9 agosto 2008

Consensi dal clero di Bressanone dopo l'incontro con Benedetto XVI (Osservatore Romano)


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Consensi dal clero di Bressanone dopo l'incontro con Benedetto XVI

Cittadino del mondo e ora anche cittadino di Bressanone. Con il consenso della comunità altoatesina, Benedetto XVI viene iscritto ufficialmente e con tutti gli onori all'albo cittadino di Bressanone.
Non è solo una cerimonia di cortesia, quella di sabato 9 agosto, nel seminario maggiore, ma è un riconoscimento del legame e dell'affetto del Papa verso questa città e i suoi abitanti. È il sindaco Albert Pürgstaller insieme con la giunta e il consiglio comunale, alla presenza del vescovo Wilhelm Emil Egger, a conferire al Papa la cittadinanza onoraria.
Le motivazioni per l'atto, che fa di Benedetto XVI un cittadino a pieno titolo della località brissinese, sono riconducibili alla sua scelta di trascorrere periodi di riposo in questa città altoatesina.
"Dalla fine degli anni sessanta - recita il documento ufficiale con le motivazioni - venne regolarmente in vacanza a Bressanone insieme al fratello e a sua sorella. La scelta di trascorrere le sue vacanze a Bressanone per la prima volta in qualità di Pontefice testimonia il legame profondo che lo unisce alla nostra provincia, al seminario maggiore, alla città di Bressanone; è espressione dell'affetto verso la gente che ci vive, verso la cultura e la natura del nostro territorio". Il documento sottolinea inoltre il lustro che la città riceve dall'annoverare tra i suoi più celebri cittadini, Benedetto XVI.
"Il soggiorno estivo del Papa a Bressanone - si legge nelle motivazioni - costituisce uno stimolo importante per la comunità ecclesiastica locale ed implica l'invito a confrontarsi attivamente con la dottrina della fede".
Ma gli ultimi giorni della permanenza del Pontefice a Bressanone non sono stati solo momenti di riposo, di studio e di preghiera. Sabato mattina Benedetto XVI ha incontrato nella sede del seminario il cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia.
E mentre fervono i preparativi per l'Angelus di domenica mattina - l'ultimo prima del congedo, in programma il pomeriggio dell'11 agosto - è ancora viva l'eco suscitata dalle risposte di Benedetto XVI alle domande postegli durante l'incontro con il clero della diocesi di Bolzano-Bressanone, svoltosi mercoledì mattina 6 agosto, nel duomo della città che lo ospita.
Domande che hanno trovato nelle parole del Papa un'attenta e puntuale riflessione sui temi suggeriti e che costituiscono un discorso rivolto a tutta la Chiesa e aperto al rapporto tra fede e ragione e alla bellezza dell'essere cristiani nel mondo di oggi.
Alcune questioni sono di scottante attualità, come quella formulata dal canonico Karl Golser, professore di teologia morale e direttore dell'Istituto per la giustizia, la pace e la tutela della creazione, oltre che collaboratore della Commissione degli episcopati della Comunità Europea (Comece) e del Consiglio delle conferenze episcopali europee (Cce).
La sua domanda su cosa fare per sensibilizzare i fedeli nei confronti della responsabilità verso il creato, è nata sia dal suo impegno in questo settore, sia perché anche nella diocesi di Bolzano-Bressanone, il tema della protezione dell'ambiente non è molto sentito nelle parrocchie. Anche la celebrazione della giornata del creato del 1° settembre, promossa dalla Conferenza episcopale italiana - sottolinea Golser - spesso si riduce a concentrarsi sugli aspetti della liturgia. "Sono stato molto soddisfatto - ha detto il teologo riguardo alla risposta del Papa - perché egli ha fatto il collegamento tra creazione e redenzione, dicendo che le cose non sono separabili. Poi, soprattutto, ho apprezzato anche il riferimento al Dio creatore, che sancisce l'impossibilità per gli uomini di gestire o di sfruttare la terra a loro piacimento, perché siamo responsabili davanti a lui. Siamo praticamente i mandatari che dobbiamo gestire e custodire la terra come Dio vuole".
Altro motivo di riflessione è stato il richiamo del Papa riguardo agli stili di vita, alla modestia e alla sobrietà. "Naturalmente - avverte Golser - le cose che dice il Papa hanno un altissimo valore, in quanto parla per la Chiesa universale". Per quanto riguarda il problema dei cambiamenti climatici, il teologo ha ricordato che quando il Papa ha fatto il viaggio in elicottero per recarsi da Bressanone a Oies, gli hanno mostrato come si sono ritirati i ghiacciai della Marmolada e lui ne è rimasto molto colpito.
Anche don Willi Fusaro, cooperatore parrocchiale presso la parrocchia del Corpus Domini di Bolzano e affetto da sclerosi multipla, è d'accordo con gli altri sacerdoti sulla profondità e sul valore delle risposte di Benedetto XVI.
In particolare, gli sono state di aiuto le parole del Papa riguardo alla sofferenza, vista non solo come un qualcosa di negativo, ma come una forza se accettata nell'amore di Cristo. Per l'esperienza personale di Fusaro e per quanti soffrono come lui, l'esempio di Giovanni Paolo ii ricordato da Benedetto XVI, conferma che "nella Croce e per la Croce siamo salvati".
Altro elemento di consolazione, la Spe salvi, nella quale il Papa ha scritto, come ha ricordato egli stesso, che "la capacità di accettare la sofferenza e i sofferenti è misura dell'umanità che si possiede".

(©L'Osservatore Romano - 10 agosto 2008)

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