22 dicembre 2007

Il Papa offre a Pechino «un dialogo costruttivo» (Giansoldati per "Il Messaggero")


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Il Papa offre a Pechino «un dialogo costruttivo»

CITTA’ DEL VATICANO - Le Olimpiadi si avvicinano e si intensificano i segnali di distensione tra la Cina e il Vaticano. Benedetto XVI nel suo discorso di fine anno alla Curia romana, ha ribadito, per l’ennesima volta, la «disponibilità della Santa Sede ad un sereno e costruttivo dialogo con le autorità di Pechino al fine di trovare una soluzione ai vari problemi, riguardanti la comunità cattolica».
Arrivare alla normalizzazione dei rapporti è uno degli obiettivi che stanno più a cuore a Papa Ratzinger. Per questo, nel giugno scorso, aveva indirizzato ai cattolici cinesi una lunga lettera aperta per incoraggiare la riappacificazione tra l’associazione patriottica, riconosciuta dal partito e la chiesa sotterranea, ancora illegale. Ora i tempi sembrano maturi per riunire le due anime ma per farlo occorre procedere per tappe.
«Con questa lettera - ha spiegato il pontefice - ho voluto manifestare sia il mio profondo affetto spirituale per tutti i cattolici sia una cordiale stima per il Popolo».
Nella missiva venivano richiamati i principi della tradizione cattolica e del Vaticano II in campo ecclesiologico» oltre che gli orientamenti per affrontare e per risolvere le complesse problematiche della vita della Chiesa in Cina. In primis il nodo della nomina dei vescovi. La speranza è che «dia frutti sperati». Il dialogo tra Cina e Vaticano prosegue con emissari da ambo le parti ma anche a distanza. Due giorni fa ha fatto riflettere l’intervento del presidente Hu Jintao. In una riunione dell’Ufficio politico del partito comunista aveva sottolineato che il paese «sostiene la libertà religiosa» e che si propone «di aiutare i credenti di tutte le religioni se sono in difficoltà». Poi si era lanciato in una dichiarazione impensabile fino a poco tempo fa: «credenti e non credenti devono lavorare assieme per il miglioramento della società, nella nuova situazione» che si è venuta a creare in Cina. Pechino e Santa Sede non hanno relazioni diplomatiche dal 1951, da quando Mao cacciò l’allora nunzio apostolico Riberi.

F.GIA.

© Copyright Il Messaggero, 22 dicembre 2007

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