3 febbraio 2008

“Al centro di tutto la Parola di Dio”. Così il Papa ai religiosi nella Giornata della vita consacrata (Radio Vaticana)


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“Al centro di tutto la Parola di Dio”. Così il Papa ai religiosi, nella Festa della Presentazione di Gesù al Tempio, Giornata della vita consacrata

La Vita consacrata “con la sua stessa presenza diventa esegesi vivente della Parola di Dio”. Così Benedetto XVI ieri pomeriggio in San Pietro al termine della celebrazione per la Festa della Presentazione di Gesù al Tempio, XII Giornata della vita consacrata. A presiedere la liturgia eucaristica il cardinale Franc Rodè, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, il quale nell’indirizzo di omaggio al Papa ha sottolineato che i consacrati sono “ministri della speranza attiva perché si impegnano, ogni giorno, a tenere il mondo aperto a Dio”. Massimiliano Menichetti:

(canto)

La gioia della testimonianza, la sequela in Cristo, il legame imprescindibile che la Vita consacrata ha con il Vangelo, sono le focali del discorso del Papa alle migliaia di religiosi e religiose, presenti nella Basilica Vaticana, in occasione della Giornata Mondiale della Vita Consacrata. Un incontro, ha detto Benedetto XVI, reso ancora più significativo “dal contesto liturgico della festa della Presentazione del Signore”. Tratteggiando il “sì” di Giuseppe e Maria che agirono secondo “la Legge del Signore”, il Papa ha ricordato come questo atteggiamento costituisca un esempio eloquente di “testimonianza” e sottolineando che “alla Parola di Dio nella vita della Chiesa sarà dedicata la prossima sessione ordinaria del Sinodo dei Vescovi”, ha esortato:

"Vi chiedo, cari fratelli e sorelle, di offrire a questo impegno ecclesiale il vostro contributo, testimoniando quanto sia importante porre al centro di tutto la Parola di Dio, in special modo per quanti, come voi, il Signore chiama a una più intima sua sequela. La Vita consacrata, infatti, è radicata nel Vangelo; ad esso, come alla sua regola suprema, ha continuato ad ispirarsi lungo i secoli ed ad esso è chiamata a tornare costantemente per mantenersi viva e feconda portando frutto per la salvezza delle anime".

“Agli inizi delle diverse espressioni di Vita consacrata” ha detto il Papa “c’è sempre una forte ispirazione evangelica” ed è stato lo “Spirito Santo ad illuminare di luce nuova la Parola di Dio ai fondatori e alle fondatrici”:

"Lo Spirito Santo attira alcune persone a vivere il Vangelo in modo radicale e a tradurlo in uno stile di sequela più generosa. Ne nasce così un’opera, una famiglia religiosa che, con la sua stessa presenza, diventa a sua volta “esegesi” vivente della Parola di Dio. Il succedersi dei carismi della Vita consacrata, dice il Concilio Vaticano II, può dunque essere letto come un dispiegarsi di Cristo nei secoli, come un Vangelo vivo che si attualizza in sempre nuove forme".

Ricordando alcuni testimoni della fede come San Benedetto, San Domenico, Santa Chiara, San Francesco, San Vincenzo Pallotti, San Luigi Orione, il Papa ha ribadito che nelle opere di questi Fondatori e Fondatrici “si rispecchia un mistero di Cristo, una sua parola, si rifrange un raggio della luce che emana dal suo volto, splendore del Padre”. “Seguire Cristo senza compromessi, come viene proposto nel Vangelo - ha ribadito il Papa - “ha costituito lungo i secoli la norma ultima e suprema della vita religiosa”:

"Questa ricchissima tradizione attesta che la Vita consacrata è “profondamente radicata negli esempi e negli insegnamenti di Cristo Signore” e si presenta “come una pianta dai molti rami, che affonda le sue radici nel Vangelo e produce frutti copiosi in ogni stagione della Chiesa”. Sua missione è ricordare che tutti i cristiani sono convocati dalla Parola per vivere della Parola e restare sotto la sua signoria".

Spetta pertanto in particolare ai religiosi e alle religiose – ha proseguito - “tener viva nei battezzati la consapevolezza dei valori fondamentali del Vangelo”. Così facendo, la loro testimonianza infonde alla Chiesa “un prezioso impulso verso una sempre maggiore coerenza evangelica”:

"Cari fratelli e sorelle, nutrite la vostra giornata di preghiera, di meditazione e di ascolto della Parola di Dio. Voi, che avete familiarità con l’antica pratica della lectio divina, aiutate anche i fedeli a valorizzarla nella loro quotidiana esistenza. E sappiate tradurre in testimonianza quanto la Parola indica, lasciandovi plasmare da essa che, come seme accolto in terreno buono, porta frutti abbondanti".

Quindi prima di impartire la Benedizione Apostolica, l’auspicio:

"Che gli uomini possano vedere le vostre opere buone, frutto della Parola di Dio che vive in voi, e diano gloria al Padre vostro celeste!".

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