17 settembre 2007

Le decisioni serene ma storiche del Papa


Vedi anche:

Strano articolo di Ignazio Ingrao (Panorama): una fronda di cardinali contesta il Papa in accordo con i Protestanti

Un ringraziamento a tutti

Messa tridentina: ostruzionismo e tante domande senza risposta (di Raffaella)

Ieri l'Angelus del Papa in ricordo dell'11 settembre. Nuovo appello ecologica.

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

Mentre alcuni vescovi ed intellettuali si attardano in sacrestia a parlottare del motu proprio, il Papa è già in chiesa a parlare con il suo gregge

Messa tridentina: ancora su Mons. Nogaro, il "vescovo della tolleranza" che disubbidisce al Papa

Gesù spiegò che Dio non vuole che si perda nemmeno uno dei suoi figli e il suo cuore trabocca di gioia quando un peccatore si converte

Messa tridentina: il vescovo di Caserta impedisce ad un sacerdote e ai suoi fedeli di applicare il motu proprio "Summorum Pontificum"

Messa tridentina: gli articoli del Messaggero, Gazzetta del sud e La Sicilia

L'archiatra Buzzonetti: nessuna eutanasia, nemmeno indiretta, su Papa Wojtyla

Intervista a Padre Jaeger sul motu proprio "Summorum Pontificum", dialogo interreligioso e "Gesù di Nazaret"

Avvenire: il motu proprio mira ad accogliere chi vuole ritornare in comunione con il Papa ed a impedire che altri siano tentati dallo scisma

RATZINGER, DECISIONI «STORICHE » MA A RITMI LENTI

di Paolo Francia

IL PAPA, due anni e mezzo dopo l’elezione, non forza i ritmi di lavoro e così ha mandato il segretario di Stato cardinale Bertone in Polonia e il cardinale portoghese Saraiva Martins, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, sabato a Le Mans e ieri a Bordeaux a proclamare tre beati, impegno che Benedetto XVI delega sempre e che invece ha rappresentato uno dei ’pesi’ di Giovanni Paolo II, che provvedeva di persona all’ufficializzazione di santi e beati, più di mille nel suo pontificato. Negli ultimi giorni di riposo a Castelgandolfo, ha ricordato il ventesimo anniversario del protocollo di Montreal sulle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono, manifestando la sua soddisfazione «per gli importanti risultati, con positive ripercussioni sulle generazioni presenti e future» ed è stato festeggiato dai fedeli per il suo ’Angelus’ di commiato: domenica si recherà a Velletri, terzo pellegrinaggio del mese dopo Loreto e Mariazell, e quella successiva consacrerà vescovo monsignor Gianfranco Ravasi, l’illustre biblista nominato a sorpresa presidente del Pontificio consiglio della cultura al posto del cardinale Paul Poupard, settantasettenne. Ritmi lenti, dunque, da ultraottuagenario. Ma tutt’altro che incardinati nell’ordinaria amministrazione. Benedetto XVI infatti ha ormai pressocchè completato il riassetto della Curia con scelte anche impreviste; e sta procedendo con celerità all’avvicendamento in diocesi importanti di vescovi oltre i 75 anni e quindi tenuti a mettere a disposizione l’incarico. Né ha mancato di assumere decisioni ’storiche’, come la pubblicazione del documento «sull’uso della liturgia romana anteriore alla riforma effettuata nel 1970». L’ha fatto il 7 luglio e l’altro giorno è entrato in vigore. Autorizza, in parole povere, la celebrazione della messa e di altri riti in latino senza che il sacerdote debba esserne preventivamente autorizzato.

UNA ’RESTAURAZIONE’ per accontentare i seguaci del vescovo francese Marcel Lefebvre, scismatico e scomunicato? No, perchè — come il Papa stesso ha voluto chiarire — non è messa in dubbio la riforma liturgica del Concilio Vaticano II e il messale di Paolo VI «è e rimane la forma ordinaria della liturgia eucaristica» mentre l’ultima stesura del messale anteriore al Concilio pubblicata da Giovanni XXIII nel 1962 «potrà essere usata come forma straordinaria». Ad esempio per una sola celebrazione la domenica o nelle feste, ma comunque a semplice discrezione del parroco. Il primo week-end è stato caratterizzato in Italia da una non trascurabile rifioritura della messa in latino, con soddisfazione dei fedeli intervenuti e senza che chi non è d’accordo abbia elementi per dolersene.

COSÌ BENEDETTO XVI ha compiuto un atto di riconciliazione all’interno della Chiesa, "legalizzato" da sabato, 24 ore dopo che la Congregazione per la dottrina della fede aveva reso noto un documento, di tutt’altro genere ma ugualmente voluto dal Papa, con il quale si dichiara «moralmente obbligatoria» la somministrazione di cibo e acqua, anche per vie artificiali, a un paziente in stato vegetativo, a meno che tali alimenti non possano essere da lui assimilati o non gli creino un disagio fisico. Un no secco a propiziarne la morte con l’omissione di questo tipo di assistenza, che si configurerebbe né più né meno come caso di eutanasia. E anche questo passo di Benedetto XVI ha una forte rilevanza.

