11 febbraio 2008

"Que soy era Immaculada Councepciou"..."Io sono l'Immacolata Concezione": la storia di Bernadette e della "Signora della grotta"


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Non vivrò un solo istante senza amare"

Apparendo all’umile veggente Bernadette Soubirous, la Vergine le affida un grande messaggio di speranza per l’umanità, sofferente nel corpo e nello spirito, eco della parola di Dio affidata alla Chiesa.

A metà strada tra Lione e Parigi, adagiata lungo la Loira, c’è Nevers, la città in cui è sepolto, da circa 125 anni, il corpo incorrotto di Santa Bernadette Soubirous.
Entrando nel cortile del Convento di Saint Gildard, Casa Madre delle "Suore della Carità", si accede alla chiesa attraverso una porticina laterale. La semioscurità, in questa architettura neogotica dell'Ottocento, è rotta dalle luci che illuminano un’artistica urna funeraria in vetro. Dentro c’è il piccolo corpo (di appena un metro e quarantadue centimetri) di una giovane religiosa che sembra quasi dormire, con le mani giunte attorno a un Rosario e il capo leggermente reclinato sulla sinistra.

È il corpo mortale di Bernadette, la veggente di Lourdes, rimasto pressoché intatto dal giorno della sua morte. Per la scienza un fatto "inspiegabile", per la fede invece un segno inequivocabile del "dito" di Dio in una vicenda, come quella di Lourdes, che ha tutti i caratteri dell’eccezionalità e i cui effetti si possono contemplare anche oggi in quello straordinario luogo di fede e di pietà mariana che è la piccola città dei Pirenei dove Maria apparve per la prima volta l’11 febbraio del 1858.

Nel crogiolo della prova la forza della fede

Quella mattina era un ‘giovedì grasso’ e a Lourdes faceva tanto freddo. In casa Soubirous non c’era più legna da ardere. Bernadette, che allora aveva 14 anni, era andata con la sorella Toinette e una compagna a cercar dei rami secchi nei dintorni del paese.
Verso mezzogiorno, le tre ragazzine giunsero vicino alla rupe di Massabielle che formava, lungo il fiume Gave, una piccola grotta. Qui c’era "la tute aux cochons", il riparo per i maiali, un angolo sotto la roccia dove l’acqua depositava sempre legna e detriti. Per poterli andare a raccogliere, bisognava però attraversare un canale d’acqua che veniva da un mulino e si gettava nel fiume. Toinette e l’amica calzavano gli zoccoli, senza calze. Se li tolsero, per entrare nell'acqua fredda. Bernadette invece, essendo molto delicata e soffrendo d'asma, portava le calze. Pregò l’amica di prenderla sulle spalle, ma quella si rifiutò, scendendo con Toinette verso il fiume.
Rimasta sola, Bernadette pensò di togliersi anche lei gli zoccoli e le calze, ma mentre si accingeva a far questo udì un gran rumore: alzò gli occhi e vide che la quercia abbarbicata al masso di pietra si agitava violentemente, per quanto non ci fosse nell’aria neanche un alito di vento.

Poi la grotta fu piena di una nube d’oro, e una splendida ‘Signora’ apparve sulla roccia. La ‘Signora’ aveva l’aspetto di una giovane di sedici o diciassette anni. Vestita di bianco, con una fascia azzurra che scendeva lungo l’abito, portava sulla testa un velo bianco che lasciava intravedere appena i capelli, ricadendo all’indietro fino all’altezza della fascia. Dal braccio le pendeva un grande Rosario dai grani bianchi, legati da una catenella d’oro, mentre sui piedi nudi brillavano due rose, anch’esse di un oro lucente.

Istintivamente, Bernadette s'inginocchiò, tirando fuori la coroncina del Rosario. La ‘Signora’ la lasciò fare, unendosi alla sua preghiera con lo scorrere silenzioso fra le sue dita dei grani del Rosario. Alla fine di ogni posta, recitava ad alta voce insieme a Bernadette il ‘Gloria Patri’. Quando la piccola veggente ebbe terminato il Rosario, la ‘bella Signora’ scomparve all’improvviso, ritirandosi nella nicchia, così come era venuta.
Bernadette Soubirous aveva compiuto 14 anni da poco più di un mese. Era nata, infatti, il 7 gennaio 1844, da Louise Casterot e François, un mugnaio ridotto in miseria dalla sua eccessiva "bontà" verso i creditori.
Da un tugurio all’altro, la famiglia era arrivata ad occupare il Cachot, letteralmente la gattabuia, che era il vecchio carcere del paese, dismesso ormai da tempo per motivi di igiene. Era infatti una catapecchia di quattro metri per quattro, umida e infetta, che non faceva gola a nessuno e dove i Soubirous trovarono un riparo alla loro squallida miseria. Ma, nonostante tutte le avversità della vita, ogni sera la sfortunata famigliola si ritrovava puntualmente a recitare il Rosario. Una fede, la loro, limpida e tenace, duramente sottoposta al crogiolo della prova.

