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Concistoro con sorpresa spagnola e texana a spese del Brasile
La deroga.
Benedetto XVI ha annunciato ieri la lista dei 23 cardinali – 18 elettori in un eventuale conclave e 5 no – che creerà nel Concistoro del 24 novembre. Sembrava ovvio che il Papa tedesco rispettasse le norme che stabiliscono in 120 il numero massimo di porporati votanti. Invece, come successo più volte con Giovanni Paolo II, ci sarà una piccola deroga e così dopo il Concistoro di fine novembre i cardinali elettori saranno 121, e tali resteranno al più tardi fino al 20 febbraio 2008 quando compirà i fatidici ottant’anni l’emerito di Monaco Friedrich Wetter.
Usa batte Brasile 13 a 4.
Tra le nuove porpore la parte del leone la fa l’Europa (10, di cui 4 italiani tra cui il presidente della Cei Angelo Bagnasco, e 2 spagnoli), seguono l’America latina (3: 1 argentino, 1 brasiliano e 1
messicano), gli Usa (2), l’Africa (2), l’Asia (1).
A fine novembre il Sacro Collegio quindi conterà 21 italiani; 13 americani; 6 tedeschi, francesi e spagnoli; 4 brasiliani, polacchi e messicani. La chiesa brasiliana – la più ricca di fedeli e con un episcopato tra i più numerosi al mondo – avrà un numero di cardinali pari a un terzo di quelli americani e a un quinto di quelli italiani. Nei Sacri Palazzi permane una certa freddezza nei confronti dei vertici ecclesiastici del paese di Lula.
L’anti-Bergoglio cardinale.
La lista dei prossimi cardinali è aperta dall’argentino Leonardo Sandri, prefetto della congregazione delle Chiese orientali. Non sono un mistero i suoi non buoni rapporti con il cardinale gesuita di Buenos Aires Jorge M. Bergoglio motivati anche dalla stretta amicizia di Sandri con il gentiluomo di Sua Santità Esteban Caselli, ambasciatore in Vaticano ai tempi di Menem, il quale invece è cordialmente tenuto alla larga da Bergoglio.
Arriba España.
Scontata la porpora per l’arcivescovo di Barcellona, il moderato liberal Sistach, per la Spagna è arrivata a sorpresa anche una seconda berretta cardinalizia per l’anziano (76 anni) ma combattivo arcivescovo di Valencia Garcia Gasco, sicuramente più in linea con i cardinali antizapateriani di Madrid e Toledo. A questo si deve aggiungere che tra gli over 80 il Papa ha scelto un altro spagnolo, il gesuita Urbano Navarrete, già rettore della Gregoriana, che ebbe il padre ucciso durante la guerra civile e di cui è in corso la causa di beatificazione.
Dublino out.
A rappresentare l’Irlanda nel Sacro Collegio sarà Sean Brady, arcivescovo di Armagh. Rimane escluso Diarmuid Martin di Dublino – che pure è tra gli amici di vecchia data del cardinal Ratzinger – il quale forse paga l’accusa di aver tenuto una linea eccessivamente dura e non garantista sulla questione dei preti inquisiti per pedofilia.
Un non sincretista a Monterrey.
Il prossimo cardinale messicano Robles Ortega di Monterrey, la capitale industriale del paese, si è fatto notare negli ultimi giorni per essersi rifiutato di partecipare al Forum mondiale delle religioni ospitato nella sua città e che vedeva tra le star il vescovo emerito del Chiapas, l’ultraprogressista Samuel Ruiz.
La prima del Texas.
Il settimo cardinale residenziale Usa sarà l’arcivescovo di Houston, Daniel DiNardo che in passato ha lavorato nella congregazione per i Vescovi a fianco di Giovanni Battista Re (come anche il neocardinale di Sao Paulo Scherer).
L’amico di Dziwisz.
L’unico neocardinale polacco sarà il curiale Rylko, fedelissimo del
cardinale di Cracovia. Per Varsavia, Toronto, Washington e Palermo si dovrà aspettare il prossimo turno, non prima del 2009. La motivazione formale è che non si sono voluti fare cardinali in diocesi in cui l’emerito è under 80. In passato non è stato sempre così.
© Copyright Il Foglio, 18 ottobre 2007
Ventitré nuovi cardinali, nel conclave Europa più forte
ORAZIO LA ROCCA
CITTÀ DEL VATICANO - Europa più forte - spinta dall´Italia che rafforza il suo primato - ; Terzo Mondo meno isolato; ma soprattutto grande attenzione all´Iraq con la nomina del nuovo cardinale dei cristiani caldei, Emmanuel III Delly, patriarca di Bagdad. Ecco l´identikit del collegio cardinalizio alla luce dei nuovi cardinali annunciati ieri dal Vaticano che Benedetto XVI creerà nel Concistoro del 24 novembre prossimo, il secondo del suo pontificato. Tra le nuove porpore, 5 sono ultraottantenni, per cui non avranno diritto di voto in un futuro conclave; 18 invece andranno a rafforzare il «parlamentino» cardinalizio con diritto di voto che sale, così, a quota 121. Tra i 18 nuovi elettori, 10 sono europei - tra cui 4 italiani (il presidente della Cei Angelo Bagnasco e tre arcivescovi di Curia Angelo Comastri, Raffaele Farina e Giovanni Lajolo); due statunitensi, tre latinoamericani, due africani e un asiatico, «a simboleggiare - come ha spiegato lo stesso papa Ratzinger - «l´universalità di una Chiesa cattolica», che conta più di un miliardo e trecento milioni di fedeli nel mondo. Tra le nuove porpore spicca anche l´arcivescovo argentino Leonardo Sandri, nuovo prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, che negli ultimi mesi del pontificato di Giovanni Paolo II era balzato agli onori della cronaca per aver «prestato» la voce al pontefice ammalato durante le pubbliche celebrazioni. Altri due importanti nomi di Curia sono il tedesco Joseph Cordes, presidente di Cor Unum, l´ente della carità pontificia, e il polacco Stanislao Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i Laici.
Non sono mancate sorprese e qualche latente delusione. Come ad esempio la mancata nomina dell´arcivescovo di Palermo Paolo Romeo. Una «promozione» rinviata ad un terzo concistoro perché il pontefice questa volta ha preferito non indicare titolari di diocesi che già hanno cardinali elettori. E Palermo è una di esse.
Il collegio cardinalizio, tra elettori e non elettori, ora sarà composto da 202 principi della Chiesa: 41 nominati da Ratzinger (di cui 33 possibili elettori), 157 da Giovanni Paolo II (88 sotto gli 80 anni) e 7 da Paolo VI (tutti cardinali fuori Conclave).
© Copyright Repubblica, 18 ottobre 2007
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