© Copyright Quotidiano Nazionale, 17 settembre 2007

Di solito Paolo Francia e' molto critico ma questa volta ha centrato molti punti chiave.
Il Papa sta prendendo delle decisioni storiche ma senza strappi, almeno da parte sua. Immaginate che cosa sarebbe successo se il motu proprio recasse la data del 7 luglio 2005 e non di due anni dopo? Benedetto sa che ci sono molte resistente sia all'interno che all'esterno della Chiesa, ma decide serenamente ascoltando tutti ed accogliendo tutti.
Speriamo che questo suo metodo sia preso ad esempio da tanti altri pastori
.
Raffaella

8 commenti:

mariateresa ha detto...

Sono fuori tema, ma a qualcuno devo dirlo. Sono così meravigliata che non riesco a crederci. E' la terza volta consecutiva che , dopo un Angelus del Papa, vedo ripresa la notizia nella home page del sito di Don Mazzi.E' vero che parla dell'ambiente, però è inconsueto. Inconsueto è dir poco. Per chi conosce don Mazzi.
beh

Anonimo ha detto...

Grazie Mariateresa :-)
E' una novita' positiva...

euge ha detto...

Ecco perchè qui a Roma piove!!!!!!!!!!!! era una battuta un pò per sdrammatizzare ed un pò perchè si sa che Don Mazzi non ama molto il Papa!!!!!!

Luisa ha detto...

Scusate ma, giocando fuori casa,non sono al corrente, il Don Mazzi di cui parlate è quello che su Sat 2000 si occupa di giovani, se non vado errata?

mariateresa ha detto...

sì, cara,è il fondatore della Comunità dell'Isolotto mi pare, un prete pieno di politica fino al naso che scrive sull'Unità e Liberazione. Fa del bene però: con la sua comunità, si occupa di disagio giovanile e da tanti anni e si vede che il suo impegno è serio.
E' spesso anche in TV dove si presenta "arriva don Mazzi e sono...azzi". Credo che abbia anche partecipato a un reality.
Non credo sia il tuo tipo, così a pelle....

gemma ha detto...

si, lo stesso che a proposito della messa in latino....

"ride di gusto don Mazzi pensando al ritorno della messa in latino, una risata sarcastica per poi ribadire come la decisione sia un passo indietro, "abbiamo fatto tanta fatica per arrivare a fare la messa in italiano...". La butta sull'ironia il sacerdote, fondatore della comunità per tossicodipendenti Exodus, che confessa di avere anche qualche difficoltà a ricordarlo, il latino. Poi, spiega, con un pò di rammarico: "la gente viene sempre meno a messa e, invece di continuare a cercare di far capire ai fedeli cos'è la messa, in questo momento di grande crisi, si torna al latino".
Lui no, il latino non lo userà, "e poi è facoltativo". Fa spallucce e mette a fuoco la situazione: "saranno contenti i settantenni nostalgici, ma io, che mi rivolgo da sempre ai giovani, non ci penso nemmeno di andare a confessarmi perchè sono "disobbediente".

di francesco cardia
da "il bologna", 15.09.97

gemma ha detto...

dimenticavo...
forse è veramente convinto che le sue partecipazioni all'"Isola dei famosi" abbiano seriamente contribuito a rendere la Chiesa più credibile agli occhi della gente, chissà...
la messa in latino è lontana dai problemi dei giovani e può allontanare ulteriormente la gente dalla Chiesa..., invece l' "Isola" notoriamente la avvicina... :-)
C'è posto per tutti, alla fine, e mentre lui nel tempo libero va in tv, qualcun'altro si diletta nel gregoriano. Che male c'è?

mariateresa ha detto...

grazie Gemma, per queste chicche.
Era l'isola dei famosi, ecco, mi pareva. Lui è convinto di evangelizzare anche così.
Circa il fatto di ridere sulla messa tridentina, beh, non mi meraviglio che rida,la sua formazione è quella lì,ma vedremo chi riderà per ultimo...
Sul suo impegno per i giovani però non c'è nienta da dire, credo e credo che sia per questo che SAT 2000 lo utilizza. E' vero che ha una grande esperienza ed è anche vero che sono giovani particolari e difficili quelli per cui si "sporca le mani" ogni giorno. Beh, nella sua comunità si fa un poco fatica a immaginare questa messa,lì bisogna convincere le persone ad arrivare al giorno dopo con voglia di vivere. Comunque,anche in una posizione borderline che più non si può, lui è sempre stato dentro la Chiesa.E devo dire che la cosa mi ha sempre lasciata perplessa.
Visto che siamo tra amici che fanno delle chiacchere, posso permettermi di dire che forse altri approdi o altre confessioni religiose, non hanno per lui lo stesso appeal.
Non gli piace la Chiesa ufficiale o il Vaticano, anche se la critica non è maniacale, ma non se ne fa un problema più di tanto.
Gli piace il resto, della nostra fede.