18 settembre 2007

Il Papa ai teologi: non siate saccenti (prime indiscrezioni dal seminario di Castelgandolfo)


Vedi anche:

La teologia come "Ponte" tra Fede e ragione

Prolusione di Mons.Bagnasco: interviste a Galli Della Loggia e De Rita

Prolusione di Mons. Bagnasco: gli articoli di Avvenire

Presunti abusi sessuali nella curia di Firenze

Flores D'Arcais non si rassegna: Papa Wojtyla è morto per eutanasia!

Prolusione di Mons.Bagnasco: gli articoli del Corriere della sera

Prolusione di Mons. Bagnasco: gli articoli del Giornale e del Quotidiano Nazionale

Prolusione di Mons. Bagnasco: i commenti di Repubblica e Stampa

I giornaloni parlano della prolusione di Mons. Bagnasco ma tacciono la parte piu' importante: la dichiarazione di fedeltà dei vescovi al Papa

Messa tridentina: le parole di Mons. Bagnasco

MONS.BAGNASCO: CRITICHE AL PAPA DA CATTEDRE DISCUTIBILISSIME

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

Messa tridentina: l'esperienza di Padova

Il Papa ricorda il cardinale Van Thuân: nominata la prima donna postulatore nella storia della Santa Sede

Messa tridentina: l'esperienza di Verona

Una città illuminata dai potenti fari di Benedetto

Messaggio del Santo Padre al X Simposio Intercristiano fra Cattolici ed Ortodossi

Messa tridentina: l'esperienza di Bologna e la non esperienza di Legnano

Le decisioni serene ma storiche del Papa

Strano articolo di Ignazio Ingrao (Panorama): una fronda di cardinali contesta il Papa in accordo con i Protestanti

Un ringraziamento a tutti

Messa tridentina: ostruzionismo e tante domande senza risposta (di Raffaella)

PAPA RATZINGER METTE IN GUARDIA I TEOLOGI DAL RISCHIO SACCENTERIA
Omelia ai suoi ex alunni nella residenza di Castel Gandolfo

Roma, 18 set. (Apcom) - Anche chi studia le sacre scritture, le analizza e le insegna può restare lontano da Dio. Con saccenteria. Ad affermarlo è Benedetto XVI, il papa-teologo, che questo fine settimana ha ricevuto i suoi ex alunni nella residenza estiva di Castel Gandolfo e con loro ha discusso, in una sorta di seminario a porte chiuse, di creazione ed evoluzione. Nel corso dell'omelia che ha pronunciato domenica, prima di accomiatarsi dagli studenti dell'epoca in cui insegnava teologia nelle università tedesche e tornare ad occuparsi del governo della Chiesa cattolica mondiale, poi, ha puntato il dito contro il rischio di presunzione che corrono i teologi.

Benedetto XVI è partito dalla figura di san Paolo per osservare: "E' sorprendente da parte di qualcuno che ha studiato teologia, che è andato in una scuola rabbinica, che conosceva la scrittura da cima a fondo e con essa conosceva il volere divino, che padroneggiava tutti i dettagli dell'esegesi, della metodologia e dell'interpretazione. E che ciononostante - ha proseguito il Papa - guardandosi alle spalle diceva: in tutta la conoscenza della scrittura, in tutta la conoscenza della rivelazione, non ho conosciuto Dio, ero ignorante e non ho capito la scrittura".

"Credo - ha proseguito il Papa, che nei confronti del metodo storico-critico ha già espresso le sue critiche - che questa parola di san Paolo sulla sua ignoranza debba farci riflettere. Perché può capitare in ogni epoca, ed anche a noi teologi, che sappiamo molto o quasi tutto dell'origine dei testi, della loro struttura, del modo in cui sono stati composti, del loro luogo storico, della loro forma storica, che conosciamo le teorie filosofiche e teologiche con cui ordinare e chiarire tutto, e ciononostante finiamo col parlare sempre e solo di noi stessi. Che non riusciamo ad andare oltre gli uomini, oltre l'agire, oltre noi stessi. Che Dio - ha detto il Papa - attraverso tutto il nostro sapere delle cose umane non riesca a raggiungerci e a parlarci. Che non lo ascoltiamo - e non lo conosciamo". Per il Papa, invece, san Paolo, "pecora smarrita" e "primo dei peccatori", ha mostrato che Dio "lo ha preso sulle spalle", e così ha salvato lui e l'umanità intera. Nonché, par di capire, i teologi.

1 commento:

Artefice1 ha detto...

Dio - ha detto il Papa - attraverso tutto il nostro sapere delle cose umane non riesca a raggiungerci e a parlarci. Che non lo ascoltiamo - e non lo conosciamo".

Mi emoziona questa illuminata ispirazione del papa, dopo l’ubriacatura di significati che ho incontrato ricercando l’indispensabile.
Ritengo possa rallegrare Dio Padre Eterna Misericordia.
Questa espressione del papa è anche un mio CON-vincimento, che ho trovato leggendo la Scrittura, immaginando e Sentendo CON Sentimento (la mia esperienza d’esistente), quello dell’autore, Fedele nell’intenzione.
Tale è il Senso (che unisce tutto). Mentre il significato (che separa tutto), pur scritto direttamente, non trattiene CON Logica il Senso.
La Riconoscenza, logica dell’Essenza CON-Sente.
La CON-venzione vincola e impone la Forza, Logica naturale.

Per il Papa, invece, san Paolo, "pecora smarrita" e "primo dei peccatori", ha mostrato che Dio "lo ha preso sulle spalle", e così ha salvato lui e l'umanità intera. Nonché, par di capire, i teologi.

Questo salvare l’umanità è un significato che non sottoscrivo!
Dio Padre Eterna Misericordia è il CON, di tutti!
Il PER tratta la natura che finisce!