19 febbraio 2008
Istruzione «Sanctorum Mater»: il commento di "Avvenire"
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VERSO GLI ALTARI
Nell’Istruzione «Sanctorum Mater» si mettono a fuoco i passaggi da seguire fin dall’inizio dell’istruttoria a livello diocesano
«La fama di santità, requisito cruciale per aprire una causa»
DA ROMA
SALVATORE MAZZA
Più accortezza nel promuovere nuove cause. Più rigore nel loro svolgimento. E, tutto questo, secondo canoni precisi e stabiliti. È questa l’Istruzione Sanctorum Mater, pubblicata e presentata ieri dalla Congregazione delle cause dei santi, che «rimette a punto» i diversi passaggi che devono essere seguiti nei processi di canonizzazione, a iniziare dalla loro fase diocesana. «Non una nuova legge più rigorosa, ma un più rigoroso adempimento di una legge che già esiste», ha definito l’Istruzione il cardinale José Saraiva Martins, prefetto del dicastero vaticano, presentando ieri il testo nella Sala Stampa della Santa Sede, insieme a monsignor Michele Di Ruberto e a monsignor Marcello Bartolucci, rispettivamente segretario e sotto-segretario della medesima Congregazione.
Un vademecum in sei parti
Si tratta di «un vademecum completo e sistematico, che fornisce orientamenti chiari e precisi per i passi che si devono compiere dall’inizio dell’istruttoria fino all’invio degli atti alla Congregazione delle cause dei santi», ha spiegato il porporato, ricordando come il testo licenziato ieri arrivi a venticinque anni dalla promulgazione da parte di Giovanni Paolo II delle leggi at- tualmente in vigore, in continuità col quale l’Istruzione vuole favorire «un’applicazione più accurata delle disposizioni di legge». Il documento, diviso in sei parti, così «descrive minuziosamente tutti gli atti che i vescovi devono seguire per iniziare e portare a termine la fase diocesana del processo di beatificazione », ha spiegato Saraiva Martins. Nella prima parte l’Istruzione vaticana richiama «la necessità di un’autentica fama di santità per iniziare il processo». Nella seconda e nella terza parte si descrivono la fase preliminare e la celebrazione della causa; nella quarta e nella quinta le modalità da seguire nella raccolta delle prove documentali e in quelle «testificali». Nella sesta parte, infine, si indicano le procedure per gli atti conclusivi dell’inchiesta diocesana. «La verifica seria e severa della fama di santità o di martirio – ha ricordato il cardinale Saraiva Martins – costituisce un adempimento previo e assolutamente necessario da realizzarsi in diocesi ». Anzi questo, ha precisato il prefetto, «è il requisito fondamentale: altrimenti il vescovo non può, nemmeno volendo, iniziare una causa di beatificazione». In altre parole, questo vuol dire che «è la comunità stessa dei fedeli che fa il primo passo di un processo di beatificazione.
Miracoli «fisici» e «morali»
Altro invito ribadito nella nuova istruzione vaticana, quello a «distinguere bene tra santità e miracolo ». Questi infatti «non ha niente a che fare con la santità: è il sigillo che Dio pone, e che garantisce che quella persona è santa. Solo Dio fa i miracoli: il miracolo – ha puntualizzato Saraiva Martins – conferma la santità, non è la santità stessa».
Quanto all’eventuale 'liceità' di un «miracolo morale», in luogo di un miracolo fisico, il cardinale Saraiva Martins ha ancora sottolineato che «quella del miracolo è un’esigenza attuale: non basta un miracolo morale, si richiede un miracolo fisico. Il miracolo morale è molto più difficile da definire nei suoi contorni, non ci dà una certezza scientifica». Con la pubblicazione di questa Istruzione, insomma, «riteniamo di aver reso un servizio non indifferente ai vescovi diocesani e alle stesse cause di beatificazione e di canonizzazione – ha sintetizzato, concludendo, il prefetto della Congregazione delle cause dei santi –. In effetti, l’articolo 27, al punto 'a' delle leggi sulla procedura diocesana, conosciuta come Normae Servandae, raccomanda di 'curare con somma diligenza e impegno che nella raccolta delle prove nulla venga omesso di quanto in qualunque modo abbia attinenza con la causa, tenendo per certo che il felice esito della causa stessa dipende in gran parte dalla sua buona istruzione'».
Il cardinale Josè Saraiva Martins: «È la comunità dei fedeli a fare il primo passo di un processo di beatificazione. Il vescovo non può avviarlo se non c’è fama di santità»
© Copyright Avvenire, 19 febbraio 2008
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1 commento:
Il testo italiano della Istruzione Sanctorum Mater, lo si trova in:
http://www.qumran2.net/indice.pax?id=77&ida=11&area=magistero&sottoarea=congregazioni
Gradirei una segnalazione su link di testo latino.
Un cordiale saluto
alfonso.guijarro@gmail.com
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