26 agosto 2008

Caccia ai Cristiani in India: due missionari arsi vivi. Mons. Cheenath: "Il governo non ci protegge"(Il Giornale)


Vedi anche:

La Chiesa resti vigile (Volontè). "Viaggio" fra telogogi delle miss e "Porziuncole" clonate

India/ Violenze anti cristiani, seconda vittima arsa viva. I mass media non stiano a guardare!

Ratzinger professore: il nuovo libro di Gianni Valente in uscita a settembre (Tornielli)

Papa Luciani, duttile e fermo ma capace di parlare alla gente (Romanato per l'Osservatore Romano)

Consiglio di lettura: "Benedetto. La biografia" di Stefan von Kempis (Marietti)

Giovanni Maria Vian: "Trent'anni fa la parabola di Giovanni Paolo I. Mostrato piuttosto che dato" (Osservatore Romano)

Secondo giorno di lavori al Meeting di Rimini. Intervista al cardinale Bagnasco sul ruolo sociale e politico dei Cattolici (Radio Vaticana)

Cina: arrestato il vescovo Jia Zhiguo.I cattolici temono una recrudescenza di persecuzione ed arresti ora che è finita la “tregua” olimpica (Asianews)

Pastoralità specifica per i separati che restano soli: alcune importantissime iniziative

Vasta eco per le parole di Benedetto XVI sul pericolo dei nazionalismi. Intervista al prof. Giovagnoli (Radio Vaticana)

Sette giorni di incontri e di mostre a Rimini: «Protagonisti o nessuno». Ma non è un reality (Osservatore Romano)

L'omaggio del Papa a Schubert, colui che "fece risuonare la poesia e parlare la musica"

Il primo settembre Papa Benedetto XVI riceverà in udienza privata Ingrid Betancourt

Cittadinanza onoraria a Georg Ratzinger, il fratello del Pontefice. La commozione del Papa (Jovino)

Crisi internazionale. La coscienza comune: la denuncia e il monito di Benedetto XVI (Zavattaro)

Vian: "Ecco la sfida che il Papa lancia ai partecipanti al Meeting" (Sussidiario)

"La Chiesa, un popolo che fa storia": l'intervento del card. Bagnasco al Meeting di Rimini

Card. Bagnasco: «Vogliono una Chiesa che rimanga chiusa in chiesa» (Il Giornale)

Caccia ai cristiani in India: due missionari arsi vivi

"Il governo non ci protegge"

di Redazione

Per tutto il giorno il telefono di mons. Raphael Cheenath, verbita, arcivescovo di Cuttack-Bubaneshwar (Orissa) continuava a squillare. Chiamano lui i fedeli della sua diocesi sconvolta dalla furia dell’estremismo indù. A lui guardano come unica protezione. Finalmente la linea è libera.

Eccellenza com’è la situazione nel distretto di Kandhamal dopo le aggressioni indù?

«I laici vivono nel terrore, i religiosi sono in fuga. Troppo pericoloso rimanere. Si nascondono nelle foreste. A quelli che riesco a raggiungere telefonicamente dico di pregare e stare attenti. Non possiamo fare altro».

Perché, le autorità non vi proteggono?

«Ci sentiamo abbandonati. Spero che dopo questo massacro il governo intervenga in modo deciso. È un incubo che si ripete: a Natale nello stesso distretto 13 chiese sono state distrutte e tre persone uccise».

Gli indù parlano di vendetta per l’uccisione di un loro leader, di cui vi accusano.

«È il loro metodo: si servono di campagne di diffamazione per indebolirci e sfruttano ogni occasione per giustificare le loro aggressioni. Personalmente appena saputo dell’omicidio ho diffuso una dichiarazione condanna, chiedendo alla comunità di mantenere l’armonia».

Chi sono allora i killer di Swami?

«Noi non c’entriamo. Non usiamo questi mezzi. Sembra siano stati i maoisti, che già avevano minacciato Swami. I gruppi maoisti combattono nella cosiddetta cintura tribale (che comprende anche l’Orissa, ndr) principalmente contro l’autorità costituita. Swami era un simbolo: molto amico della polizia locale e delle caste alte, che sono poi la spina dorsale del Sangh Parivar».

Perché proprio i cristiani?

«Gli estremi si oppongono all’impegno sociale dei cristiani per lo sviluppo dei tribali e i fuori casta. Prendono di mira prima di tutto i religiosi e i missionari laici, coloro cioè che si impegnano in prima linea nelle scuole, negli ospedali».

Perché proprio a Kandhamal?

«In questo distretto il 39% degli abitanti è rappresentato da fuori casta e tribali. Il 40% è cattolico. Sono cifre alte per chi mira a controllare politicamente la zona».

© Copyright Il Giornale, 26 agosto 2008 consultabile online anche qui.

Sanguinosi scontri tra polizia e musulmani

Redazione

Quattro morti e 80 feriti è il bilancio di nuovi scontri tra manifestanti e polizia avvenuti ieri a Srinagar, la capitale estiva del Kashmir indiano. Nonostante il governo locale abbia imposto il coprifuoco nella zona, manifestanti indipendentisti sono comunque scesi in piazza per protestare contro una serie di provvedimenti statali.
La situazione nella zona è incandescente da settimane, ed è stata scatenata dalla decisione del governo di concedere, nel Kashmir a maggioranza musulmana, una terra di proprietà della comunità islamica a pellegrini induisti.
Centinaia di manifestanti islamici sono scesi in piazza occupando e manifestando a Lal Chowk, il centro della capitale kashmira. La polizia ha fatto uso di armi e bastoni, ha lanciato gas lacrimogeni. Dall’inizio delle proteste, oltre due settimane fa, sono 28 i morti e quasi 600 i feriti.
Per tentare di bloccare la manifestazione indipendentista , oltre all’imposizione del coprifuoco, la polizia di Srinagar ha preventivamente arrestato due storici leader separatisti, Sayed Ali Shah Geelani e Mirwaiz Umer Farooq, esponenti del maggior partito separatista kashmiro All Parties Hurriyat (Freedom) Conference.

© Copyright Il Giornale, 26 agosto 2008 consultabile online anche qui.

Nessun commento: