21 febbraio 2008
KOSOVO, PAPA CHIEDE "MODERAZIONE" E SOLUZIONE NEL DIALOGO
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KOSOVO, PAPA CHIEDE "MODERAZIONE" E SOLUZIONE NEL DIALOGO
Non parla di indipendenza e invita a prudenza e ricerca pace
Città del Vaticano, 21 feb. (Apcom) - Sulla questione del Kosovo, il Papa chiede "prudenza e moderazione", e invita Serbia ed autorità di Pristina a "ricercare soluzioni che favoriscano il mutuo rispetto e la riconciliazione".
Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in udienza il nuovo ambasciatore della Serbia presso la Santa Sede, Vladeta Jankovic, in occasione della presentazione delle credenziali, e non ha mancato di soffermarsi sulla situazione in Kosovo.
Ratzinger evita di citare la parola indipendenza e si limita a definire quella kosovara una "crisi in atto". "In particolare - dice il Papa - con riguardo alla crisi in atto in Kosovo, richiamo gli interessi di tutte le parti ad agire con prudenza e moderazione, e a ricercare soluzioni che favoriscano il mutuo rispetto e la riconciliazione".
Nei valori cristiani - aggiunge il pontefice - scopriamo il coraggio di perdonare e di accettare il perdono, ad essere riconciliati con i nostri vicini e a costruire insieme la civiltà dell'amore in cui tutti sono accettati e rispettati. So bene - prosegue Benedetto XVI - come il popolo serbo ha profondamente sofferto nel corso dei recenti conflitti e desidero esprimere la mia più accorata preoccupazione per loro e per le altre nazioni dei Balcani colpite dai tristi eventi dell'ultima decade. La Santa Sede - ribadisce - condivide il vostro fervente desiderio che la pace raggiunta porti stabilità definitiva nella regione".
Benedetto XVI ringrazia l'ambasciatore per il saluto giuntogli dal presidente serbo Boris Tadic. "Portategli i miei auguri e complimenti per la sua recente rielezione - dice il Papa - e l'assicurazione delle mie preghiere per tutto il popolo della nazione".
"La Santa Sede ha grande considerazione per i rapporti diplomatici con la Serbia - prosegue il Pontefice - e spera di offrire incoraggiamento nella continuazione degli sforziper costruire un futuro di pace, prosperità, riconciliazione e coesistenza pacifica nella regione, così che Serbia e i suoi vicini possano prendere il proprio posto nell'Europa".
Benedetto XVI riceve l'ambasciatore della Serbia per la presentazione delle Lettere credenziali
La crisi nel Kosovo: il Papa richiama le parti coinvolte alla prudenza e alla moderazione, nel discorso rivolto all’ambasciatore serbo presso la Santa Sede, Vladeta Janković, ricevuto stamane in Vaticano per la presentazione delle Lettere credenziali. Il servizio di Roberta Gisotti.
Ha premesso Benedetto XVI che la Santa Sede dà grande valore ai rapporti diplomatici con la Serbia, da qui “l’incoraggiamento a continuare gli sforzi per costruire un futuro di pace, prosperità, riconciliazione e pacifica coesistenza nella regione, cosicché la Serbia e i suoi vicini cerchino di prendere il loro posto adeguato all’interno dell’Europa”. Quindi il monito del Papa: “Pochi Paesi nel continente europeo sono sfuggiti alle devastazioni della guerra nell’ultimo secolo, e tutti possono imparare la lezione del recente passato”. Poi il richiamo a lavorare per “un futuro più sicuro”, ricordando “che l’identità e la ricca tradizione culturale” della Serbia, così come di tutte le Nazioni europee, è profondamente radicata nell’eredità della fede cristiana”. “Conosco – ha detto Benedetto XVI - quanto profondamente il popolo serbo abbia sofferto nel corso dei recenti conflitti”, così pure le altre nazioni dei Balcani colpite dai tristi eventi nell’ultima decade. La Santa Sede condivide “il fervido desiderio che la pace che è stata raggiunta porti stabilità durevole nelle regione”. Da qui il richiamo a “tutte le parti interessate” - riferendosi all’attuale crisi del Kosovo - ad agire con prudenza e moderazione, e a cercare soluzioni che favoriscano il mutuo rispetto e la riconciliazione”.
Da parte sua l’ambasciatore serbo, ha detto di sperare nel sostegno della Santa Sede per le sue aspirazioni di integrazione europea, rivendicando “lo stesso trattamento che viene accordato ad ogni altro Paese cristiano libero, indipendente e democratico, il che significa – ha sottolineato il diplomatico di Belgrado – che la sua integrità territoriale e sovranità, inclusa la provincia meridionale del Kosovo debbano essere rispettate”.
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Il testo del discorso del Papa all'ambasciatore della Serbia (per ora in inglese) e' consultabile qui.
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