2 febbraio 2008
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VIETNAM - VATICANO
Arcivescovo di Hanoi conferma il ritorno della nunziatura: “Grazie al Papa”
di J.B. An Dang
In una lettera aperta , mons. Joseph Ngô Quang Kiệt ha confermato la concessione del governo di far tornare alla Chiesa l'uso del palazzo che ospitava la Nunziatura apostolica, requisito dai comunisti nel 1959. Un ringraziamento particolare al Papa ed al card. Bertone, che hanno seguito “da vicino e con attenzione” gli eventi di Hanoi.
Hanoi (AsiaNews) – L’arcivescovo di Hanoi ha confermato nella serata di ieri che il governo vietnamita concede il ritorno alla Chiesa cattolica dell’uso del palazzo che ospitava la nunziatura apostolica. In una lettera aperta indirizzata ai sacerdoti, i religiosi, i seminaristi ed i fedeli laici dell’arcidiocesi, il presule ha sottolineato il suo apprezzamento per la solidarietà ricevuta “non soltanto dai fedeli dell’arcidiocesi di Hanoi, ma da tutto il mondo”.
In particolare, mons. Joseph Ngô Quang Kiệt ha voluto ringraziare Benedetto XVI ed il Segretario di Stato vaticano, card. Bertone, che “hanno seguito da vicino e con attenzione” gli eventi che si sono verificati ad Hanoi. Dalla lettera inviata nei giorni scorsi dal card. Bertone, scrive mons. Quang, “tutti voi avete appreso che il Papa e la Santa Sede vi sono vicini. Credo che la Santa Sede farà sempre sentire al governo la sua voce per le legittime aspirazioni dei cattolici vietnamiti”.
Dal 18 dicembre scorso, migliaia di fedeli cattolici vietnamiti hanno protestato con veglie di preghiera giornaliere davanti alla ex nunziatura di Hanoi per chiedere al governo di concederne di nuovo l’uso alla Chiesa. Il palazzo era stato confiscato dalla leadership comunista nel 1959. In questi 40 giorni di proteste, scrive ancora l’arcivescovo, “abbiamo vissuto una nuova Pentecoste: siamo stati uniti e devoti alla preghiera, nonostante sfide e difficoltà”.
Infatti, “sotto la pioggia fredda ed il vento pungente, non si può che ammirare la devozione fervente ed il profondo attaccamento alla Chiesa, il legame fra pastore e gregge, i rapporti amichevoli fra i fedeli e le devote preghiere al Signore. Questi sono tutti un dono di grazia da parte di Dio”.
Ora però, aggiunge l’arcivescovo, “le nostre preghiere sono state esaudite. Il ristorante [che doveva prendere il posto della Nunziatura ndr] è stato chiuso, e la nostra comunità ha tolto le tende con cui aveva affrontato i giorni di protesta. La grande croce [portata dai fedeli sul luogo della protesta e posizionata accanto alla statua della Vergine ndr] è stata riportata in processione nella cattedrale di S. Giuseppe. Tutto questo avviene al momento giusto: non ce la facevo più a vedervi affrontare questo freddo inverno”.
La protesta dei cattolici vietnamiti è stata seguita da diversi organi di informazione cattolici, fra cui AsiaNews, e tramite questi da tutto il mondo. In conclusione, mons. Ngô ringrazia “tutto il popolo vietnamita e quello mondiale, per le loro preghiere ed il loro sostegno” ed augura a tutti “un buon anno lunare, pieno di abbondanti grazie da parte di Dio”.
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VIETNAM - VATICANO
Per "rispetto del Papa" il governo ridà ai cattolici l’ex nunziatura di Hanoi
La notizia ancora ufficiosa giunge all’indomani di una lettera del card. Bertone all’arcivescovo della capitale e di un nuovo incontro dello stesso mons. Ngo con le autorità. La preghiera “di protesta” andava avanti da prima di Natale.
Hanoi (AsiaNews) – Sembra sia giunta una soluzione positiva per la richiesta dei cattolici di Hanoi di ottenere la restituzione dell’edificio che un tempo ospitava la delegazione apostolica. Fonti ecclesiali vietnamite di AsiaNews affermano che le autorità “per mostrare buona volontà e rispetto verso il Papa” hanno deciso di concedere ai cattolici l’uso del complesso. Ciò farà sospendere le manifestazioni in corso da oltre un mese. Secondo le stesse fonti, l’intera vicenda dovrebbe concludersi “a giorni”, forse addirittura prima del capodanno lunare, il Tet, ossia entro il 6 febbraio.
