5 febbraio 2008

Il governo italiano è caduto? Secondo Curzio Maltese è colpa di Benedetto XVI...


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La spallata di Benedetto XVI al governo Prodi

di Curzio Maltese

La vera spallata a Prodi alla fine l'ha data il Vaticano. Era chiaro da tempo che le gerarchie ecclesiastiche erano scese in campo direttamente contro il centrosinistra e per favorire il ritorno di Berlusconi, elargitore di mille favori alla Chiesa durante il suo quinquennio a Parazzo Chigi. La Chiesa a agito alla vigilia della crisi come una qualsiasi lobby politica, sia pure extraparlamentare, addirittura extraterritoriale, e con un'intelligenza politica superiore a quella dei partiti in circolazione.

La spallata della Chiesa al centrosinistra era partita da lontano. Non c'è stata settimana, dalla primavera del 2006, in cui il papa o i vescovi non siano entrati in polemica, più o meno diretta, con l'azione del governo. Ma nell'ultima settimana si è consumato uno spettacolare attacco su più fronti. Ha cominciato Benedetto XVI, in qualità di vescovo della capitale, con l'attacco al Veltroni sindaco sul «degrado di Roma». Ora, è chiaro che l'uno è «anche» papa e l'altro è, guarda caso, leader del Pd. Quando alla predica del papa sui mali di Roma, dagli «affitti troppo alti» allo scarso attivismo dell'amministrazione locale, bisognerebbe aprire un lungo capitolo. L'Apsa, che gestisce le proprietà ecclesiastiche, è il primo immobiliarista della capitale, con il 22 per cento del patrimonio totale della città: non può far nulla per calmierare gli affitti? La chiesa è il primo evasore (legalizzato) delle tasse romane, con l'esenzione dall'Ici, così com'è il primo beneficiario delle onerose convenzioni private su sanità e scuola. L'elenco dei favori che la città di Roma paga alla Chiesa è infinito, dalle forniture d'acqua ai pass delle automobili per il centro.

Era ben studiato il pretesto della mancata visita alla Sapienza, dove si capiva benissimo che alla Chiesa non interessava la questione in sé ma lo sfruttamento del caso. La polemica sulla sicurezza non garantita era strumentale. I predecessori di Benedetto XVI sono andati in visita pastorale in Paesi del Terzo mondo e hanno incontrato folle di milioni di persone, e questo papa ha paura di entrare nell'Università di Roma? Bisognava trovare il modo di organizzare una manifestazione contro il governo a San Pietro, senza dire che si trattava di politica.

Così è andata e nella folla di San Pietro c'era in prima fila Clemente Mastella, il quale proprio in quell'occasione, per sua ammissione, decide l'uscita dalla maggioranza e la comunica subito non a Prodi ma al cardinal Bertone, segretario di Stato vaticano. Nello sfascio della politica, la Chiesa ha deciso di scendere in campo, alla riconquista di un ruolo centrale perso dal tramonto della Dc. I leader del centrosinistra dovrebbero almeno prenderne atto e studiare qualche contromossa, che non sia il solito inginocchiarsi nella vana speranza di ammansire i vescovi.

© Copyright Il Venerdì di Repubblica, 1° febbraio 2007

Maltese...Maltese...Maltese...credo che occorra cambiare un po' strategia se si vuole "stare al passo" con Benedetto XVI e la Chiesa Cattolica.
Ancora con la storia dei vantaggi fiscali? Caro Maltese, una cosa sono le esenzioni ici, un'altra e' il patrimonio della Santa Sede. Facciamo pagare l'ici anche alla Francia? Alla Germania? Suvvia...
Vedo che certi intellettuali non si rassegnano alla rinuncia del Papa ad andare alla Sapienza.
Eh si'! Sarebbe stato bello per certuni vedere il Papa in mezzo ad una battaglia fra no-global e polizia.
Non e' stato cosi' e non certo per merito dello Stato italiano, ma per un atto di responsabilita' del Papa, al quale e' costato moltissimo non pronunciare di persona il discorso preparato per la Sapienza.
Caro Maltese, la Chiesa non ha organizzato nulla: sono stati alcuni docenti e un gruppo di studenti (molto esiguo ma in grado di richiamare "colleghi" anche da altre citta' italiane) a creare il caso che ha portato alla rinuncia del Papa.
Sappia, Maltese, che Benedetto XVI non aveva alcuna paura di entrare nell'universita' romana. Perche'? Ricorda il viaggio in Turchia? La minaccia di morte? Ecco!
Da' fastidio l'Angelus del 20 gennaio? Peccato!
Altri Papi sono andati all'universita' della Capitale ma non avevano subito "avvertimenti", non erano stati investiti da lettere di professori e da manifestazioni di studenti.
Ma soprattutto: non erano stati sconsigliati dal governo italiano.
Eh si', caro Maltese, e' ormai opinione dei grandi giornali che il ministro Amato abbia telefonato ai cardinali Bertone e Bagnasco per "consigliare malattie diplomatiche" (si veda piu' sotto).
Caro Maltese, la musica deve cambiare altrimenti rischia di diventare noiosa
.
R.

