14 aprile 2008
Papa negli Usa, l’attesa dei fedeli (Corriere Canadese)
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Papa negli Usa, l’attesa dei fedeli
Il Pontefice inizia domani la sua visita di sei giorni negli Stati Uniti
Si lascia alle spalle un’Italia che si risveglia da un voto dove la Chiesa cattolica ha fatto sentire la sua voce, e sbarca a Washington per cominciare un viaggio in cui religione e politica finiranno per intrecciarsi sul grande palcoscenico mediatico americano.
Papa Ratzinger parte domani per una visita di sei giorni negli Stati Uniti, con tappe nella capitale e a New York, segnate da appuntamenti importanti: dai colloqui alla Casa Bianca all’intervento davanti all’Assemblea delle Nazioni Unite, dagli incontri con i vescovi e il clero, per chiudere lo scandalo della pedofilia, alla visita alla sinagoga di East Manhattan, dopo le polemiche con gli ebrei sulla preghiera del venerdì santo, fino all’invocazione di pace nel cratere di Ground Zero, insieme ad un gruppo di superstiti.
Sarà il primo ospite a essere accolto da George W. Bush ai piedi della scaletta dell’aereo: un privilegio motivato dal presidente americano con il fatto che nel Papa vede “Dio”. Benedetto XVI sarà anche il primo pontefice a visitare Washington nel pieno della campagna per le presidenziali di novembre. Anche se le intenzioni di Ratzinger sono di dedicare la sua missione al tema “Cristo, nostra speranza”, ogni sua parola finirà per essere letta e interpretata per le ripercussioni che potrà avere sull’elettorato cattolico.
Il 16 aprile, giorno del suo 81esimo compleanno, Ratzinger comincerà la sua giornata pubblica sul prato della Casa Bianca, dove sarà salutato ancora dai coniugi Bush, onorato da 21 salve di cannone, e festeggiato da una folla di 5mila persone. Quello nello Studio Ovale, sarà poi l’ultimo incontro ufficiale tra il Papa e il presidente uscente.
Nel colloquio i due leader proseguiranno il loro dialogo su “fede e ragione” e sui loro “scopi comuni”: su aborto, famiglia, coppie gay, ricerche sulle staminali, Benedetto XVI e Bush la pensano alla stessa maniera. L’altro evento di grande rilievo del viaggio statunitense sarà a New York il 18 aprile, quando il Papa parlerà dal podio dell’assemblea generale dell’Onu. Tra gli incontri con i religiosi statunitensi, il più atteso è quello del 19 aprile con il clero della East Coast nella cattedrale di St. Patrick a Manhattan. Per la prima volta il Papa parlerà dello scandalo dei preti pedofili negli Usa e chiederà una purificazione collettiva. E poi ci saranno messe con decine di migliaia di fedeli, gadget e curiosità di ogni tipo, fino a una cena di gala organizzata dai Bush la sera del 16 aprile alla Casa Bianca per il compleanno di Ratzinger. Il Papa ha ringraziato, ma ha fatto sapere di preferire il riposo in nunziatura. Niente paura: il party si terrà lo stesso, anche senza il festeggiato.
© Copyright Il Corriere Canadese, 14 aprile 2008 consultabile online anche qui.
Ci sono delle inesattezze. Innanzitutto la Chiesa non e' intervenuto nella campagna elettorale italiana (la piu' noiosa della storia) e di sicuro il Papa non dira' una parola sulla prova elettorale statunitense.
Non e' esatto affermare che Benedetto XVI non ha ancora parlato, da Papa, dello scandalo dei preti pedofili.
Non si contano i suoi interventi in questo senso: il discorso ai vescovi irlandesi, nel "botta e risposta" con i seminaristi romani, nel discorso ai vescovi brasiliani...
C'e' poi la preghiera per la purificazione del clero presentata, a nome del Papa, dal cardinale Hummes.
R.
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1 commento:
Cara Raffaella quanti ciechi e sordi per loro volontà ci sono in giro!
Eugenia
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