10 dicembre 2007

Le solite provocazioni: parroco fiorentino comunica ai fedeli, ai media (ovvio) e al Vescovo la sua decisione di sposare un trans


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ANNUNCIO-CHOC A FIRENZE

"Sposerò in chiesa il trans"

La Curia diffida il parroco
Il matrimonio riguarda una coppia unita dall'83 con rito civile, ma la cerimonia religiosa rischia la nullità. 'Lei', Sandra Alvino, è diventata donna 30 anni fa grazie alla chirurgia estetica


Duccio Moschella

FIRENZE, 10 dicembre 2007 - "NON VOGLIO continuare a vivere accomunata alle transgender come Vladimir Luxuria. Sono donna da trent’anni, sono cattolica e voglio sposarmi in chiesa per continuare il cammino nella fede insieme a mio marito. Sono madrina di battesimo di una bambina, faccio la comunione e se anche domani il Papa mi scomunicasse, continuerei a credere in Dio".
Sandra Alvino, 63 anni, abita da tempo nel quartiere fiorentino delle Piagge, zona di frontiera della periferia ovest. Per chi la conosce solo di vista è una donna come tante, se non fosse che quella signora dal carattere piuttosto deciso è nata, come dice lei, in un corpo sbagliato. Dopo trent’anni di sofferenze, violenze, discriminazioni e arresti per mascheramento, ha deciso di diventare donna a tutti gli effetti.
NELL’83 SI È SPOSATA civilmente con Fortunato Talotta, 62 anni, e oggi, dopo avere conosciuto don Alessandro Santoro, un giovane sacerdote di origini livornesi che svolge la sua missione pastorale in mezzo ai casermoni del quartiere, prendendo spesso posizioni ai limiti del contrasto con la Curia, ha deciso di sposarsi in chiesa.

Un cammino che ieri mattina, nella messa domenicale, è stato annunciato alla comunità di base delle Piagge.

L’altro ieri don Alessandro ha inviato al cardinale Antonelli l’annuncio dell’avvio del cammino prematrimoniale di Sandra e Fortunato, in vista di un matrimonio da celebrarsi in primavera. Salvo complicazioni. Che sono già all’orizzonte, a cominciare dai certificati di battesimo e di cresima di Sandra, che sono al maschile.
LA REPLICA della diocesi è ancora ufficiosa, ma lascia poco spazio alla speranza: "La Chiesa non processa le intenzioni, ma se don Alessandro prosegue su questa linea il vescovo dovrà intervenire: il matrimonio così configurato è nullo in partenza. Chi lo celebra commette un reato canonico e un illecito civile".

Il matrimonio celebrato con rito religioso cristiano cattolico tra un maschio diventato femmina per via chirurgica e un altro maschio porta in sé un "sospetto d’invalidità": spiega monsignor Andrea Drigani, docente ed esperto di diritto canonico. Sono tre i canoni del codice di diritto canonico che fissano ineluttabilmente il fondamento del matrimonio: tutti hanno come punto fondante la possibilità di procreare.

© Copyright Quotidiano Nazionale, 10 dicembre 2007


E' chiaro che un uomo che cambia sesso ha il diritto di sposarsi CIVILMENTE con un altro uomo se ha fatto trascrivere la sentenza di rettificazione di attribuzione di sesso, ma qui parliamo del diritto civile e non del diritto canonico!
Vogliamo andare avanti cosi', cari parroci, o cambiamo rotta?
Solo ieri un prete padovano sospeso a divinis e' andato tranquillamente in tv a dire che "tanto" celebra ancora Messa e che ha appena riconosciuto un figlio.
Suvvia, un po' di serieta'! E basta con questa smania di andare in tv!

R.

16 commenti:

euge ha detto...

Forse cara Raffaella è arrivato il momento di dire basta alla sporcizia che pullula all'interno della chiesa. Di chi la colpa? Non si sa ma a questo punto più che cercare la responsabilità di tutto questo marciume dilagante, forse sarebbe il caso di prendere dei provvedimenti seri e definitivi con chi abusivamente ed in barba alle promesse di obbedienza e di castità ( mi viene da ridere se penso che solo pochi mesi fa il Sante Sguotti aveva detto che nessuno in seminario gli avesse spiegato che voleva dire la castità però come ha fatto presto a comprendere il suo opposto e a metterlo in pratica...... ) e questo "cuore candido " che si è trovato rapito dai sensi, ora si permette con una sospensione a Divinis di farsi pubblicità vergognosamente infischiandosene del provvedimento subito. Ma cosa fa la CDF? Dunque cosa fa il parroco di Padova? Va in una trasmissione con tranquillità e si permette di presentarsi in televisione vestito da prete confessando candidamente di essere padre di un figlio ma, anche se non ho capito male, confessando che celebra ancora messa ma ci rendiamo conto? ridicolo, inammissibile, intollerabile un'offesa a tutti quei sacerdoti che della loro vita ne hanno fatto un serio dono a Cristo. Allora visto che vuole una vita diversa da quella che un tempo aveva scelto, decidendo di farsi una famiglia, scelga la vita civile e lasci la chiesa; di questo sacerdote di Firenze non voglio neanche parlare provo troppa rabbia e disgusto.
Eugenia

Gianpaolo1951 ha detto...

