14 settembre 2007

"Cattivoni non identificati" in seno alla CEI avrebbero occultato le lettere di alcuni Vescovi al Papa...ma per favore!


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ORAZIO LA ROCCA

CITTÀ DEL VATICANO - Un solenne Te Deum di ringraziamento, ma anche tanti interventi critici, tra cui spiccano molte lettere di sacerdoti, religiosi e vescovi che però i vertici della Cei finora hanno prudentemente secretato. È questa la problematica cornice che fa da sfondo al ritorno della Messa in latino di rito tridentino che da oggi - su decisione del Papa - si può celebrare in tutte le chiese.
Il Te Deum sarà celebrato alle 18 nel santuario di Loreto dal cardinale Dario Castrillon Hoyos, presidente dell´organismo vaticano, la Pontificia commissione «Ecclesia dei», che punta a riportare nella Chiesa di Roma gli aderenti alla Fraternità lefebvriana di S. Pio V scomunicati da papa Wojtyla. E col suo provvedimento, Benedetto XVI ora spera di poter risanare proprio lo strappo lefebvriano da lui definito «una ferita ancora aperta nel corpo della Chiesa». Anche se, ha assicurato il cardinale Castrillon Hoyos ieri alla Radio Vaticana, «per la Messa non cambia quasi nulla, ad eccezione del fatto che i sacerdoti potranno celebrare l´antico rito senza chiedere il permesso ai vescovi».
Più problematico, invece, il giudizio dei vescovi della Commissione liturgica della Cei presieduta dal vescovo Felice Di Molfetta, che in una lettera inviata alla segreteria della stessa Cei non nascondono riserve e preoccupazioni. I firmatari (tutti vescovi) speravano che il testo fosse portato a conoscenza del Papa. Ma non sono stati accontentati. Ancora più allarmante l´intervento del presidente della commissione liturgica del Piemonte, il vescovo di Alba Sebastiano Dho che in un´altra lettera ha scritto che la decisione papale può dar vita ad «una Chiesa parallela». Altri autorevoli «no» alla Messa tridentina nei giorni scorsi sono arrivati da cardinali come Carlo Maria Martini e Dionigi Tettamanzi, e da tanti altri vescovi, tra i quali Alessandro Plotti, Luca Brandolini, Diego Coletti. Tra i favorevoli, significativi i sì» del cardinale vicario Camillo Ruini e del vescovo Angelo Bagnasco, suo successore alla presidenza della Cei.

© Copyright Repubblica, 14 settembre 2007


Caro La Rocca, Lei presenta come novita' opinioni di Vescovi di cui parliamo da mesi in questo blog! Sappiamo perfettamente la posizione di tutti i cardinali e vescovi da Lei citati...non siamo affatto sorpresi! Conosciamo anche la sparata secondo cui, con il motu proprio, si creerebbe una "Chiesa parallela". C'e' questo rischio? E' evidente, ma la colpa non e' ne' del Papa ne' del motu proprio...i nostri occhi guardano altrove :-)
Una cosa, pero', non sappiamo: chi, nella CEI, avrebbe taciuto al Papa la presenza di lettere vescovili? Chi? Non si possono lanciare accuse e poi nascondere la mano. Ci teniamo proprio a sapere chi ha fatto una cosa del genere. Visto che ci sono in giro molte "rane dalla bocca larga", mi pare opportuno che esse si esprimano anche facendo nomi, sempreche' trovino lo stesso coraggio di cui sono capaci quando devono contestare il Pontefice.
Piu' leggo certi interventi e piu' sono grata allo Spirito Santo per l'ottima scelta compiuta
:-)
Ultima annotazione: trovo francamente singolare che vengano elencati minuziosamente i vescovi oppositori e si citi, fra i favorevoli, solo Mons. Bagnasco ed il cardinale Ruini!
Inoltre se e' vero che il cardinale Martini si e' espresso, non si puo' dire altrettanto di Tettamanzi che, allo stato, non ha detto nemmeno una parola ai fedeli della sua diocesi. O sbaglio
?
R.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro La Rocca, come al solito il suo giornale non perde occasioni per tacere. Già, tacere! E' proprio vero, più i giornali raccontano idiozie più son letti dalla gente, e qui le considerazioni diventerebbero un fiume in piena, ma le risparmi anche perchè non ho tempo da perdere.
I Vescovi vogliono far sapere qualcosa? Beh sanno come fare, le ricordo che hanno avuto la visita ad limina, e poi..... se io voglio parlare con il Vescovo della mia Chiesa non presento sicuramente istanza al Sindaco. Vale a dire chi ha avuto qualcosa da dire poteva farlo direttamente tramite la competente Congregazione o la Segreteria di Stato..... ma forse a lei questo sfugge..... come al solito.

mariateresa ha detto...

è vero, La Rocca continua a mescolare la stessa minestra sperando che diventi più densa. Ieri c'era il dissenso silenzioso, oggi il mistero della lettera arenata. Questa della lettera mai arrivata poi non è una notizia, cos'è? un pettegolezzo, una speranza ?
Credo che questo arroccarsi un giorno sarà pagato, perchè di fatto è dire un no ai fedeli dove invece andava detto un sì "amorevole" come ha detto il Pontefice. E questa è una chiusura comunque si voglia ribaltare la frittata.E così apparirà sempre più quando i fedeli mandati a ramengo ricorreranno a Ecclesia Dei.
Mi sembra inoltre che all'estero le cose siano tranquille, sia in Francia che altrove. Il che mi conferma che molte dinamiche riflettono gli equilibri ecclesiali italiani.
Nessuno poteva pensare che un provvedimento del genere fosse accolto unanimemente, quindi prendiamo quello che c'è di buono senza dare troppo peso a questi articoli che sono uguali a quelli del giorno precedente e forse saranno uguali a quelli di domani, così tanto per tenere viva la polemica.
Sono sempre qui che aspetto Melloni....

Luisa ha detto...

Mi sembra assistere a uno spettacolo molto triste.
Se ascolto la stampa che da la parola sopratutto ai dissidenti, facendoli passare per i veri porta parola della comunità cattolica......
Vedo dei pastori, che dovrebbero seguire il loro e nostro Pastore Universale , portare al contrario le loro pecorelle su pascoli aridi, fuorvianti, creare disorientamenti e paure inutili....
Vedo vescovi che hanno costruito la loro "carriera" sul CV II e che sembrano loro stessi disorientati, paurosi di perdere i loro privilegi, di dover cambiare abitudini , di doversi *remettre en question" addolcire le loro rigide posizioni dogmatiche post-conciliari....
Vedo vescovi che sembrano non prendere cura,anzi trascurare se non disprezzare qualche pecorella che è restata nel gregge fedele al Vescovo di Roma e fedele anche alla tradizione .

Ma dove è il cuore amante del pastore ?

Dove è la sollecitudine del pastore per TUTTE le sua pecorelle?

Chi crea confusione? Chi crea divisione?