5 febbraio 2008

Nota della Segreteria di Stato sulla preghiera per gli Ebrei del Missale Romanum (Osservatore)


Vedi anche:

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Nota della Segreteria di Stato

Con riferimento alle disposizioni contenute nel Motu proprio "Summorum Pontificum", del 7 luglio 2007, circa la possibilità di usare l'ultima stesura del Missale Romanum, anteriore al Concilio Vaticano II, pubblicata nel 1962 con l'autorità del beato Giovanni XXIII, il Santo Padre Benedetto XVI ha disposto che l'Oremus et pro Iudaeis della Liturgia del Venerdì Santo contenuto in detto Missale Romanum sia sostituito con il seguente testo:

Oremus et pro Iudaeis
Ut Deus et Dominus noster illuminet corda eorum, ut agnoscant Iesum Christum salvatorem omnium hominum.
Oremus. Flectamus genua. Levate.
Omnipotens sempiterne Deus, qui vis ut omnes homines salvi fiant et ad agnitionem veritatis veniant, concede propitius, ut plenitudine gentium in Ecclesiam Tuam intrante omnis Israel salvus fiat. Per Christum Dominum nostrum. Amen
.

Tale testo dovrà essere utilizzato, a partire dal corrente anno, in tutte le Celebrazioni della Liturgia del Venerdì Santo con il citato Missale Romanum.

Dal Vaticano, 4 febbraio 2008.

(©L'Osservatore Romano - 6 febbraio 2008)

TRADUZIONE (RADIO VATICANA):

Preghiamo per gli Ebrei.
Il Signore Dio Nostro illumini i loro cuori perché riconoscano Gesù Cristo Salvatore di tutti gli uomini. Dio Onnipotente ed eterno, Tu che vuoi che tutti gli uomini si salvino e giungano alla conoscenza della verità, concedi propizio che, entrando la pienezza dei popoli nella tua Chiesa, tutto Israele sia salvo.
Per Cristo Nostro Signore. Amen”

3 commenti:

mariateresa ha detto...

Sono contenta di questa decisione. Naturalmente chi non è mai contento, non sarà contento neanche questa volta. Invece io dico che papa Benedetto ha dato prova di sensibilità e anche di ascolto.E ha dato prova di equilibrio. Unilateralmente, e senza chiedere agli ebrei di modificare le loro preghiere,che non sempre sono rispettose nei confronti dei seguaci di Cristo; ha eliminato una preghiera che poggiava letteralmente su una frase di S. Paolo, non un'invenzione a tavolino dei teologi.
Credo che questa buona volontà vada apprezzata.
Senza fanfare prende le sue decisioni, papa Benedetto.

euge ha detto...

Aspetto con ansia ( si fa per dire ) i commenti dei giornaloni ed affini in proposito a questa modifica.

Syriacus ha detto...

25Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l'indurimento di una parte di Israele è in atto fino a che saranno entrate tutte le genti. 26Allora tutto Israele sarà salvato come sta scritto:

Da Sion uscirà il liberatore,
egli toglierà le empietà da Giacobbe.
27Sarà questa la mia alleanza con loro
quando distruggerò i loro peccati.

28Quanto al vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla elezione, sono amati, a causa dei padri, 29perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! 3


(Lettera ai Romani, 11)