25 agosto 2008

India/ Violenze anti cristiani, seconda vittima arsa viva. I mass media non stiano a guardare!


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Mi aspetto una denuncia chiara, precisa e puntuale sui giornali di domani!
R.

INDIA

Orissa: suora bruciata viva da estremisti indù; un'altra stuprata

di Nirmala Carvalho

Bubaneshwar (AsiaNews) - Una suora cattolica è stata bruciata viva da gruppi di fondamentalisti indù nel distretto di Bargarh (Orissa), che hanno assalito l'orfanotrofio di cui era responsabile. Lo ha confermato il sovrintendente della polizia Ashok Biswall . Un sacerdote che era presente nell'orfanotrofio è rimasto gravemente ferito ed è ora all'ospedale con profonde ustioni. Un'altra suora ,del Centro sociale di Bubaneshwar è stata stuprata da gruppi di estremisti indù prima di dar fuoco a tutto l'edificio. La lista delle violenze contro i cristiani si allunga. Fonti di AsiaNews affermano che una sacerdote è stato ferito; altri due sacerdoti sono stati rapiti.
Da due giorni lo stato dell'Orissa (nord- est dell'India)è scosso da violenze seguite all'uccisione di un leader radicale indù, Swami Laxanananda Saraswati. Chiese, centri sociali, centri pastorali, conventi e orfanotrofi sono stati assaliti ieri e oggi al grido di "Uccidete i cristiani e distruggete le loro istituzioni".
La tensione in tutto lo Stato è altissima. Il Vhp (Vishwa Hindu Parishad) ha lanciato per oggi e domani delle dimostrazioni. Già oggi gruppi di fanatici indù del Vhp e della Sangh Parivar hanno bloccato strade e villaggi, lanciando i propri gruppi alla razzia e alla violenza.
Secondo informazioni dirette, il Centro sociale dell’arcidiocesi è stato assalito e bruciato. Prima della distruzione, gli incendiari hanno stuprato sr. Meena, una suora che lavorava nel Centro. Anche il Centro pastorale, che era scampato alle distruzioni del dicembre scorso, è totalmente distrutto.. P. Thomas, il responsabile è all’ospedale con gravissime ferite alla testa.
Il p. Ajay Singh ha detto ad AsiaNews che vi sono notizie di una suora arsa viva in un orfanotrofio nel distretto di Bargarh, dove era responsabile
Anche le suore di Madre Teresa sono state attaccate da un gruppo di militanti indù che hanno lanciato pietre su di loro, ferendone una in modo grave.
Tutte le istituzioni cristiane sono in pericolo perché folle di radicali indù girano per le vie, rompono le porte e le finestre e talvolta assaltano le case cristiane. Diversi sacerdoti e suore sono in fuga.
Militanti indù hanno anche assalito con pietre l’arcivescovado di Bubaneshwar, ma non hanno osato entrare data la presenza della polizia.
La chiesa e la casa parrocchiale di Phulbani sono state attaccate e bruciate. Tutti i sacerdoti hanno dovuto fuggire rifugiandosi nelle case dei fedeli.
L’ostello dei giovani che studiano a Phulbani è stato bruciato. Alcune missionarie della Carità radunate per un corso di studi sanitari a Brahamanigoan, sono state bloccate per ore nel villaggio. Le suore hanno lasciato il convento e hanno trovato rifugio in alcune scuole.

India/ Violenze anti cristiani, seconda vittima arsa viva

Un uomo bruciato nell'incendio della sua casa

Roma, 25 agosto (Apcom) - Ci sarebbe una seconda vittima delle ritorsioni degli estremisti indù contro i cristiani, nello stato indiano di Orissa. Un uomo, Rasananda Pradhan, è morto bruciato vivo nell'incendio della sua casa nel villaggio di Rupa, nel distretto di Kandhamal, appiccato dagli estremisti. Lo riferisce l'agenzia "Press trust of India".
L'altra vittima è Rajnie Majhie, una missionaria laica di poco più di vent'anni, morta per salvare i bambini dell'orfanatrofio di Panampur, nel distretto di Bargarh, dato alle fiamme. In salvo i 20 bambini ospitati dalla struttura, mentre sarebbe rimasto ferito gravemente un prete. Nelle ultime 12 ore, una dozzina di chiese e numerosi locali che ospitano organizzazioni cristiane e abitazioni sono stati dati alle fiamme dagli estremisti indù, che attribuiscono ai cristiani l'assassinio del leader religioso Laxmanananda Saraswati, ucciso sabato notte con altre quattro persone nel villaggio di Rupa, rivendicato invece dai guerriglieri maoisti.
Secondo l'agenzia "Press trust of India", sono state date alle fiamme le chiese nei distretti di Khurda, Bargarh, Sundergarh, Sambalpur, Koraput, Boudh, Mayurbhanj, Jagatsinghpur e Kandhamal; oltre 40 case incendiate nella città di Phulbani.

