24 febbraio 2008

" L'identità dei Cattolici" di Ernesto Galli della Loggia


Vedi anche:

Mons. Grillo: "Chi ha paura delle «ingerenze indebite»?" (Il Tempo)

IL PAPA IN VISITA ALLA PARROCCHIA ROMANA A TESTACCIO

Il Papa ai giovani: emergenza educativa. Dai media realtà distorta (Bobbio)

Il cardinale Bertone a Cuba: discorsi (2)

Rosso "malpela" Zizola: "Certe "vispe terese" e la libertà di tutti"

Ferrara risponde ad Ostellino: "Il voto cristiano dei laici e quello laico dei Cattolici" (Corriere della sera)

Secondo Zizola l'interventismo dividerebbe la Chiesa...

Il Papa rinnova la Commissione Cardinalizia di Vigilanza: esce Sodano, entrano Nicora, Tauran, Toppo e Scherer

Domani la visita pastorale del Papa presso la parrocchia romana di “Santa Maria Liberatrice” (Radio Vaticana)

Mons. Sgreccia: «I politici credenti rifiutino scelte di partito inaccettabili» (Accattoli per "Il Corriere")

Il Papa: "Nella società del dubbio e delle incertezze, educare le giovani generazioni è sempre possibile sui valori immortali del Vangelo" (Radio V.)

OLTRE 50MILA FEDELI STAMATTINA IN PIAZZA SAN PIETRO

Viale (indagato a Torino): «Aborti terapeutici anche con feti sani»

Mi rivolgo a voi, giovani, per ricordarvi che voi stessi siete chiamati ad essere gli artefici della vostra crescita morale, culturale e spirituale

Il Papa consegna ai giovani della diocesi di Roma la Lettera sul compito urgente dell'educazione. Intervista con il cardinale Ruini (Radio Vaticana)

I religiosi a rapporto dal papa. Tra declino e rinascita (Magister)

La fede non è un’ideologia (Vladimir per "Europa")

POLITICA E FEDE

L'identità dei cattolici

di Ernesto Galli della Loggia

L'identità cristiana dell'Italia: proprio per la sua difesa, l'onorevole Casini, come non si stanca di ripetere, ha deciso di rompere la più che decennale alleanza della Casa delle libertà e di presentarsi da solo davanti al corpo elettorale. Non credo perché pensasse che la Cdl fosse diventata da un giorno all'altro una minaccia per la suddetta identità; bensì perché evidentemente convinto che tale identità, per essere affermata e difesa davvero e fino in fondo, abbia bisogno della presenza di un partito cristiano (leggi: cattolico), non possa fare a meno in Parlamento di una sigla, di un simbolo che esplicitamente inalberino la Croce.

Questo convincimento di Casini serve a ricordarci una delle caratteristiche più singolari della politica italiana: la sua disinvoltura nel gettarsi il passato dietro le spalle e far finta che ciò che è successo non sia successo o non voglia dire nulla. Il passato rimosso è in questo caso la Democrazia cristiana. Che come si sa fu un partito cattolico, un grande partito cattolico, titolare per oltre quarant'anni di un ruolo egemonico nel sistema politico italiano.

Ebbene: si può forse dire che la Dc riuscì a difendere l'identità cristiana dell'Italia? Avrei qualche dubbio.

Naturalmente dipende da che cosa s'intende con un' espressione così impegnativa, ma sta di fatto che proprio con un grande partito cattolico addirittura al governo del Paese, proprio in una condizione teoricamente così favorevole, l'Italia ha conosciuto un massiccio e per molti aspetti radicale processo di secolarizzazione.

Tra il 1948 e il 1992, tanto per dirne qualcuna, fu adottata una legislazione sul divorzio e sull'aborto, non fu preso alcun provvedimento per la famiglia, il settore della cultura, quello dei media e dell'intrattenimento videro l'affermazione pressoché incontrastata di temi, prodotti, persone se non ostili certo lontani da una prospettiva cristiana, il tono etico della vita pubblica andò continuamente declinando, le organizzazioni della delinquenza organizzata non fecero che rafforzarsi, l'uso del rito religioso per la nascita e il matrimonio prese a scemare sempre di più e così il numero delle vocazioni, nonché la frequenza negli istituti di educazione cattolica.

Perfino il nuovo concordato tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica, come si sa, fu negoziato e firmato non per volontà di un esponente politico cattolico bensì socialista, Bettino Craxi.

E allora? Come mai, secondo Casini, la presenza — e che presenza ! — in tutti quei decenni di un partito cattolico non riuscì a evitare nessuno dei fenomeni detti sopra? La mia risposta è che in realtà, sull'identità di un Paese, e in particolare sulla sua identità religiosa (e specialmente se si tratta di una democrazia), la politica non può più di tanto. Tutto si svolge a livelli più profondi e più complessi di quelli che la politica è capace di controllare. In genere quando si arriva alla politica e alle leggi, la partita dell'identità è già decisa. Al massimo, e forse (con molti forse), la politica e i suoi strumenti sono in grado di contrastare questo o quel provvedimento di uno schieramento politico (quando vi sia) di segno esplicitamente antireligioso, il quale, per l'appunto, intenda visibilmente attaccare «l'identità cristiana» di un Paese.
Ma davvero esiste oggi in Italia un simile schieramento? E davvero potrebbe mai bastare un «partito cattolico» a farvi argine?

