3 dicembre 2007

Lettera aperta del dottor Germano Baldazzi alla dottoressa Barbara Spinelli circa l'articolo "Il grande inverno della Chiesa"


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Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera che il dottor Germano Baldazzi ha indirizzato al blog non avendo ricevuto risposta ne' dal quotidiano "La Stampa" ne' dalla dottoressa Barbara Spinelli.
L'articolo citato e' pubblicato nel blog in questo post: "Barbara Spinelli colpisce ancora (con l'appoggio di anonimi conigli): Benedetto XVI mette in questione le conquiste del Concilio"

Buongiorno,

mi chiamo Germano Baldazzi e sono di Roma. Ho letto il 27 novembre scorso, l’articolo scritto da Barbara Spinelli e pubblicato su “La Stampa”, dal titolo: Il grande inverno della Chiesa, in cui si criticava l’operato di Papa Benedetto, in merito ai risultati dell’incontro ecumenico di Sibiu e accusandolo, inoltre, di voler cancellare i passi introdotti con Il Concilio.
Ho scritto alla testata, confutando le tesi della Dott.ssa Spinelli, e a lei stessa, ma non ho ricevuto alcun segno o cenno di risposta.
Vorrei, ora, inoltrare a voi, la mia risposta, ignorata dal quotidiano, chiedendovi di inserirla nel Vs. Blog.
Grazie per la Vostra cortese attenzione.
Germano Baldazzi


Risposta all’articolo “Il grande inverno della Chiesa”, di Barbara Spinelli - del 27 novembre 2007.

Mi chiamo Germano Baldazzi e sono di Roma.
Sono rimasto molto colpito dalle parole scritte dalla Dott.ssa Barbara Spinelli nell’articolo sopra citato. Infatti, nel suo citare testi, documenti, frasi, personaggi di ogni genere e tipo, ho come l’impressione che, alla fine, il risultato sia quello di creare un’enorme marmellata di considerazioni personali, espressa dalla giornalista.
Mi sono laureato in storia nel 2000, con una tesi di Storia contemporanea su Giovanni Paolo II, così ho avuto modo di studiare e di approfondire diversi aspetti della storia della chiesa contemporanea e del cristianesimo.
Rimango sconcertato da alcune argomentazioni, quali che Benedetto XVI stia rimettendo in questione le conquiste del Concilio Vaticano II: ma, forse, non si considera che la riunione di Sibiu, è stata un’assemblea ecumenica, a cui la Chiesa cattolica ha partecipato, inviando una folta delegazione, proprio per dialogare e confrontarsi con le Chiese sorelle. La Dott.ssa Spinelli parla dell’evento di Sibiu senza neanche spiegare di cosa si è trattato, cosa si è detto, se sia stato redatto un documento finale o delle conclusioni particolari…
Non solo, qualche settimana fa, a Napoli, si è svolto l’Incontro interreligioso di preghiera per la pace inaugurato nel 1986 ad Assisi da Giovanni Paolo II, e continuato annualmente, con grande fedeltà, dalla Comunità di Sant’Egidio. Quest’anno, l’incontro si è svolto a Napoli e ha partecipato il papa: proprio Benedetto XVI!
E’ stato un evento memorabile, altro che “inverno della chiesa”: hanno partecipato le più alte cariche della chiesa, oltre al Papa, infatti, c’erano diversi patriarchi e responsabili delle chiese protestanti ed anglicane, senza considerare gli altri reverenti rappresentanti delle altre religioni abramitiche, nonché delle religioni orientali.
Non è il contesto per spiegare ora, il tema e il senso degli incontri, ma vorrei dire che, invece di parlare della fine di un “ecumenismo delle coccole”, parlerei di un rinnovamento del discorso ecumenico, proprio grazie all’opera di Papa Benedetto, considerandolo fondamentale per la vita della chiesa, come ausilio per la riunificazione.
Il Papa che ha partecipato a questi eventi, non sembrava proprio uno che avesse intenzione di difendersi o di arroccarsi in chissà quale dottrina. Anzi, la Chiesa – poiché sente d’essere in minoranza e intaccata dalla secolarizzazione - cerca, al contrario di uscire e di dire una parola buona, di amore e di riconciliazione per ciascuno, anche per i lontani. Non dobbiamo dimenticare il bellissimo testo dell’Enciclica di Papa Benedetto: “Deus caritas est”, dove si parla di Dio, di amore e di carità verso i bisognosi.
Infatti, al par. 14 possiamo leggere: “Io non posso avere Cristo solo per me, posso appartenergli soltanto in unione con tutti quelli che sono diventati o diventeranno suoi. La comunione mi tira fuori di me stesso verso di Lui, e così anche verso l’unità con tutti i cristiani”.
Alberto Melloni è un bravo storico, l’ho conosciuto, ho anche avuto modo di studiare con lui diversi anni fa, all’Università degli Studi Roma TRE, così mi piacerebbe sapere in quale contesto abbia detto la frase “Benedetto XVI non cessa d’essere l’esegeta di Joseph Ratzinger”. Lo ha detto prima di Sibiu, prima di Napoli 2007, o subito dopo il Conclave che lo ha incardinato sul soglio pontificio?
Il contesto temporale può indicare molte cose, infatti le persone cambiano e lo Spirito Santo soffia dove e come vuole, trasformando gli uomini, figuriamoci il Papa!!!
Condivido la sua osservazione e il consiglio di essere attenti al proprio vocabolario, come nell’idea di eliminare il termine “non – credente” dal vocabolario: infatti, Arrigo Levi in più occasioni, ha spiegato che, da laico, si definisce “credente non in Dio, ma nell’uomo, comunque un credente” (cfr. Le due fedi, Il Mulino, 1996).
Un’altra cosa che mi colpisce nell’articolo, è il modo di citare frasi di altri: cioè, si corre il rischio di andare fuori da un nesso e da un contesto spazio-temporale. Cioè, parlare del pastore Dietrich Bonhoeffer, che ha sacrificato da martire cristiano la propria vita, in un campo di concentramento; poi, di Enzo Bianchi assieme a Giacomo Leopardi… tutto si può fare, domani, magari qualcuno accosterà il buddismo di Roberto Baggio, al lavoro per gli ultimi di Madre Teresa di Calcutta!