Pca.Red

INDIA: AVEVA 20 ANNI MISSIONARIA BRUCIATA VIVA, MORTA PER SALVARE BIMBI

(ASCA) - Roma, 25 ago - Si chiamava Rajnie Majhie, aveva poco piu' di vent'anni ed e' morta arsa viva per salvare i bambini di un orfanotrofio. La missionaria laica e' rimsta vittima dell'ondata di violenze scatenate dagli integralisti indu' contro i cristiani nello stato indianao di Orissa. A raccontare la dinamica dei disordini all'agenzia MISNA e' stato padre Alfonse Towpo, assistente del vescovo Lukas Merketta della diocesi di Sambalpur, sotto la cui competenza ricadeva l'orfanotrofio realizzato solo otto anni fa. ''La ragazza e' morta perche' e' rimasta indietro per far uscire tutti i bambini, mentre padre Eduard Saquera e' stato brutalmente picchiato dagli aggressori ed e' stato ricoverato in ospedale'', ha aggiunto padre Towpo riferendosi al religioso che gestiva il centro i cui vivevano in due grandi stanze una trentina di bambini. Rajnie, che proveniva da un piccolo villaggio nel distretto di Roukale, aveva il compito di accudirli. Padre Towpo ha descritto la giovane come una ragazza generosa e coraggiosa, dedita ai bambini. Ma ora le preoccupazioni sono per tutti i minori, bimbi tra i cinque e 14 anni, che sono fuggiti via dalle fiamme e nessuno sa dove siano: ''Sono scappati per la paura e si sono nascosti chissa' dove; non abbiamo idea dove siano andati. Abbiamo chiesto aiuto a gruppi di volontari per aiutarci a trovali, ma qui e' gia' notte'' ha detto il religioso. Padre Towpo riferisce anche di uno scampato pericolo a Madhupur, sempre nel distretto di Bargarh, dove gli estremisti indu' hanno ''dato alle fiamme e completamente distrutto la chiesa locale, la canonica, la casa delle suore e un collegio giovanile dove vivono 200 ragazzi''. ''Non ci sono state vittime - ha precisato il religioso - ma anche li' tutti i ragazzi sono fuggiti via, ed ora li stanno cercando nei dintorni i loro parenti''. Intanto - informa ancora la MISNA - si sono gia'svolte le esequie del capo religioso indu' Swami Laxamanananda e dei cinque uomini uccisi in un attentato sabato nel suo ashram a Tumudibandha rivendicato dai guerriglieri maoisti. Gli estremisti indu' hanno tuttavia attribuito ai cristiani la responsabilita' degli omicidi, dando avvio alle violenze.

INDIA: ERA UNA MISSIONARIA LAICA LA DONNA BRUCIATA VIVA DAGLI INDU'

(ASCA) - Roma, 25 ago - Era una ''missionaria laica'' e non una suora come riferito da alcune fonti d'informazione la donna rimasta uccisa nell'incendio appiccato da estremisti indu' a un orfanotrofio in un villaggio nel distretto di Bargarh, nello stato dell'Orissa, nell'India orientale. Lo ha detto alla agenzia MISNA monsignor Joseph Babu, portavoce della Conferenza episcopale indiana. ''Quando sono state appiccate le fiamme i bambini non si trovavano nell'edificio. Solo la donna si trovava in una delle due camere incendiate ed e' rimasta ustionata nel tentativo di scappare'', ha detto monsignor Babu. Nei disordini si e' verificato il ferimento anche di altri due sacerdoti e di una suora, che non sembra tuttavia aver subito violenze sessuali. ''La suora era in un centro pastorale nel distretto di Kandhamal quando e' stata aggredita e picchiata'' ha aggiunto il portavoce dei vescovi indiani riferendosi alla religiosa che secondo alcune fonti sarebbe stata violentata dai suoi aggressori. Una violenza sessuale che e' stata anche smentita da monsignor Raphael Cheenath, vescovo di Cuttack Bhubaneshwar, diocesi dove si sono verificate le violenze.

