
Ora, cara Pasolini, Le riportero' un testo scritto da Joseph Ratzinger nel lontano 1967 (non nel 2008) che La stupira':


Di fronte alla penuria di sacerdoti, che in molte parti si fa sentire in misura sempre più crescente, non si potrà fare a meno di di esaminare, un giorno, con tutta tranquillità questa questione (celibato sacerdotale): l’evitarla non sarebbe conciliabile con la responsabilità per l’annunzio della Parola di salvezza nel nostro tempo “.

Vede? Una cosa e' parlare da teologo, un'altra e' avere la responsabilita' di Pontefice della Chiesa Universale.
Una cosa e' essere vescovo, un'altra e' essere Papa.
C'e' posto per le opinioni di tutti, ma il Magistero e' uno, anche per cio' che concerne le unioni diverse dal matrimonio
.
R.

3 commenti:

mariateresa ha detto...

Cara, non c'è proprio nessuna stranezza e novità.C'è un dibattito interno alla Chiesa e da tempo: le posizioni poid ella Conferenza episcopale tedesca sono note e non da ora. Ma alcuni stanno lì a caccia di contraddizioni e aspettano il pretesto per fare come il toro quando vede un panno rosso.
E si compiacciono i poverini , loro che sono così didinteressati e pieni di sacro zelo per la Chiesa e i suoi pastori....

Anonimo ha detto...

Mmmm, questo Zollitsch parla troppo e non dice nulla di nuovo.
Forse per accattivarsi la stampa?
Alessia

Luisa ha detto...

Stano come questi giornalisti pur di dare adosso a Benedetto XVI si traformano tutti in esperti di storia della Chiesa, autorevoli conoscitori dei documenti, del Magistero, salvo poi, rendersi conto che si sbagliano, che hanno la memoria corta o non l`hanno del tutto, tutti esperti storici e chiaramente critici appena si tratta di Papa Benedetto.
Per questi competenti signore e signori giornalisti la notizia arrivata dalla Germania, è una manna di quelle sulle quali ci si getta con voracità...purtroppo poi aggiungono i loro condimenti personali per adattare la manna inesperata ai loro gusti e qui cadono nell`errore, nel tranello della loro ideologia.
..."E non ha il volto o le parole della «deriva laicista» ma l´aria serena e rassicurante del nuovo presidente della conferenza episcopale tedesca Robert Zollitsch, arcivescovo di Friburgo."...

La Pasolini conosce così bene Mons. Zollitsch?
Oppure si è basata sull`intervista ? Sereno e rassicurante rispetto a....per es. "cupo e inquietante" ? ...suivez mon regard...insomma niente di nuovo, nè sotto il cielo della Chiesa tedesca, nè sotto il cielo della Chiesa cattolica romana, la rivoluzione aspetterà ancora un pò a scoppiare e forse non sarà esattamente quella sperata da Pasolini e compagni.