3 febbraio 2008
Arriva Benotto, finisce l´era Plotti
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Il nuovo vescovo di Pisa pare avere caratteristiche molto diverse dal predecessore
Arriva Benotto, finisce l´era Plotti
MARIA CRISTINA CARRATU´
Cambio della guardia all´arcidiocesi di Pisa, una delle più grandi e più importanti della Toscana. A succedere ad Alessandro Plotti, giunto ai 75 anni e arcivescovo da 22, sarà dal 6 aprile Giuseppe Paolo Benotto, 59 anni, vescovo di Tivoli dal 2003. Nato a San Giuliano Terme (Pisa), ordinato sacerdote nel ´73, vicario generale dell´arcidiocesi pisana (chiamato da Plotti) dal ´93 al 2003, nonché, dal ´94 e fino a che non è andato a Tivoli, Canonico della cattedrale, e vescovo dal 2003, Benotto farà dunque ritorno a casa, primo pisano, come subito ricordano gli appassionati di storia della chiesa, a guidare la diocesi dopo 202 anni (l´ultimo era stato Ranieri Alliata, dal 1806 al 1836).
Ma è sul futuro, adesso, e sulla linea pastorale ma anche politica che il nuovo vescovo imprimerà alla vita della chiesa locale, che ora ci si interroga.
Dopo vent´anni di «era» Plotti, amatissimo dalle istituzioni locali di sinistra per le sue prese di posizione molto autonome rispetto alla linea della Cei del cardinal Ruini, l´impressione è che il nuovo arrivato - come del resto, nella vicinissima diocesi di Livorno, il vescovo Simone Giusti, anche lui nominato da poco - sia stato scelto più per la sua capacità di organizzare e governare la struttura ecclesiale al proprio interno, che per quella di dialogare e accettare le sfide con la società civile nel suo insieme: il mondo laico e dei non credenti, le nuove istanze etiche, le altre fedi, il pluralismo culturale. A meno di sorprese, perciò, il nuovo arcivescovo di Pisa dovrebbe rivelarsi un grande lavoratore sul piano pastorale, ma con lo sguardo soprattutto «ad intra», sulla linea di quel «serrare i ranghi» di cui sembra voler dare prova la Chiesa di Papa Ratzinger. «Sono partito da Pisa per Tivoli come fratello, ritorno a voi come padre e pastore» ha scritto ieri Benotto in una lettera a religiosi e fedeli. Mentre il sindaco Paolo Fontanelli lo saluta con un «bentornato», assicurandogli le stesse «apertura al dialogo, franchezza e collaborazione» dimostrate a Plotti.
© Copyright Repubblica (Firenze), 3 febbraio 2008
Serrare i ranghi? Chiesa di Papa Ratzinger? Siamo ancora a questo punto? E' assolutamente necessaria, in questo momento storico, la perfetta comunione di tutti i vescovi con il Pontefice e fra di loro. Benedetto XVI l'ha spiegato chiramente nell'omelia al Seminario Romano Maggiore.
Va benissimo il dialogo, va benissimo andare controcorrente, ma tutto cio' ha poco senso se i fedeli non distinguono babbo natale da Gesu' Bambino.
Se "serrare i ranghi" significa cura pastorale all'interno della Chiesa locale e insegnamento della fede cattolica, ben venga!
Non si puo' dialogare con gli altri ignorando la propria identita'.
R.
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3 commenti:
Non posso credere alle mie orecchie....... finalmente anche a Pisa si respirerà una nuova aria...... aria pulita!
Conte Ugolino
Figuriamoci se Repubblica non buttava in polemica anche questa nomina. Mi domando casa accadrà quando sarà nominato il sostituto di Ruini.............
Ora più che mai Roma ha bisogno di un Vicario che sia in pina sintonia con il Papa.
Io abito a Pisa.
Benotto è un "plottino"...
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