Vi è tuttavia una seconda e forse più importante obiezione all'idea che sia indispensabile un partito cattolico per tutelare l'identità cristiana del nostro Paese. L'obiezione è iscritta in modo chiarissimo nella vicenda italiana di questi ultimi anni. Durante i quali, se non sbaglio, quell'identità è stata tematizzata, analizzata e per così dire fatta oggetto del discorso pubblico, ne è stato compreso il significato, ne sono stati rivendicati con forza l'importanza e il peso sulla cultura occidentale e dunque anche nostra, ne sono stati messi a fuoco i complessi rapporti con la modernità e con la storia italiana, ne è stato mostrato l'insuperabile rilievo etico, soprattutto a opera di donne, uomini, ambienti e iniziative, che nulla o quasi avevano a che fare con qualsivoglia «partito cattolico ».

Diciamolo chiaramente: sono stati in special modo dei non credenti, ovvero dei credenti estranei però ai chiusi e sempre circospetti circuiti iniziatici delle organizzazioni cattoliche, sono stati loro che hanno fatto uscire il grande tema della religione e della fede, nonché del rapporto di entrambe con il mondo contemporaneo, dal chiuso in cui, almeno qui da noi, esso era andato a finire. Sono stati loro, i loro libri, i giornali da loro creati o diretti, le loro iniziative, che hanno riportato con forza all'attenzione dell'opinione pubblica e della cultura laica il grande tema delle radici cristiane, dell' «identità cristiana », rinnovandone il senso e la portata, riaccendendone l'interesse.

E hanno fatto tutto questo, se non sbaglio, senza che alcun politico cattolico c'entrasse nulla e per un lungo tratto neppure si accorgesse del fenomeno, tanto meno lo assecondasse, a differenza di alcuni alti esponenti della gerarchia cattolica, mostratisi invece assai più consapevoli e avveduti di loro.

Dunque anche per questo aspetto certo non secondario, l'esistenza di un «partito cattolico» quale quello voluto da Casini non sembra in grado di avere un' incidenza effettiva sulla difesa di quell'«identità cristiana» del Paese, per la quale pure dice di scendere in campo. La sua nascita risponde solo a ragioni di politica, di rispettabilissima politica naturalmente, ma sia chiaro: tutto comincia e finisce qui.

© Copyright Corriere della sera, 24 febbraio 2008 consultabile online anche qui

Leggiamo:

Diciamolo chiaramente: sono stati in special modo dei non credenti, ovvero dei credenti estranei però ai chiusi e sempre circospetti circuiti iniziatici delle organizzazioni cattoliche, sono stati loro che hanno fatto uscire il grande tema della religione e della fede, nonché del rapporto di entrambe con il mondo contemporaneo, dal chiuso in cui, almeno qui da noi, esso era andato a finire. Sono stati loro, i loro libri, i giornali da loro creati o diretti, le loro iniziative, che hanno riportato con forza all'attenzione dell'opinione pubblica e della cultura laica il grande tema delle radici cristiane, dell' «identità cristiana », rinnovandone il senso e la portata, riaccendendone l'interesse.

E hanno fatto tutto questo, se non sbaglio, senza che alcun politico cattolico c'entrasse nulla e per un lungo tratto neppure si accorgesse del fenomeno, tanto meno lo assecondasse, a differenza di alcuni alti esponenti della gerarchia cattolica, mostratisi invece assai più consapevoli e avveduti di loro.

Si'...si'...e si'!
Aggiungiamo anche che essi (guarda caso!) sono rimasti affascinati dalla mente e dal cuore di Joseph Ratzinger, che li ha spinti e li spinge al ragionamento, tanto e' vero che mai come in questi ultimi tre anni si e' discusso di fede e del suo rapporto con la ragione anche su giornali laicisti che non possono ignorare il fenomeno.

R.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Incredibili l'acutezza, la profondità di analisi di Galli Della Loggia. La fase di riscoperta dell'identità cattolica, il risveglio religioso è un fenomeno semza precedenti nella storia della Repubblica. E' sbagliato ricondurre la fase che stiamo vivendo semplicisticamente alla volontà di ripetere, con tutte le sue anomalie, magistralmente evidenziate nell'articolo, l'esperienza politica della Democrazia Cristiana. Dici bene, Raffaella, i precursori della meravigliosa stagione religiosa e culturale che stiamo vivendo sono stati Giovanni Paolo II (v. la sua ultima epocale battaglia sul riconoscimento delle radici cristiane dell'Europa) e il pensiero del nostro amato Benedetto XVI. E il fatto che su questi temi coverga il pensiero dei non cattolici non è forse realizzazione del principio per il quale il Cristianesimo realizza la massima sintesi tra fede e ragione? Altro che le miserevoli critiche alla presunta "ingerenza" della Chiesa nel "palazzo" della politica, e lo squallido appellativo di "atei devoti" a coloro che hanno avuto la "colpa" di intercettare per primi questi segnali e parlarne, e scriverne, senza paura di andare controcorrente, rifiutando l'omologazione al "pensisero unico" dominante. Buona domenica Carla

Anonimo ha detto...

Il Prof. Galli Della Loggia ha voglia di scherzare. La delinquenza organizzata prodotto della secolarizzazione? Perché, scusi Professore, Le risulta che prima del 1789 i cittadini europei (allora si chiamavano sudditi) si attenessero alla più scrupolosa osservanza delle leggi, della proprietà e dell'incolumità altrui? Le consiglierei di rivedersi "Barry Lyndon".
Agostino Casu

Anonimo ha detto...

Scusami, non mi pare proprio che Galli della Loggia abbia detto questo: ha semplicemente affermato che nonostante la massiccia presenza di un partito di matrice cattolica, costantemente al Governo in Italia dal 1948 al 1993, non si sono registrati, negli ambiti citati, e in un contesto oggettivamente secolarizzato, quegli effetti che ragionevolmente ci si poteva aspettare: tanto ciò è vero che, ad esempio, si è assistito ad un "incremento" (e non alla nascita) e ad un crescente "sviluppo" a fenomeni come quello della criminalità organizzata.