22 aprile 2008
Un Papa sorprendente ha stregato gli States (Mazza)
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Un Papa sorprendente ha stregato gli States
SALVATORE MAZZA
Tra commozione e timidezza. E con il suo inglese a tratti un po’ incerto, e i tanti sorrisi. Non c’è dubbio che, al di là delle parole che ha pronunciato, Benedetto XVI abbia conquistato gli Stati Uniti. E ne sia stato conquistato. «Ero venuto a confermarvi nella fede – ha detto salutando tutti i fedeli degli Usa attraverso la radio cattolica – siete voi che che avete confermato la mia».
E c’è, in questa semplice frase, tutta l’umiltà del «semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore», da cui gli Stati Uniti sembrano essere stati folgorati.
Domenica, saltando da uno all’altro dei molti canali televisivi statunitensi, non si vedeva altro che lui. A Ground Zero la mattina, allo Yankee Stadium il pomeriggio. Programmazione unica. Non era mai successo. Commentatori diversi, ma una comune espressione di ammirazione. Una scoperta. Molto più che positiva.
Un Papa diverso? Diverso, forse, agli occhi di una nazione che, fino a oggi, di Benedetto XVI aveva saputo poco e visto meno.
Complice, senz’altro, una certa freddezza dei media verso il Pontefice tedesco, considerato poco 'televisivo', così trattenuto nei gesti, quasi antispettacolare. Poi il Papa è arrivato. E, forse, proprio dalla scoperta dei suoi gesti è partita la marea di consenso che, in pochi giorni, ha sparigliato in un continuo crescendo le carte in tavola, e capovolto la situazione.
La breve 'chiacchierata', sul South Lawn della Casa Bianca, col bambino che era – incredibilmente – riuscito a superare il cordone di sicurezza, in teoria impermeabile, chiuso dal Secret Service attorno all’ospite. Oppure quel suo sembrare non avere alcuna intenzione di andar via dopo l’incontro a New York con i giovani e i seminaristi, travolto dal loro entusiasmo.
Il suo sorriso dolce, quasi sorpreso, davanti alle centinaia di migliaia di persone assiepate sulla Quinta Strada per vederlo passare. La sua espressione sgomenta, la commozione evidente, nel profondo del cratere di Ground Zero, e il suo incontro non certo formale con i parenti dei morti dell’11 settembre, le parole private scambiate con loro, mani nelle mani, senza fretta. Fino all’inchino di ringraziamento rivolto al violoncellista, le cui note struggenti avevano accompagnato quel momento solenne. Fino all’imbarazzato sorriso con cui, terminata l’omelia allo Yankee Stadium,
ha dovuto aspettare per diversi minuti che la folla finisse di acclamarlo – 'Be-ne-det-to, Be-nedet- to...' – prima di riuscire a riprendere la messa.
Negli occhi di tutti gli americani, la visita in Usa di Benedetto XVI è vissuta e cresciuta proprio attorno a questi gesti, il cui elenco sarebbe molto più lungo di quello accennato. Attorno alla scoperta di un Papa che non conoscevano; il quale, a sua volta, ha trovato nell’entusiasmo che l’ha circondato qualcosa che forse non s’aspettava, e che certamente, come egli stesso ha ammesso in quella frase improvvisata affidata alla radio, molto gli ha dato.
«Gesti potenti come le sue parole», li hanno definiti i commentatori americani, non solo cattolici, anche loro travolti dal fascino di una semplicità genuina fino a ieri, forse, perfino insospettata. A smentire l’idea di un Papa solo 'da ascoltare', e che invece è bello, molto bello, anche 'da vedere'.
© Copyright Avvenire, 22 aprile 2008
Bellissimo articolo :-)
R.
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4 commenti:
Questa sfornata di articoli, mia reverenda amica, mi sta provocando vette di autentica goduria.
Io ci speravo, ma veramente la realtà ha superato la fantasia.
Che il Signore ce lo conservi e lo protegga sempre.
Cara, esimia, sono molto contenta anche io :-)
Care amiche mi associo in pieno alle vostre felicità...... devo dire che anch'io non mi aspettavo tanto!!!!!!
Comunque i fatti, le immagini e la gioia degli americani cantano anzi gorgheggiano!!!!!!!!
Mi associa mariateresa con tutto il cuore nel dire che Il Signore aiuti, accompagni e protegga sempre
la guida meravigliosa che ha voluto donarci.
Buona giornata
Grande Benedetto! Sa parlare sia alle menti che ai cuori! Grazie al Signore che ce lo ha donato. Carla
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