Già il solo fatto di vedere il libro di questo “don” esposto in tutte le vetrine, mi fa venire il voltastomaco, figuriamoci tutto il resto…, compresa la sceneggiata di ieri in TV!
Credo che se non verrà dato un taglio netto a questi portatori di virus, la Chiesa possa andare incontro a tempi molto oscuri e pericolosi!!!

brustef1 ha detto...

Basta con questi preti indegni! E basta con il baraccone massmediatico che specula sulla confusione di povere anime come il concubino don Sante esattamente come specula sul dolore, per vendere meglio e di più. Non resta che pregare perché questi rinnegati di Dio si convertano: hanno venduto la loro fede per trenta denari, e non avranno nemmeno la dignità che ebbe Giuda di trarne le conseguenze. Scusate lo sfogo, ma vedere ieri in tv la sicumera del furbetto padovano della parrocchietta mi ha disgustato.

brustef1 ha detto...

Cara Raffaella, ti faccio una proposta: non pubblicare più queste notizie spazzatura perché così si fa il gioco dei rinnegati e degli sciacalli. Non desiderano altro che suscitare l'indignazione degli onesti, che diventa la miglior cassa di risonanza per il loro ignobile disegno affaristico. Invito anche gli amici del blog a esprimere un parere in merito.

euge ha detto...

Cari brustef e Giampaolo condivido le vostre osservazioni ed il vostro disgusto. Io non ne posso veramente più di questi episodi e come ho già scritto nel mio post che fa la CDF un tempo così vigile mentre ora sembra dormire sonni beati mentre i furbetti fingendosi agnelli irretiti vanno nelle trasmissioni a fare le vittime cosa che rende tanti bei soldini????? Chi deve intervenire intervenga e faccia finire questo scempio. I sacerdoti facciano i sacerdoti fino in fondo e se arriva il momento di lasciare la chiesa che la lascino pure e la smettano di infettare ciò che di buono c'è nella povera barca di Pietro che è formata anche da tanti uomini che della loro consacrazione al Signore ne hanno fatto una ragione di vita.
Eugenia

Anonimo ha detto...

La notizia pero' e' ovunque :-)

Luisa ha detto...

Quello che avrebbe potuto essere buffo se non fosse in realtà triste e gravissimo era vedere quel "sacerdote" ,ammettere che dopo aver assistito al parto di suo figlio, averlo cambiato, nutrito, con la coscienza in pace,le mani pulite, se ne andava a sollevare l`Ostia Consacrata, distribuire la Santa Comunione e rimettere i peccati a chi si confessava.
Il suo grande argomento? Siamo tutti peccatori, il primo papa (Pietro) era un gran peccatore....catechesi da supermercato....il personaggio dimentica un piccolissimo dettaglio...Pietro si è pentito!
"Don" Sguotti si è pentito? Si pente? No, anzi, è la Chiesa che deve piegarsi ai suoi desideri, siamo in pieno delirio egotico.
Apparentemente non è alla prima rottura della sua promessa di castità....bastava vederlo arrossire come un peperone, alla domanda della conduttrice: ma è la prima volta? e lui che con un sorriso imbarazzato sceglie di non rispondere.
La castità è una sacrificio, non bisogna dimenticarlo, se un prete sente che non può più essere fedele alla sua promessa, malgrado gli aiuti domandati e ricevuti, che egli abbia l`umiltà di ritirarsi.
Mi sembra che troppi sacerdoti dimenticano di seguire l`esempio di Colui al quale si sono consacrati,Gesù Cristo, il modello dell`ubbidienza.

Anonimo ha detto...

Un lato comico - sia del transgender e relativa comunità "di base" (a proposito, esistono anche "comunità di vertice"?) che del prete babbo - è che tutti dicono: "Non vogliamo essere giudicati".
Quando poi sono loro a "giudicare" la Chiesa: perché dire "la Chiesa sbaglia" non è esattamente giudicare?
Con quale diritto?
Da figlio della Chiesa non sono disgustato, ma amareggiato sì.

brustef1 ha detto...