Ripeto: tutto si può fare, ma non tutto è corretto o accettabile.

Inoltre, farei attenzione nel citare passi del Vangelo, in questa maniera: non si può tralasciare che moltissimi uomini e donne sono morti, da Gesù in poi, perché hanno creduto nelle parole del Padre celeste.
In merito, a voler essere precisi, nella vicenda di Zaccheo (riportata nel Vangelo di Luca 19,1-10), non ha citato la cosa fondamentale, che ha operato il mutamento nell’atteggiamento da parte del ricco pubblicano. Zaccheo, cioè, davanti a Gesù che gli diceva: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”, fu felice di ascoltare le parole del Signore che lo chiamava e che parlava a lui. Infatti, poi, disse al Signore che aveva accolto a casa sua: “Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto”. 9
Zaccheo si è convertito perché ha ascoltato il Signore. Tale fu il cambiamento di quell’uomo, che Gesù poté esclamare: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa…” .
Così, non si può estrapolare una frase da un contesto e utilizzarla per i propri fini personali. La Jihad islamica, il fondamentalismo, sono proprio questo: l’utilizzo dei testi sacri per i propri fini, quindi sono delle aberrazioni.

Per finire, nell’articolo si riportano dati sul numero di sacerdoti, di diocesi… ma, la fonte dei suoi dati, qual è?

Concludendo, vorrei dirle che non ho nulla di personale contro di lei, solo, in futuro, faccia attenzione nel dare giudizi così sommari, su argomenti e contesti complessi.

Distinti saluti

Germano Baldazzi


Grazie infinite, dottor Baldazzi, per questa importante presa di posizione, unita ad una puntuale esposizione dei fatti.
Raffaella

2 commenti:

mariateresa ha detto...

bisognerebbe sempre fare come il Sig. Baldazzi,lucidare la tastiera e scrivere per fare vedere che non siamo tutti a bocca aperta a bere di ogni e di più.
E' una bella lettera, argomentata.
In effetti la disinformazione è pazzesca sui media.Vedo che la lettera del sig.Baldazzi inviata alla Stampa ha fatto la stessa fine della lettera di padre Albanesi a Repubblica.
Nel cestino.

Anonimo ha detto...

Le argomentazioni riportate dal Dott. Baldazzi sono rilevanti.Bisogna essere coraggiosi per criticare le azioni del Papa. Prima o poi bisognerà rendere conto di tutto al Padre Celeste. Spero solo che la giornalista non se abbia avuto a male, ho letto spesso articolo della Spinelli, stavolta forse, ha ecceduto. Citare il Vangelo fuori luogo è grave. Ringrazio Baldazzi per i rilievi, speriamo che la giornalista legga il Blog.