10 luglio 2008

Unanime solidarietà a Benedetto XVI e a Napolitano dopo «gli inconcepibili insulti» di piazza Navona (D'Aquino)


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NO CAV DAY IL GIORNO DOPO

Il Vicariato di Roma esprime «profondo dispiacere». L’agenzia dei settimanali cattolici: trasformare una manifestazione pubblica sulle scelte politiche in offese non è democrazia

«Quella volgarità si qualifica da sé»

Unanime solidarietà a Benedetto XVI e a Napolitano dopo «gli inconcepibili insulti» di piazza Navona

DA ROMA GIORGIO D’AQUINO

Dalle più alte istituzioni del Vaticano, passando per l’associazionismo e i media, il mondo cattolico ha fatto sentire la sua voce per ribattere alle offese lanciate da S. G. a Papa Ratzinger nel corso della manifestazione di martedì in piazza Navona. Ovviamente le prese di distanza si sono ben guardate dall’interloquire con le offensive parole dell’invettiva.
«La volgarità si qualifica di per sé. Non si commenta » è stato il lapidario tono del direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, che ieri mattina è stato incalzato dai giornalisti in cerca di reazioni all’attacco verbale contro Benedetto XVI. Anche il Vicariato di Roma, oltre ad esprimere « profondo dispiacere per le parole offensive riferite al Santo Padre » , in un’asciutta nota si limita a sottolineare che « quanto è avvenuto non merita ulteriori commenti » . Solidarietà al Papa – ma anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, bersaglio anche lui di attacchi verbali – è giunta dall’Azione Cattolica. Sia al Papa sia al Capo dello Stato l’associazione esprime innanzitutto « vicinanza e gratitudine per il servizio che, in ruoli diversi, prestano per l’unità del nostro Paese e tra i popoli » . « Una società come la nostra – si legge nella nota diffusa dalla presidenza di Ac – che faticosamente cerca di ritrovare le ragioni del vivere comune, non può in nessun modo mettere in discussione il messaggio denso di valori spirituali e civili, impregnato di concordia e di pace, che Papa Benedetto e Giorgio Napolitano ogni giorno rivolgono a tutti gli uomini » . Di offese che « nascono e crescono » in una « palude di menzogna e ignoranza » ha parlato il Sir, l’agenzia dei settimanali cattolici promossa dalla Cei.
Contro l’oltraggio al Pontefice – ha osservato l’agenzia – si ribella innanzitutto « la coscienza laica » del Paese.
«Trasformare una manifestazione pubblica di dissenso su importanti scelte politiche in un’occasione per insultare e offendere altri con toni di inconcepibile volgarità non può e non deve essere considerata un’espressione di democrazia e, quindi, neppure di intelligenza » , sono le parole più forti usate dal Sir, il quale ha anche notato come la « deriva » presa dalla manifestazione « ha disgustato persino alcuni presenti che si sono allontanati » . Fortunatamente, conclude l’agenzia, « c’è un’Italia maggioritaria, sana, che discute e si esprime anche con toni vibranti ma sempre rispettosi dell’altro » , mentre quella « che per esistere ha bisogno di insultare » è « un’Italia assolutamente minoritaria » . Chi ha sfogliato questo giornale ieri, infine, ha letto il corsivo dall’eloquente titolo Mai caduti così in basso.
«Le volgari espressioni » rivolte dalla Guzzanti al Papa sono state definite da Avvenire «squallida spazzatura » in merito alla quale « non vale neppure l’alibi della satira» .

Una coralità di voci che ricorda da vicino l’abbraccio al Pontefice da parte del mondo cattolico nelle ultime occasioni in cui la sua persona e il suo magistero sono stati oggetto di critiche, andate ben al di là del civile dissenso, e persino di censure preventive. Fino ad arrivare ad impedire al Papa teologo di tenere un discorso all’Università di Roma « La Sapienza » nello scorso mese di gennaio.

© Copyright Avvenire, 10 luglio 2008

Mi dispiace ma ribadisco: assordante il silenzio dei vescovi diocesani!
R.

7 commenti:

brustef1 ha detto...

Propongo uno scherzetto: passare a qualche agenzia iraniana o pakistana il testo della Guzzanti sostituendo il nome di Benedetto XVI con quello di Amadinejad o di Bin Laden. Tanto è satira, no?

Raffaella ha detto...

Eh no! Non se ne parla.
La liberta' di satira e' sacrosanta ma solo quando si indirizza a chi non ti minaccia di morte.
In quel caso c'e' liberta' di fuga :-)
E pensare che le signore di tal guisa possono permettersi certe cadute di stile solo perche' vivono in un Paese cattolico.
Riflettano su questo, le signore...

brustef1 ha detto...

Però una lezioncina...al posto delle sculacciate che non le ha dato suo padre...

Anonimo ha detto...

mi chiedo cosa sarebbe successo se il ministro delle intercettazioni fosse stato gay...garantismo, inconsistenza delle prove, accusa di razzismo e discriminazione politica, solidarietà e indignazione quadripartisan
Siccome è una donna, i veri bacchettoni l'hanno attaccata laddove normalmente si attacca una donna bella che fa carriera (la presunta prestazione sessuale)
La signora G non ha motivo di attaccare gli islamici, perchè secondo il suo sentire non interferiscono sulle leggi italiane e sui diritti dei gay nostrani. Di quelli delle donne eventualmente calpestati sul nostro territorio, a loro poco importa.

brustef1 ha detto...

Comunque ci vuole un bel coraggio a parlare di oscurantismo della Chiesa cattolica di fronte all'esempio macroscopico mondialmente offerto dall'islam intollerante. E poi non vien voglia di impacchettarla e spedirla in Iran?

Anonimo ha detto...

se al posto di ratzinger ci fosse stato wojtyla non avrebbe ricevuto tanti insulti.
ratzinger ha 81 anni ma la mente di uno di 25 e fa paura.
il predecessore tutto dialogo e niente arrosto non faceva più paura a nessuno.

Anonimo ha detto...

Queste su Giovanni Paolo II sono calunnie belle e buone non degne di un cristiano (ammesso che l'anonimo che mi ha preceduto lo sia).
Ricordiamo che sia Benedetto XVI che Giovanni Paolo II sono egualmente ministri di Dio e non lasciamoci sviare dalla più o meno presa che possono fare su di noi come persone perchè non è questo ciò che realmente conta