E' vero che la notizia è dappertutto, ma il blog, a mio avviso, dovrebbe "essere superiore", come dovrebbero esserlo sacerdoti e gerarchia. In altre parole, io lascerei spazio solo alle notizie sui provvedimenti disciplinari, senza commento, perché qualsiasi commento, magari estorto a un sacerdote o a un vescovo emotivamente coinvolto, diventa la cassa di risonanza che "loro" aspettano per andare in tv a pagamento, vendere libri ecc. proclamandosi indifesi contro l'autoritarismo delle gerarchie.Insomma, propongo un "silenzio stampa" o un "no comment" come si fa in caso di rapimenti, perché i banditi non possano approfittarne.

Anonimo ha detto...

Beh, allora non giudichiamo il tal prete che vuole sposarsi, ma il fatto che un prete qualsiasi voglia sposarsi, ma soprattutto che cerchi l'appoggio della gente partecipando a programmi indecenti.

L'ho già detto, ma mi ripeto: questi "sacerdoti" hanno giurato fedeltà al Vangelo e alla Chiesa che significa anche al Magistero del Papa. Se non si trovano in questo sistema ci sono altre confessioni religiose che non devono seguire il Papa...
Poi chissà che un giorno non arrivi anche nella chiesa cattolica la possibilità di diventare prete dopo aver contratto il matrimonio con una donna (precisiamolo, non si sa mai...). Ma questa decisione non sarà presa da un gruppetto di trasgressori, ma dopo lunghe discussioni e sinodi tra vescovi e santo padre. Rimarrà anche allora il fatto che a me personalmente piacciono di più i sacerdoti che sono completamente di Dio e che, amando Dio e la Chiesa, amano tutti e nessuno in particolare. Perchè si vuole continuare a portare avanti battaglie dal basso non mostrandosi per niente bravi sacerdoti?

Anonimo ha detto...

l'autore del post precedente è Marco, ciao

euge ha detto...

Grazie Marco :-))))))))))

brustef1 ha detto...

Naturalmente il giudizio negativo non è sul singolo sacerdote che ha una crisi di coscienza e decide di rinunciare ai propri voti, bensì sul sacerdote che fa mercimonio di tutto questo diventando strumento cosciente di un'operazione di marketing. Come accade, per l'appunto, nel caso di "don" Sante e del fiorentino luxurioso

euge ha detto...

Già perchè l'aggravante di tutta questa storia è la pubblicità che il "cuore candido" Sante Sguotti ha fatto delle sua storia e continua a fare peraltro, indossando un vestito che non dovrebbe essere più il suo quello di sacerdote ma, questo aspetto non vale solo per lui in particolare ma per tutti coloro che sfruttano non solo a titolo di lucro personale diciamo per trenta denari ma, per infangare la chiesa per la quale un tempo hanno fatto promessa di fedeltà che cos'era una promessa da marinaio? Suvvia...... Il primo a fare questa porcata e stato Milingo che è stato giustamente scomunicato secondo me hanno aspettato anche troppo e poi via via è saltato fuori Sguotti e il parroco di Firenze.....-. quanti ancora ne dobbiamo vedere e sopportare di simili individui?
Eugenia

euge ha detto...

rispondo brustef1 alla tua richiesta di parere se inserire oppure no questa notizia. Forse non mi troverai d'accordo ma, secondo me è giusto che se ne parli; ovviamente non per dare importanza a chi sfrutta una simile situazione per convenienza o per danneggiare la chiesa ma, perchè, purtroppo è una situazione sono dei comportamenti che stanno dilagando a macchia d'olio ed è giusto secondo me affrontarli chiedendosi anche il perchè dell'immobilità di certi organi ecclesiastici che dovrebbero intervenire e non intervengono. Uno scambio di idee e di opinioni su un problema che da fedeli e da membri della chiesa stessa non dobbiamo ignorare ..... sarebbe come mettere la testa sotto la sabbia. E' chiaro che lo possiamo fare nel nostro piccolo ma anche questo serve. Non vedo poi perchè tutta l'informazione ne parla in maniera anche distorta e noi in questo blog che molte volte affrontiamo problemi ed imbastiamo salutari discussioni su tutto ciò che riguarda la chiesa, non dovremmo farlo. Questo comunque rimane il mio parere.
Eugenia

Anonimo ha detto...

A mio avviso la questione reale non è se e quanto noi, su questo blog o altrove, dobbiamo parlare di queste "porcate", come qualcuno opportunamente le ha definite.
Ci esortano o no ad essere "cristiani adulti"?
A proposito, ma ricordo male, o non dovevamo diventare come quei bambini per poter entrare in quel certo posto che oggi manco si nomina più, per non urtare la suscettibilità di altri?
Il vero problema è se parlano o no i vescovi, meglio coi fatti che coi comunicati stampa.
Per fortuna, in entrambi i casi, se pur con prudenza, consta che l'ordinario sia intervenuto: a volte, però, si tollerano cose veramente incredibili nel silenzio generale.