10 agosto 2008
«Bressanone capitale della convivenza». Il Papa loda la città: cristianità e modernità, siete un modello per tutta l'Europa (Vezzosi)
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«Bressanone capitale della convivenza»
Il Papa loda la città: cristianità e modernità, siete un modello per tutta l'Europa
Damiano Vezzosi
BOLZANO — «Bressanone è un modello per l'Europa per la felice sintesi fra radici cristiane e modernità».
Benedetto XVI ringrazia Bressanone per il conferimento della cittadinanza onoraria, ergendola a simbolo europeo della convivenza, che «non è sempre facile ma è sempre fruttuosa ».
Nel cortile interno del Seminario maggiore c'era tutto il consiglio comunale tranne Lobis e Mosconi, due dei tre astenuti al voto che ha deciso il conferimento (ufficialmente erano in vacanza).
La cerimonia è stata semplice: i canti del coro Vocal art di Bressanone, i discorsi del vescovo che ha esaltato lo studio compiuto da Benedetto XVI in città, del sindaco Albert Pürgstaller che ha ricordato e celebrato il lungo legame fra la città e Ratzinger.
Subito dopo il Papa ha preso la parola rivolgendosi alla città e all'Alto Adige: «Quando arrivavo da nord e vedevo la valle che si apriva dicevo: per me è bello stare qui. A Bressanone ho scritto, trovato amici, ricordi, bellezza del paesaggio e fatto splendide passeggiate. Il mio ristoro è sempre stato spirituale e fisico. Questa città è un luogo di incontro delle culture e delle lingue, fra una sana laicità e una gioiosa fede cattolica che non impedisce il futuro ma lo dinamizza, fra le radici cristiane e la modernità che solo insieme possono creare una società degna di essere vissuta».
Quindi la consegna della pergamena, in fronte retro italiano e tedesco. Tutti i consiglieri comunali hanno baciato l'anello papale, scambiando qualche battuta. In particolare Alfred Engl ha ricevuto il sostegno al suo progetto brissinese di «casa della solidarietà ».
Il sindaco Pürgstaller ha spiegato così il significato della cerimonia: «Come sindaco vivere questo momento è unico. È stato un momento molto emozionante. Il suo legame nei confronti della città si sente dalle cose che ci ha detto. Le lodi che ci ha rivolto sono quasi immeritate. La convivenza è un processo che dobbiamo portare avanti tutti insieme e le sue parole ci spingeranno a proseguire su questo cammino. A Bressanone le tensioni fra gruppo etnici non sono mai state grandi come in altre città dell'Alto Adige».
Poi l'inevitabile domande sulle prossime vacanze.
«Io l'ho invitato per l'anno prossimo, adesso spetta a lui decidere. Adesso il Papa è un nostro cittadino a tutti gli effetti e se avrà dei problemi potrà rivolgersi al nostro sportello del cittadino», ha concluso scherzando il sindaco.
Prima della cerimonia, il Papa aveva incontrato il presidente della Provincia Luis Durnwalder. L'udienza privata è durata circa 20 minuti, durante i quali, come racconta Durnwalder, «il Santo Padre si è informato sulla situazione locale e ha avuto parole di apprezzamento per l'alto livello di occupazione, per la buona collaborazione tra Chiesa e Provincia, soprattutto nel settore della scuola privata e del risanamento di chiese e conventi, due ambiti nei quali la Provincia da tempo fa la sua parte con finanziamenti e in dialogo con la diocesi locale e la Conferenza episcopale italiana».
Anche il Landeshauptmann ha invitato il Papa per l'anno prossimo, ricevendo la stessa risposta data al sindaco: «Se Dio vorrà». Prima di vedere Durnwader, il Papa ha incontrato anche i rappresentanti della Provincia che hanno contribuito con le proprie donazioni ai lavori che hanno preceduto il suo arrivo.
© Copyright Corriere dell'Alto Adige, 10 agosto 2008
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