27 ottobre 2008

Annuncio a sorpresa del Papa: in Africa l'anno prossimo


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Il viaggio in Camerun e Angola

Annuncio a sorpresa del Papa: in Africa l'anno prossimo

Il Papa sceglie l'Africa: il primo viaggio di Benedetto XVI nel «gigante malato», sarà in marzo e toccherà Camerun e Angola.

In Camerun consegnerà il documento preparatorio del sinodo dei vescovi per l'Africa che si terrà in Vaticano a ottobre 2009; in Angola celebrerà i 500 anni dell'evangelizzazione del Paese.
Papa Ratzinger lo ha annunciato, un po' a sorpresa, durante la messa conclusiva del sinodo sulla Bibbia. L'agenda dei viaggi per il 2009 è in via di definizione, e non è ancora deciso se quella nei due paesi africani sarà preceduta da altre missioni internazionali. Sembra in ribasso l'ipotesi di una visita a Berlino a venti anni dalla caduta del Muro, per non interferire con le elezioni politiche che si terranno in Germania in settembre. In questo caso sarebbe in ascesa l'ipotesi di una missione papale nel centro Europa, probabilmente a Praga o in un'altra città che evochi in qualche modo i temi della riunificazione e della integrazione europea.
L'Africa - dove si è recato per 13 volte papa Wojtyla, il primo pontefice a indire un sinodo africano - dunque è scelta certa anche per Ratzinger. Andrà in Camerun, paese di colonizzazione inglese, francese e tedesca, dove il 43% della popolazione è cristiano (38% di cattolici e 15 di protestanti), con un 22% di islamici e un 15% di animisti. E visiterà l'Angola, tormentato paese di colonizzazione portoghese, dove i cattolici sono il 50% per cento della popolazione e sono in crescita continua, il 30% delle persone sono animiste e sono molto presenti anche le sette.
Come ha annunciato inaugurando il pontificato e come ha confermato in numerosi interventi, per papa Ratzinger l'Africa è una priorità e per la comunità internazionale deve essere un obiettivo privilegiato di attenzione. Lo scorso aprile, davanti alla assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, Benedetto XVI ha levato la sua voce contro la marginalizzazione da un «autentico sviluppo integrale» dell'Africa, che rischia «di sperimentare solo gli effetti negativi della mondializzazione».
Nel 2007 inoltre, in vista del G8 di giugno in Germania, ha scritto ad Angela Merkel chiedendo ai grandi del mondo di impegnarsi seriamente contro la povertà e le malattie in Africa e di approvare la «cancellazione rapida, completa e incondizionata, del debito estero» dei paesi più poveri del mondo. Certo, argomentava il Papa in quella occasione, i paesi più poveri hanno, da parte loro, la responsabilità della good governance e della eliminazione della povertà», ma in ciò «è irrinunciabile una attiva collaborazione dei partner internazionali».
Nonostante la forte presenza islamica l'Africa, nella sua articolazione e complessità, resta per la Chiesa un continente dinamico, dove il numero dei credenti è in ascesa e l'annunciato viaggio di Benedetto XVI lo confermerà.

© Copyright Il Tempo, 27 ottobre 2008 consultabile online anche qui.

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