6 febbraio 2008

Messa tridentina: mano tesa del Papa agli Ebrei ma non tutti apprezzano il gesto...(Tornielli per "Il Giornale")


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E il Papa va incontro agli ebrei: preghiera cambiata

di Andrea Tornielli

La modifica è stata pubblicata sull’Osservatore Romano: Benedetto XVI «ha disposto» che sia cambiata la preghiera per gli ebrei del Venerdì santo nel messale preconciliare liberalizzato dal recente Motu proprio «Summorum Pontificum». Come il Giornale aveva anticipato lo scorso 18 gennaio, nella nuova formulazione è sparito il riferimento all’«accecamento» del popolo ebraico.

Nel vecchio testo, da oggi abolito, si pregava - in latino - per la conversione degli ebrei chiedendo a Dio di sottrarre «quel popolo... alle sue tenebre» e di rimuoverne «l’accecamento» (termine mutuato da una lettera di San Paolo). L’estate scorsa, dopo la pubblicazione del Motu proprio che liberalizzava la Messa preconciliare, molte voci preoccupate si erano levate dal mondo ebraico. I rabbini capi di Gerusalemme, guide delle comunità sefardita e aschenazita, avevano scritto a Ratzinger per chiedere la modifica della preghiera del Venerdì santo.

Nella nuova versione, si prega (in latino) per gli ebrei: «Il Signore illumini i loro cuori perché riconoscano Gesù Cristo salvatore di tutti gli uomini».

Il cammino di avvicinamento era iniziato già sotto Pio XII, il quale aveva fatto precisare dalla Congregazione dei riti che l’antica formulazione «pro perfidis judaeis» stava a indicare «per i giudei che non hanno la fede» e non per gli ebrei «perfidi». Giovanni XXIII, nel 1959, eliminò sia il «perfidis» che il successivo riferimento alla «perfidia» giudaica. Ma nella preghiera erano rimasti riferimenti all’«accecamento» e alle «tenebre» del popolo ebraico. Vescovi e prelati impegnati nel dialogo con il mondo ebraico hanno sollecitato la Santa sede a intervenire e un’apertura in questo senso era stata manifestata lo scorso luglio dal cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone che aveva parlato della possibilità di una correzione.

La decisione di Benedetto XVI è una mano tesa alla comunità ebraica, che ha invitato il pontefice a visitare la Sinagoga di Roma. È noto che il Papa desidererebbe molto potersi recare in Terra santa nel 2009, anche se le condizioni attuali delle trattative bilaterali tra Israele e Santa sede per la soluzione di alcuni problemi giuridici e amministrativi sono in alto mare.

Un passo importante verso il dialogo e la comprensione, dunque? Le prime reazioni del mondo ebraico non sembrano confermarlo. «La nuova versione non è molto diversa dalla precedente - osserva il rabbino Giuseppe Laras, presidente dell’Assemblea dei rabbini d’Italia -. Il fatto che si preghi perché Dio “illumini” gli ebrei, significa in sostanza che essi non sono nella luce, dunque accecati, anche se è stata tolta la parola più forte. Ciò che mi preoccupa è però la seconda parte della formula, quella in cui è rimasta la preghiera per il riconoscimento di Gesù da parte degli ebrei. Temo che porterà indietro, se non bloccherà, il dialogo ebraico-cristiano, dato che ci sono alcune componenti del mondo ebraico che temono che il dialogo sia in realtà finalizzato a convertire al cristianesimo».

© Copyright Il Giornale, 6 febbraio 2008

Tutte le religioni pregano per la conversione.
Quella del Papa e' una grande apertura a cui non era per nulla obbligato. Dispiace che Laras (e Di Segni) rifiutino la mano tesa di Benedetto XVI.
Non cosi' il professor Israel e molti rabbini ortodossi americani che lodano la posizione franca e sincera del Papa, la sola che possa accelerare il dialogo
.
R.

2 commenti:

euge ha detto...

Già Raffaella hai ragione in tutte le religioni si prega per la conversione e non vedo perchè questa cosa deve essere percepita da alcuni rappresentanti ebrei non come una mano tesa al dialogo, ma come l'ennesimo affronto verso di loro c'è qualcosa che non mi torna; forse sisentono già talmente convertiti da non avere bisogno di preghiere in tal caso, questa è una bella prova di presunzione.

euge ha detto...

Ho letto de dichiarazioni di Di Segni e non ho parole...... si commentano da sole. Comunque, credo che questo non sia risentimento per la preghiera quanto più un attacco personale alla figura del Papa e questo sinceramente mi preoccupa non dimentichiamoci po dei fili che potrebbero essere manovrati da Gerusalemme.....................