1 febbraio 2008
Gli agostiniani donano al Papa l’Opera omnia di Sant’Agostino. Padre Remo Piccolomini: "Colpito dalla familiarità e dall'eleganza del Santo Padre"
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Gli agostiniani e la casa editrice Città Nuova hanno donato a Benedetto XVI l’Opera omnia di Sant’Agostino
Un dono particolarmente gradito da Benedetto XVI. Si tratta dell’Opera omnia di Sant’Agostino che i religiosi agostiniani e la casa editrice Città Nuova hanno presentato al Papa mercoledì scorso, al termine dell’udienza generale. Ricevuti in una saletta dell’Aula Paolo VI, alcuni frati e rappresentanti dell’editrice hanno illustrato al Santo Padre i volumi in latino ed italiano che raccolgono tutti gli scritti del vescovo di Ippona ed il sito in cui è possibile consultarli. L’idea di questo omaggio nasce dal particolare interesse che il Papa nutre, sin da studente, per la figura del Padre della Chiesa al quale, in queste settimane, sta dedicando le catechesi delle udienze generali. Al microfono di Tiziana Campisi, padre Remo Piccolomini, direttore della Nuova Biblioteca Agostiniana - la fondazione che cura la pubblicazione delle opere di Sant’Agostino - racconta come si è svolto l’incontro con Benedetto XVI:
R. – Familiarmente: ci siamo presentati cordialmente, lui ha molto sorriso e ci siamo incamminati verso la consolle dove erano esposti i libri di Sant’Agostino, tutta l’Opera omnia; ero vicino a lui, gli ho spiegato l’impresa che ci siamo addossati insieme con Città Nuova, con il contributo di circa 80 professori che ci hanno aiutato nella traduzione e dopo gli ho spiegato che noi avevamo accompagnato questa pubblicazione con la Piccola Biblioteca Agostiniana.
D. – Che domande vi ha posto Benedetto XVI?
R. – Lui mi ha chiesto con molta curiosità: “Scusi padre, cos’è questa Piccola Biblioteca Agostiniana?” Io gli ho spiegato che è la pubblicazione delle opere più brevi, popolari, per presentarle al gran pubblico in una forma molto popolare, per abituare la gente ad accostarsi al pensiero di Agostino.
Lui è stato molto curioso, voleva sapere, si è soffermato volentieri. Questa è la cosa più bella che ho potuto sperimentare in questo incontro con il Santo Padre: è la familiarità, l’eleganza, il rispetto che mi ha preso e che mi ha anche sorpreso. Mi ha colpito come una persona così impegnata si sia soffermata così, senza dimostrare impazienza o fretta, una cosa così di una familiarità unica.
D. – Che cosa ha incuriosito in particolare il Papa?
R. – C’era il computer con il sito www.augustinus.it. E’ stato con gli occhi spalancati, con molta attenzione stava a guardare dicendo: “Questo è molto utile per la ricerca, per gli studiosi”. Si è soffermato molto su questo.
D. – Gli agostiniani come stanno accogliendo le catechesi che il Papa sta dedicando alla figura di Sant’Agostino?
R. – Bene, bene. Per me è una cosa naturale che lui parli di Agostino, lui lo conosce, lui sa. Già il fatto che il Papa per tre incontri - ne farà quattro - parla di Agostino, ci fa capire l’importanza che ha Agostino non soltanto nella Chiesa, ma nella cultura mondiale.
D. – Il Papa cita spesso Sant’Agostino ma che cosa in particolare, dice all’uomo di oggi?
R. – Proprio mercoledì, lui ha preso in mano la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II "Augustinum Hipponensem" ed ha detto chiaramente: “Cosa dice agli uomini di oggi, a coloro i quali cercano la verità? Dice di non disperare di trovarla”.
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3 commenti:
Ciao raffaella, dalla modernissima Gran Bretagna arrivano novità:
1) esperimenti su animali hanno reso possibile prelevare e coltivare spermatozoi dal midollo femminile. Idem si spera di fare dal midollo maschile per ottenere ovuli. Vantaggi? Gli omosessuali potranno avere figli loro.
2) è previsto un disegno legge con il quale si stabiliscono non idonei termini come "papà" e "mamma" se usati nei luoghi pubblici, quali le scuole, perchè offendono i bambini che hanno due papà senza mamma o due mamme senza papà. Si dovrà usere la parola generica genitori.
Forse sono stato un po' approssimativo nel riportare le notizia, ma il succo è questo. Penso che in Rete siano ancora presenti le notizie.
Mi rendo conto di quanto siamo retrogradi noi in Italia!...... Sorge sempre la domanda: "tutto ciò che si può fare si deve fare?"
Ma dove andiamo a finire di questo passo? Marco
Ciao Marco, parleremo di questa ennesima mostruosita'. Per ora mi limito a dire che la storia non insegna mai nulla evidentemente...
Tutti coloro che hanno il privilegio di avvicinare il Santo Padre,e parlare con lui, descrivono la sua semplicità, disponibiltà. Non ho avuto e non avrò questa possibiltà, ma la serenità di Benedetto XVI, la sua pazienza, la calma, la dolcezza con la quale si avvicina alle persone sono visibili anche attraverso uno schermo.
Quando Benedetto XVi guarda una persona, il suo sguardo penetra in profondità, questo ho potuto sperimentarlo l`anno scorso durante un`udienza generale. quando alla fine è passsato davanti a me e ho potuto dargli la mano, non dimenticherò mai la bontà e la profondità del suo sguardo.
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