17 settembre 2007

Una città illuminata dai potenti fari di Benedetto


Vedi anche:

Messaggio del Santo Padre al X Simposio Intercristiano fra Cattolici ed Ortodossi

Messa tridentina: l'esperienza di Bologna e la non esperienza di Legnano

Le decisioni serene ma storiche del Papa

Strano articolo di Ignazio Ingrao (Panorama): una fronda di cardinali contesta il Papa in accordo con i Protestanti

Un ringraziamento a tutti

Messa tridentina: ostruzionismo e tante domande senza risposta (di Raffaella)

Ieri l'Angelus del Papa in ricordo dell'11 settembre. Nuovo appello ecologica.

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

Mentre alcuni vescovi ed intellettuali si attardano in sacrestia a parlottare del motu proprio, il Papa è già in chiesa a parlare con il suo gregge

Messa tridentina: ancora su Mons. Nogaro, il "vescovo della tolleranza" che disubbidisce al Papa

Gesù spiegò che Dio non vuole che si perda nemmeno uno dei suoi figli e il suo cuore trabocca di gioia quando un peccatore si converte

Messa tridentina: il vescovo di Caserta impedisce ad un sacerdote e ai suoi fedeli di applicare il motu proprio "Summorum Pontificum"

Messa tridentina: gli articoli del Messaggero, Gazzetta del sud e La Sicilia

L'archiatra Buzzonetti: nessuna eutanasia, nemmeno indiretta, su Papa Wojtyla

Intervista a Padre Jaeger sul motu proprio "Summorum Pontificum", dialogo interreligioso e "Gesù di Nazaret"

Avvenire: il motu proprio mira ad accogliere chi vuole ritornare in comunione con il Papa ed a impedire che altri siano tentati dallo scisma

(nella foto Masaccio "San Pietro che risana con l'ombra gli infermi")

Raccolte le catechesi papali sugli amici di Gesù

Una città illuminata dai potenti fari di Benedetto

Elio Guerriero

In piazza San Pietro o nell’aula Paolo VI, gli incontri del Papa con i fedeli stanno acquistando un rilievo crescente, sono occasioni di catechesi, di annuncio appassionato del Vangelo.
Dal marzo 2006 al febbraio 2007 Benedetto XVI ha presentato di settimana in settimana i singoli apostoli e i primi discepoli di Gesù. Raccolti in volume Gli apostoli e i primi discepoli di Cristo», Lev 2007) questi ritratti essenziali e caratterizzanti formano un album di famiglia, danno una immagine non avvolta dalla patina dei secoli, ma permeata di attualità per la perdurante presenza di Cristo. Nell’ottica di Papa Benedetto questo volume completa il «Gesù di Nazaret», ne è la necessaria estensione, l’indispensabile passaggio da Cristo alla Chiesa. Maria e Giuseppe, Simeone e Anna, Zaccaria ed Elisabetta, i pastori di Betlemme e Giovanni il Battista erano i poveri di Israele che videro e riconobbero il Messia e così aprirono a Lui l’antica alleanza. I dodici, a loro volta figli e poveri di Israele, vissero con Gesù, ne ascoltarono e assimilarono la parola, furono testimoni della passione e risurrezione e assicurarono il passaggio al Nuovo Testamento e alla Chiesa.
Simone appare nei Vangeli con un carattere deciso e impulsivo. È generoso e ripone la sua fiducia nel Maestro il quale lo sceglie come interlocutore rivolgendogli per lo più parole di correzione in un personale itinerario di sequela
. Lo spavaldo deve essere calato nell’umiliazione per poter apprendere e provare misericordia. Nella Cappella Brancacci a Firenze Masaccio ha dipinto un Pietro sereno e armonioso. Egli sa della propria fragilità, ma ha la certezza di avere a fianco Gesù e così può affrontare il suo impossibile ministero finché, come il Maestro, sarà spogliato e accompagnato alla croce. Giovanni, figlio di Zebedeo, occupa un posto di rilievo nel collegio apostolico. È il fratello di Giacomo e l’amico di Pietro. Nell’ultima cena poggia il capo sul petto del Maestro, è ai piedi della croce insieme con la Madre di Gesù ed è infine testimone sia della tomba vuota che della presenza del Signore. Ha gli occhi della fede che gli permettono di riconoscere Gesù prima di ogni altro, ha gli occhi dell’amore che gli consentono di contemplare il mistero di Dio. Paolo, apostolo anche se non appartenne al gruppo dei Dodici, segna il passaggio alla generazione dei discepoli, ai cristiani chiamati ad accogliere il Vangelo dall’ascolto e non dalla visione, ad accettare di divenire giusti non per le proprie opere, ma per la comunione con Cristo e con la Chiesa. L’ultimo capitolo è dedicato alle donne. Come è noto, Gesù ripose volentieri la sua fiducia nelle donne e la Chiesa ha come modello Maria Vergine e Maria di Magdala che san Tommaso d’Aquino definì "apostola degli apostoli" perché a loro annunciò la resurrezione di Cristo.
All’inizio del libro «Gesù di Nazaret», Benedetto XVI invitava ad andare oltre il Gesù storico e il Cristo della fede per fidarsi del Gesù dei Vangeli. Similmente in questo volume egli esorta a non fermarsi alla fragilità degli uomini, ma a guardare al fondamento e alle colonne della Chiesa, agli apostoli e ai primi discepoli, alla città illuminata dalla luce che viene da Dio e in questa luce tutta l’umanità può camminare.

© Copyright Avvenire, 16 settembre 2007

Nessun commento: