1 febbraio 2008

La visita del Papa al Seminario Romano Maggiore in occasione della Festa della Madonna della Fiducia (Radio Vaticana)


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La visita del Papa al Seminario Romano Maggiore in occasione della Festa della Madonna della Fiducia

Il Papa si reca oggi in visita al Seminario Romano Maggiore, in occasione della Festa della Madonna della Fiducia, Patrona dell’Istituto fondato nel 1565. Al suo arrivo al Seminario, verso le 18.00, Benedetto XVI visiterà in privato la Cappella della Fiducia, dove alle 18.30 avrà inizio la celebrazione dei Primi Vespri della Festa, alla presenza della Comunità del Seminario e dei genitori dei seminaristi. Al termine della liturgia, il Pontefice si tratterrà a cena con la Comunità dell’Istituto. Il Seminario Romano Maggiore è il Seminario della Diocesi di Roma: attualmente ospita 117 seminaristi, 18 dei quali non italiani. Giovanni Peduto ha chiesto al rettore mons. Giovanni Tani come vengono preparati i futuri sacerdoti:

R. – Per quanto riguarda i giovani della diocesi di Roma, prima dell’ingresso in Seminario vivono un anno di preparazione, l’anno propedeutico, durante il quale approfondiscono le motivazioni che li portano a fare questa scelta. Poi i primi anni di Seminario sono dedicati ancora al discernimento della vocazione. Dal terzo anno in poi si guarda più direttamente alla figura del pastore che si deve formare. La formazione deve guardare alle quattro dimensioni: umana, spirituale, intellettuale e pastorale. La vita è organizzata per dare sviluppo a queste quattro dimensioni. Per quanto riguarda l’attività pastorale, i nostri seminaristi vanno due volte alla settimana in 58 ambiti pastorali, fra parrocchie, ospedali, carceri, case di accoglienza. Una caratteristica del nostro Seminario è che la grande comunità è articolata in piccoli gruppi che possono offrire ai singoli uno spazio più familiare di vita.

D. - Da quali esperienze provengono?

R. – Alcuni vengono dal Seminario Minore. La maggior parte arriva dopo la laurea o durante gli studi universitari. Qualcuno dal lavoro; anche lavoro professionale. L’età va dai 20 ai 35 anni mediamente. Sta crescendo il numero di coloro che arrivano al Seminario dopo aver fatto in parrocchia il cammino dei ministranti, dei gruppi giovanili e l’impegno come catechisti.

D. - I seminaristi di oggi risentono della diffusa mentalità secolaristica?

R. - Certamente sono giovani immersi (come tutti noi) in questo mondo che per molti versi dimentica Dio. Ma dal momento che fanno la scelta di mettere la fede come criterio fondamentale della loro esistenza, cercano anche di formarsi una mentalità e una prassi di vita che non obbedisca agli schemi di questo mondo. Cercano anche di approfondire le linee portanti della cultura che si respira, per potersi confrontare con essa in un dialogo serio e costruttivo.

D. - Cosa direbbe a un giovane che sente il desiderio di diventare sacerdote?

R. – Lo inviterei a capire, con l’aiuto di una persona fidata, quali sono le motivazioni che stanno sotto questo desiderio. Questa comprensione non è sempre facile; richiede tanto ascolto paziente. Lo inviterei a mettersi maggiormente in preghiera. Lo aiuterei a capire il suo mondo affettivo in vista del celibato. Infine gli indicherei alcuni servizi nella comunità o verso i poveri per provare la sua generosità.

D. - Perché questa devozione particolare alla Madonna della Fiducia?

R.- Nel 1774 il Seminario Romano prese sede nel Collegio Romano e lì incontrò questa immagine della Madonna della Fiducia. È un’immagine proveniente da Todi, il gesuita padre Crivelli l’aveva portata per devozione personale al Collegio Romano. Ma, a nostra memoria, è stato durante il secolo scorso, soprattutto durante la prima guerra mondiale, che la devozione alla Madonna della Fiducia ha trovato un grosso impulso. I Seminaristi pregarono e fecero voto a Maria chiedendo che i loro compagni partiti per il fronte potessero tornare tutti sani e salvi. Per la grazia ricevuta, l’Immagine e l’Altare furono impreziositi. Nel 1965 Paolo VI incoronò l’Immagine che si trova nella Cappella Maggiore.

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