INDIA: ESTREMISMO INDU' GRAVE MINACCIA DA ANNI PER MINORANZA CRISTIANA

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 25 ago - La morte della missionaria laica e del cristiano bruciati vivi oggi nello Stato di Orissa mette in evidenza un dato noto gia' da tempo in Vaticano: violenza anticristiana di settori fanatici dell'induismo e' una grave minaccia per la vita della Chiesa nel subcontinente indiano. L'ostilita' si concentra soprattutto in due Stati, quello di Orissa appunto e il Gujarat ed ha preso avvio alla fine degli anni '90: risale al '99 la morte di un missionario australiano, nella sua auto data alle fiamme mentre. La presenza cristiana in India e' decisamente minoritaria - poco piu' del 2 per cento della popolazione - ma ad alimentarla ci sono due fattori: da una parte, il ruolo centrale delle istituzioni nella societa', soprattutto nei settori educativo, assistenziale e medico (basti pensare all'opera e all'esempio di Madre Teresa di Calcutta; questa radicata presenza rende i cattolici facile bersaglio di quei fondamentalisti indu' sempre alla ricerca di un 'nemico' che minaccerebbe l'identita' indiana, sia esso cristiano o musulmano. L'ultima ondata di violenze, sempre nello stato di Orissa, risale al Natale dell'anno scorso, quando un'ondata di aggressioni contro i cristiani e' cominciata proprio alla vigilia ed e' proseguita nei giorni successivi, assaltando chiese, bruciando case, devastando negozi. Secondo quanto riportato alla Misna da padre Alfonse Towpo, assistente del vescovo Lukas Merketta della diocesi di Sambalpur, la missionaria laica uccisa oggi, che si chiamava Rajnie Majhie, e' rimasta uccisa perche' ha voluto ''rimanere indietro per far uscire tutti i bambini, mentre padre Eduard Saquera e' stato brutalmente picchiato dagli aggressori ed e' stato ricoverato in ospedale''. P. Saquera e' il religioso che gestiva l'orfanotrofio oggetto dell'assalto odierno; anche lui sarebbe rimasto ''gravemente ustionato'', secondo p.Topwo. Ma tutto lo Stato di Orissa e' in preda ad una serie di violenze anticristiane, che sarebbero state scatenate dall'uccisione di un leader radicale indu'. Chiese, centri sociali, centri pastorali, conventi e orfanotrofi sono stati assaliti ieri e oggi al grido di ''Uccidete i cristiani e distruggete le loro istituzioni''.

3 commenti:

Luisa ha detto...

Vedremo se i media così pronti a dare spazio alla sorte dei Tibetani, offriranno lo stesso spazio alle persecuzioni in atto contro i cristiani in Cina ,in India e altri Paesi, come in Medio Oriente.
L`uccisione di una suora, di un sacerdote non fa notizia, non interessa i nostri giornali.
Era sintomatico stasera, al Tg più ascoltato in Francia, vedere la giornalista interrogare un atleta che ha vinto diverse medaglie in nuoto, e chiedergli se non aveva avuto voglia di manifestare per il Tibet...non passa nememno per l`anticamera del cervello a quei giornalisti di parlare dei cristiani perseguitati, arrestati, uccisi.
Seguono il Dalai Lama come dei cagnolini, riportando ogni sua parola.
Era del resto impressionante vedere l`altro giorno Carla Bruni-Sarkozy, il ministro Kouchner, ai piedi del Dalai Lama installato sul suo enorme palco rialzato, dal quale dominava l`assemblea, con delle immense statue di Budda in metallo dorato ai suoi lati...e tutta quella gente che lo ascoltava con devozione, in religioso silenzio...
Ah come è bella la Francia laicista!
E sopratutto come è coerente!

euge ha detto...

Purtroppo, temo cara Luisa che l'atteggiamento di fronte a questi fatti dolorosi e sconvolgenti delle testate giornalistiche sarà sempre lo stesso cioè il silenzio. Un silenzio che pesa come un macigno e soprattutto, un silenzio che evidenzierebbe ancora una volta l'atteggiamento anticristiano che sta diventando preoccupante in ogni sua manifestazione dalla più piccola intolleranza ad episodi come questi. Spero tanto di sbagliare sperare è lecito illudersi no!

Anonimo ha detto...

Di questi fatti ne hanno parlato ieri i tg e ne parleranno oggi i quotidiani, ma solo per diritto di cronaca, e solo per l'enorme crudeltà dei fatti stessi. Domani saranno altri interessi a dettare l'ordine per importanza delle notizie.

Non vorrei apparir fatalista, ma a mio modo di vedere, se consideriamo a titolo d'esempio anche la vicenda di Mons. Jia Zhiguo, arrestato in Cina, il giorno della conclusione dei Giochi Olimpici della Vergogna (dodicesimo arresto: un record), possiamo intuire come il mondo si stia (di fatto) coalizzando per procedere ad una persecuzione globale dei cristiani.

Tutti siamo chiamati a render ragione della nostra fede, anche a costo della vita, ieri come oggi; preghiamo solo d'esser resi degni, se mai dovesse accadere...