Ricordiamo e rileggiamo:

Governi d'Italia. La politica della Chiesa (di Sandro Magister per "L'Espresso", non propriamente un settimanale clericale);

Finalmente anche la grande stampa riconosce la verità: la visita del Papa alla Sapienza fu caldamente sconsigliata dal ministro Amato (Augusto Minzolini per "La Stampa", quotidiano non certamente filopapista)

"Fate ammalare il Papa". Così Giuliano Amato suggerì al Vaticano di evitare La Sapienza (Italia Oggi)

Sapienza, rinuncia alla luce dei fatti (Avvenire)

I suggerimenti del Viminale: il Papa si finga malato (Il Giornale)

Nelle parole del card. Bagnasco preoccupazione per la situazione dell'Italia. La rinuncia del Papa suggerita dalle autorità italiane (Osservatore R.)

5 commenti:

lapis ha detto...

ma certo che è colpa di Papa Benedetto se è caduto il governo. Anche la monnezza della Campania l'ha sparsa in giro lui, la recessione delle borse è opera sua (pare sia responsabile anche del crollo di Wall Street nel 1929, a soli due anni, che bambino prodigio!) e così il buco dell'ozono e lo tsunami del 2004. E i bene informati dicono che possieda una formidabile macchina del tempo che gli ha consentito di processare Galileo, bruciare Giordano Bruno, dare la caccia alle streghe e guidare le crociate. Infaticabile.

brustef1 ha detto...

Dunque "il Vaticano" (la solita mitologica onnipotente piovra) secondo Maltese avrebbe dato la spallata finale all'"indecente ammucchiata" (sono parole di Massimo Cacciari) rappresentata dal governo Prodi. Non resta che rallegrarsi per il risultato, e dolersi per l'ennesima manifestazione di mitomania persecutoria di questo Curzio Bonaparte.

Anonimo ha detto...

Accipicchia, e così papa Benedetto sarebbe un pericoloso Machiavelli in grado di fare e disfare governicchi. Grande!
Certo che quando non si hanno più argomenti...
Che sia un suggerimento di Scalfari?
Alessia

Anonimo ha detto...

Tutte le voci anticlericali affermano che il papa è stato un nazista per libera scelta e odia le donne perchè gay. Maltese la butta in politica: ha solo cercato di razionalizzare la paura di sentirsi mancare la terra sotto i piedi e cercare di non perdere le posizioni acquisite. Ma mentre un giornalista può essere querelato, come si fa a obbligare alla correttezza tutti gli internettari? Cordiali saluti, Eufemia

euge ha detto...

C'er da aspettarselo se il governo cade non è colpa di qull'accozzaglia di politicanti che erano appunto al governo ma del Papa, se i piccioni volano su Venezia la colpa di chi è ? del Papa se a Roma non si vive in sicurezza soprattutto in certe borgate di chi è la colpa? ma che domanda del Papa! Se come ha detto Lapis mi sembra la monnezza invade l'Italia in ogni sua regione di chi è la colpa? del Papa............ Pensate un pò quante colpe ha Benedetto XVI...... Ma ci siamo mai chiesti quante colpe abbiamo noi? Tante forse troppe per poterle elencare in un solo post.
Forse è arrivato il momento di rendercene conto e di correre ai ripari.