1 febbraio 2008

Embrioni trattati come "materiale biologico", non come un "qualcuno" ma come un "qualcosa": il commento di Alberto Bobbio


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La scienza non infranga la barriera della dignità umana Quella cattolica è la vera Chiesa: deve evangelizzare

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Alberto Bobbio

Città del Vaticano Benedetto XVI parla nella sala Clementina del Palazzo Apostolico all'assemblea della Congregazione per la dottrina della fede, quella che ha diretto per ventiquattro anni durante il pontificato di Karol Wojtyla, e ribadisce che la vera Chiesa è quella cattolica e che il dialogo tra le varie religioni e l'attività ecumenica non devono limitare la Chiesa nel suo compito, che è quello dell'evangelizzazione. Ma ieri mattina nel discorso ai vescovi di quello che è considerato il primo e più importante dicastero della Curia romana, Ratzinger non si è limitato a ricordare la missione principale dalla Chiesa, ma ha invitato la Congregazione per la dottrina della fede a «seguire con attenzione i problemi difficili e complessi della bioetica». È il segnale che il Papa è assai preoccupato dei progressi delle tecnologie biomediche e dei riflessi che le ricerche esasperate possono comportare per la dignità dell'uomo.

Impegno per evangelizzare

In un discorso non lungo e articolato in due parti distinte, cioè missione e bioetica, Ratzinger ha ripreso i contenuti di due recenti documenti pubblicati dall'ex Sant'Uffizio, entrambi sul tema dell'evangelizzazione al tempo del dialogo interreligioso e dell'ecumenismo, per rafforzarne la portata. Il Papa osserva infatti che «l'una e unica Chiesa di Cristo ha la sua sussistenza, permanenza e stabilità nella Chiesa cattolica» e dunque le «divisioni e le separazioni dei cristiani» non ne annullano «l'unità», né si può pensare che la Chiesa di Cristo possa essere divisa o distrutta. Poi il Papa spiega che «nel tempo del dialogo tra le religioni e le culture» la Chiesa non è dispensata «dalla necessità dell'evangelizzazione e della attività missionaria». Proprio su questo tema prima di Natale la Congregazione aveva pubblicato una «Nota dottrinale» che aveva suscitato qualche polemica in campo ecumenico. Ieri il Papa ha ribadito che il cammino ecumenico deve essere «più solerte», ma realistico nella «piena consapevolezza degli aspetti che ancora separano le confessioni cristiane».
Ma soprattutto Ratzinger ha spinto alla chiarezza sul piano teologico, ammonendo che ritenere l'identità della Chiesa una dote «nascosta in Cristo», che autorizza praticamente nella storia la presenza di «molteplici configurazioni ecclesiali», è un errore che rischia di «generare un rallentamento» fino alla «paralisi dell'ecumenismo stesso». Né il riconoscimento che in tutte le religioni ci siano «elementi di verità e bontà» può limitare «il compito missionario della Chiesa».

Un documento sulla bioetica

Poi Ratzinger ha affrontato le questioni relative alla bioetica. Il cardinale Levada, che ha preso il suo posto alla guida della Congregazione, ha spiegato che nei giorni scorsi i vescovi del dicastero hanno esaminato alcune questioni venute alla ribalta negli ultimi anni, dalla clonazione alle cellule staminali embrionali alla sorte di migliaia di embrioni congelati in tutto il mondo, che pongono seri problemi etici. Si tratta di questioni che né l'Istruzione «Donum vitae» del 1987 e né l'enciclica di Giovanni Paolo II «Evangelium vitae» del 1995 potevano prevedere. Per questo motivo la Congregazione ha ormai quasi pronto un documento sulle nuove sfide poste dalla bioetica. Se ne è parlato più volte e ieri Levada ha confermato che se ne sta discutendo. Ratzinger ha indicato la linea del documento, che condannerà qualsiasi tipo di fecondazione artificiale extracorporea e ogni tentativo di clonazione, perché in questi casi la scienza ha «infranto la barriera posta a tutela della dignità umana». Il Papa ha sottolineato che deve essere rispettata l'«originalità della trasmissione della vita umana attraverso gli atti propri dei coniugi». Le parole di Ratzinger provocheranno polemiche, anche se la sua posizione sull'argomento è nota da tempo. L'Istruzione «Donum vitae» del 1987, che chiudeva la strada a ogni fecondazione «in vitro», fu proprio lui a firmarla, includendo anche la fecondazione cosiddetta omologa, cioè tra coniugi.

La barriera della dignità

Quel testo invitava inoltre i centri medici cattolici a interrompere la pratica che, seppur non autorizzata esplicitamente, era praticamente tollerata dal punto di vista etico. Il testo aveva provocato ampie critiche, che ieri il Papa ha ricordato, e accuse alla Chiesa di essere «un ostacolo alla scienza e al vero progresso dell'umanità». Oggi, ha osservato Ratzinger, la rilevanza etica e morale della questione è aumentata con i «problemi connessi al congelamento degli embrioni umani», con la «diagnosi pre-impiantatoria», con le «ricerche sulle cellule staminali embrionali», con «i tentativi di clonazione umana» e con la fecondazione extra-corporea, al punto che esse «mostrano chiaramente» come, appunto, sia stata «infranta la barriera posta a tutela della dignità umana».

Il Papa non nega la ricerca sulle cellule staminali non embrionali, le cosiddette somatiche, o sulle terapie per la restituzione delle fertilità e la cura delle malattie genetiche, ma mette in guardia dal considerare l'embrione «puro materiale biologico», cosa che lede «il concetto stesso di dignità dell'uomo».

© Copyright Eco di Bergamo, 1° febbraio 2008

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Personalmente, da quando ho Sky, ho completamente cancellato le reti RAI e in parte anche Mediaset e la 7 (vedo solo Ferrara). Il mio unico rimpianto è dover pagare il canone RAI.
Alessia

Anonimo ha detto...

Ps: scusa ho sbagliato post.
Alessia

Luisa ha detto...

La Chiesa, attraverso la voce del Papa, è la sola istituzione che osa dire "haut et fort", con forza e coraggio, l`immane tragedia che si svolge quotidianamente in certi, troppi, laboratori dove degli apprendisti-stregoni, creano la vita per in seguito sopprimerla. Creano degli embrioni, per poi dissecarli, levare il materiale necessario e sufficiente e poi li gettano, come dei volgari strumenti usati che non servono più.
L`embrione usato come un oggetto, uno strumento, una cosa, nell`indifferenza generale, con i finanziamenti della cosidetta ricerca, con anche i nostri finanziamenti, quando partecipiamo a campagne in favore della lotta contro certe malattie e che non ci è stata data l`informazione, che la ricerca comprende esperienze sugli embrioni.
Per non parlare della Gran Bretagna che ha appena autorizzato gli embrioni-chimera.
Sono riconoscente al Papa che anche su questo tema essenziale, scuote le coscienze, spinge tutti e non solo i cattolici, ad interrogarsi, sui limiti etici necessari a porre alla ricerca.