6 agosto 2008

Il Papa risponde a 400 preti su sacramenti e ambiente (Alto Adige)


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Il Papa risponde a 400 preti su sacramenti e ambiente

Il Papa ha incontrato 400 preti e religiosi nel Duomo di Bressanone.
Ha risposto a sei domande, e ha parlato di ambiente ("la Chiesa ora deve fare di più"), e dei sacramenti della comunione e della cresima: "Da giovane ero più severo, col tempo ho capito che bisogna seguire le vie del Signore".
Ieri la visita a Oies, nella casa di san Freinademetz.
Papa Benedetto XVI ha ammesso che ci sono stati tempi in cui anche la Chiesa ha lasciato un po' in "ombra" il discorso sulla creazione e l'ambiente. Tuttavia ha respinto l'accusa al cristianesimo di mancanza di sensibilità e anzi ha puntato il dito contro il materialismo moderno, che rischia di compromettere il futuro del pianeta.

Papa Benedetto XVI, parlando di sé e della sua esperienza umana e spirituale, lascia intravedere una maggiore apertura della Chiesa nell'amministrare i sacramenti anche a coloro che manifestano solo "barlumi di fede". "Da giovane ero più rigido", ha confessato, incontrando oggi nella cattedrale barocca di Bressanone, circa 400 sacerdoti della diocesi e rispondendo ad alcune loro domande. "Col tempo - ha detto - ho capito che bisogna seguire la via del Signore, aperta alla misericordia".

L'incontro tra Ratzinger e il clero locale è durato oltre un'ora e mezzo. Introdotto dal canto dei salmi è proseguito in un botta e risposta di circa un'ora: sei domande (4 in tedesco e due in italiano); 10 minuti per ciascuna risposta. Il tutto a porte chiuse. Tra le domande, quella di un parroco italiano, don Paolo Rizzi, che chiedeva con quanta larghezza i sacerdoti possano amministrare i sacramenti della prima comunione e della cresima anche a persone e ragazzi non pienamente consapevoli di questo passaggio spirituale. "Non posso dare una risposta infallibile", si è schernito il Pontefice.
"Quando ero più giovane - ha raccontato - ero più severo e pensavo che, trattandosi di sacramenti della fede, fosse più problematico amministrarli con troppa larghezza. Col tempo - ha proseguito - ho capito che bisogna seguire la via del Signore, aperto alla misericordia che accoglie anche coloro che hanno un barlume di fede.

Se possiamo vedere - ha proseguito - anche una piccola fiamma di desiderio di comunione nella Chiesa, c'è motivo di andare in quella direzione".
Padre Lombardi ha precisato che il Papa non ha fatto alcun riferimento alla questione della comunione per i divorziati sposati, che tuttora, in base alle norme della Chiesa, non possono ricevere l'ostia consacrata per la loro condizione di "peccatori". Tuttavia, l'invito alla magnanimità venuto oggi da Ratzinger potrebbe lasciare aperti spiragli a quanti, tra le stesse file ecclesiastiche, vorrebbero ammorbidire i divieti.

Un altro prete ha incalzato il Papa con una raffica di domande ''delicate'' su celibato sacerdotale, carismi delle donne e carenza di vocazioni. Benedetto XVI lo ha dribblato, limitandosi ad esortare i sacerdoti ad un maggiore senso comunitario. In questa chiave, anche ''il primato (petrino) non è una monarchia assoluta, ma un servizio per la Chiesa e per gli altri'', ha detto. Una frase dal sapore ecumenico, specie verso quel mondo ortodosso che non riconosce la superiorità del vescovo di Roma.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

"Se possiamo vedere - ha proseguito - anche una piccola fiamma di desiderio di comunione nella Chiesa, c'è motivo di andare in quella direzione".

pensate se lo avesse detto il cardinale Martini...e non aggiungo altro per non dar fuoco alle polveri.