Se confermata ufficialmente, la conclusione della vicenda giunge all’indomani di una lettera del cardinale segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, all’arcivescovo di Hanoi e di un ulteriore incontro dello stesso mons. Ngo Kuang Kiet con esponenti delle autorità comuniste.
Nella lettera del card. Bertone si affermava che Benedetto XVI sta seguendo quanto accade in Vietnam e che il Vaticano sarebbe intervenuto sul governo per trovare una soluzione alla controversia che oppone l’arcivescovato alle autorità comunali sulla questione dei diritti di proprietà e di usufrutto del complesso della ex delegazione apostolica. Nel messaggio, che ha la data del 30 gennaio, il porporato esprime “ammirazione” per i cattolici di Hanoi che stanno pacificamente manifestando, ma anche il timore che la protesta possa degenerare ed invita quindi a tornare alla “normalità”.
“Come può immaginare – scrive il card. Bertone all'arcivescovo di Hanoi - la Segreteria di Stato segue con grande attenzione e sollecitudine gli avvenimenti di questi ultimi giorni ad Hanoi”. “Sono pieno di ammirazione – si legge ancora nel documento, in francese – davanti ai sentimenti di fervente devozione e profondo attaccamento alla Chiesa ed alla Santa Sede mostrati da migliaia di fedeli che, giorno dopo giorno, si riuniscono pacificamente per pregare di fronte a questo edificio, divenuto un simbolo, per chiedere ai responsabili civili di farsi carico delle necessità della comunità cattolica. D’altro canto, il fatto che queste manifestazioni continuano non può non suscitare qualche preoccupazione, perché, come spesso accade in simili casi, esiste il concreto pericolo che la situazione sfugga di mano e possa degenerare in dimostrazioni di violenza verbale o anche fisica. Ecco perché, a nome del Santo Padre, che è costantemente informato dell’evoluzione della situazione, le chiedo di intervenire perché siano evitati gesti che potrebbero turbare l’ordine pubblico e si torni alla normalità. Sarà così possibile, in un clima più sereno, riprendere il dialogo con le autorità, per trovare una soluzione appropriata a questo delicato problema. Posso assicurarle, che la Santa Sede, da parte sua, come ha sempre fatto, non mancherà di farsi interprete col vostro governo delle legittime aspirazioni dei cattolici vietnamiti”.
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Lettera del cardinale Bertone all'arcivescovo di Hanoi sulla questione della sede della delegazione apostolica confiscata dalle autorità vietnamite
“Grande attenzione e sollecitudine”: è quanto ha espresso il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, in relazione alle manifestazioni di migliaia di fedeli cattolici nei giorni scorsi nella capitale del Vietnam. Manifestazioni per la restituzione della sede della nunziatura apostolica confiscata nel 1959 dal governo. Il cardinale Bertone ha scritto una lettera all’arcivescovo di Hanoi, Joseph Ngo Quang Kiet. Il servizio di Fausta Speranza.
Scongiurare “il rischio reale” di una degenerazione in forme di violenza verbale e fisica. Innanzitutto c’è questa preoccupazione nelle parole del cardinal Bertone, che peraltro assicura che la “Santa Sede, come ha sempre fatto, non mancherà di farsi interprete” presso il governo vietnamita di quelle che definisce “le legittime aspirazioni dei cattolici vietnamiti”. La questione è la restituzione dell’antico edificio che, come ricorda lo stesso cardinal Bertone, ha ospitato “per numerosi anni” la delegazione apostolica ad Hanoi e la cui proprietà e usufrutto hanno creato tensioni da tempo. Il segretario di Stato parla di “delicato problema” ma non senza affermare che “in un clima più sereno sarà possibile riprendere il dialogo con le autorità in vista di trovare una soluzione appropriata”. Va detto che la lettera è datata 30 gennaio e, per ricostruire la vicenda, che le manifestazioni dei cattolici erano cominciate il 23 dicembre. Come spiega il cardinal Bertone, la preghiera di fronte all’edificio è “divenuta simbolica delle richieste alle autorità di prendere in considerazione le necessità della comunità cattolica”. Per giorni migliaia di persone, sacerdoti, suore hanno vegliato e pregato nel giardino della nunziatura e il cardinal Bertone si è detto “pieno di ammirazione per i sentimenti di fervente devozione e attaccamento profondo alla Chiesa e alla Santa Sede manifestati” da questi fedeli.
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