"Pregate per i peccatori"

Bernadette, che era la primogenita, a 14 anni non sapeva né leggere né scrivere e non aveva ancora fatto la Prima Comunione; tuttavia, sapeva assai bene recitare il Rosario e teneva sempre con sé una coroncina da pochi spiccioli dalla quale era solita non separarsi mai. È, quindi, proprio a una quattordicenne poverissima ed analfabeta, ma che prega tutti i giorni il Rosario, che la Madonna decide di apparire quella mattina, in un piccolo paese ai piedi dei Pirenei.
Tre giorni dopo, il 14 Febbraio, Bernadette – che ha subito raccontato alla sorella e all’amica quanto le è accaduto, riferendo della cosa anche in casa – si sente chiamata interiormente verso la grotta di Massabielle, munita questa volta di una bottiglietta di acqua benedetta che getta prontamente sulla ‘bella Signora’ durante la nuova apparizione, perché – così le è stato detto – su queste cose non si sa mai; e potrebbe anche essere il diavolo a farle un tiro mancino…

La Vergine sorride al gesto di Bernadette e non dice nulla. Il 18 febbraio, finalmente, la ‘Signora’ parla: "Non vi prometto di farvi felice in questo mondo – le dice, dandole del ‘Voi’ – , ma nell’altro. Volete farmi la cortesia di venire qui per quindici giorni?".

La ‘Signora’, quindi, confida a Bernadette tre segreti che la giovane deve tenere per sé e non rivelare mai a nessuno.

Intanto la notizia delle apparizioni si diffonde in un baleno in tutta Lourdes e molti curiosi si recano con Bernadette in quella grotta dove lei dice di vedere "aquéro" (= quella là, nel dialetto di Lourdes).
Bernadette, infatti, non conosce il francese, ma sa parlare solo il patois, il dialetto locale. E nel patois la ‘bella Signora’ che le appare a Massabielle è "aquéro". E intanto l’afflusso della gente alla grotta aumenta. Nell’apparizione del 24 febbraio la Madonna ripete per tre volte la parola "Penitenza". Ed esorta: "Pregate per i peccatori".

Il giorno seguente, la ‘Signora’ dice a Bernadette di andare alla fonte a lavarsi e a bere. Ma non c’erano fonti in quel luogo, né sorgenti. La ‘Signora’ allora indica un punto esatto. Bernadette vi si reca e poiché non vede l’acqua comincia a scavare con le sue mani, impiastricciandosi la faccia e mangiando fili d’erba... Tutti i presenti si burlano di lei.

Ma, poco dopo, da quella piccola buca scavata nella terra dalle mani di Bernadette, comincia a scorrere acqua in abbondanza. Un cieco si bagna gli occhi con quell’acqua e riacquista la vista all’istante. Da allora la sorgente non ha mai cessato di sgorgare. È l’acqua di Lourdes, che prodigiosamente guarisce ancora oggi ogni sorta di mali, spirituali e fisici, senza minimamente diffondere il contagio alle migliaia di malati immersi nelle piscine. È anche il ricordo più caro che ogni pellegrino ama portare con sé, facendo ritorno a casa dalla "cittadella di Maria".

"Que soy era Immaculada Councepciou…"

Ma un fatto ancora più eclatante doveva verificarsi, dopo il miracolo della sorgente, per avvalorare come soprannaturali le apparizioni di Massabielle.
L
a ‘Signora’ aveva chiesto a Bernadette che i sacerdoti si portassero lì in processione e che si costruisse una Cappella. L’abate Peyramale, però, parroco di Lourdes, non ne voleva sapere e chiese perciò a Bernadette un segno irrefutabile: qual era il nome della ‘bella Signora’ che le appariva alla grotta?

Nell’apparizione del 25 marzo 1858, "aquéro" rivelò finalmente il suo nome. Alla domanda di Bernadette, nel dialetto locale rispose: "Que soy era Immaculada Councepciou…" (= ‘Io sono l’Immacolata Concezione’).

Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato l'Immacolata Concezione di Maria un dogma, cioè una verità della fede cattolica; ma questo Bernadette non poteva saperlo.

Così, nel timore di dimenticare tale espressione per lei incomprensibile, la ragazza partì velocemente verso la casa dell’abate Peyramale, ripetendogli tutto d’un fiato la frase appena ascoltata. L’abate, sconvolto, non ha più dubbi. Da questo momento il cammino verso il riconoscimento ufficiale delle apparizioni può procedere speditamente, fino alla Lettera pastorale firmata nel 1862 dal Vescovo di Tarbes che, dopo un’accurata inchiesta, consacrava per sempre Lourdes alla sua vocazione di Santuario mariano internazionale.
Da questo momento comincia la storia dei miracoli di Lourdes e dei Pellegrinaggi incessanti da ogni parte del mondo, mentre si vanno spegnendo pian piano i riflettori sulla vicenda umana della piccola veggente di Massabielle.

La sera del 7 Luglio 1866, Bernadette Soubirous varcava la soglia di Saint-Gildard, Casa Madre della Congregazione delle "Suore della Carità di Nevers".

"Sono venuta qui per nascondermi" –, aveva detto con umiltà. Tante attenzioni, tante morbose curiosità attorno alla sua persona dopo le apparizioni, non le davano che dispiacere. Nei tredici anni che rimane a Nevers sarà infermiera, a volte sacrestana, ma spesso ammalata lei stessa… Svolge tutte le sue mansioni con delicatezza e generosità: "Non vivrò un solo istante senza amare".

Ma la malattia avanza implacabile: asma, tubercolosi, tumore osseo al ginocchio. L’11 dicembre 1878 è definitivamente costretta a letto: "Sono macinata – lei dice – come un chicco di grano".

Bernadette muore alle 15 e 30 del 16 aprile 1879, mercoledì di Pasqua, nel convento di Saint Gildard a Nevers. Aveva 35 anni. Di che cosa è morta? Delle complicazioni generali e infettive legate a una tubercolosi ossea e polmonare.

Il suo corpo resta esposto alla pietá delle folle fino al 19 aprile, giorno in cui fu racchiuso in una cassa sigillata. Dopo le esequie, la cassa rimane nella cappella del convento fino all'inumazione, il 30 maggio.

Trent'anni dopo, 22 settembre 1909: in vista del processo informativo, prima ricognizione del corpo di Bernadette. All'apertura del sepolcro, lo stupore è grande: il corpo non si è decomposto! Su espressa domanda del vescovo di Nevers, il corpo viene lavato e, il giorno stesso, riposto di nuovo nella bara e nella terra. Una seconda ricognizione ha luogo il 3 aprile 1919, questa volta in vista della canonizzazione di Bernadette. Il bilancio delle osservazioni è identico a quello del 1909.

L'ultima esumazione avviene il 18 aprile 1925, allo scopo di prelevare alcune reliquie. Il corpo non sará più reso alla terra: collocato dapprima in una cappella del convento dalle porte sigillate, viene poi deposto nella sua cassa attuale il 18 luglio 1925, dopo l'annuncio dell'11 giugno 1925 che proclamava Bernadette beata. Otto anni più tardi, l'8 dicembre 1933, Bernadette diventa santa.

La conservazione del corpo di Bernadette non è unica nel mondo: ugualmente preservati sono i corpi di Teresa di Lisieux, Teresa d'Avila, Jean-Marie Vianney curato d'Ars, Augusto Etchecopar discepolo di san Michel Garicoïts. La scienza e la medicina fanno le loro ipotesi, l'enigma persiste.
Dice Padre Renè Laurentin sul senso di tale conservazione: "I pellegrini che sfilano a Nevers davanti alla cassa in cui dimora questo corpo in attesa della resurrezione percepiscono una testimonianza di tale destino. Lì la luce giá è sbocciata dalla notte e la gioia dal dolore, come la gloria dalla croce di Cristo".

Beatificata nel 1925, il Papa Pio XI la proclama Santa l’8 dicembre 1933, giorno dell’Immacolata.

Dal sito "Maria di Nazaret"

Santa Bernadette nacque alla vita celeste il 16 aprile, giorno del compleanno del Santo Padre. I solenni funerali della piccola veggente si tennero il 19 aprile, giorno dell'elezione di Papa Benedetto XVI.
Coincidenze? Puo' essere...

R.

Vedi anche:

L'enigma di Bernadette dimenticata dai pellegrini (di Vittorio Messori)

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