10 agosto 2008

Il Papa all'Angelus: appello per l'Ossezia e riflessione sulla differenza tra gioia autentica e false evasioni (Radio Vaticana)


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L’appello forte per l’Ossezia meridionale e la riflessione sulla differenza tra gioia autentica e false evasioni: nelle parole del Papa all’Angelus a Bressanone

L’appello forte per la situazione in Ossezia meridionale, con l’invito alla preghiera insieme con gli ortodossi, e una riflessione sui rischi del vuoto che comportano certi aspetti della “società del benessere”: al centro delle parole del Papa che all’Angelus ha anche espresso la sua gratitudine per il periodo di riposo e meditazione. Il servizio di Fausta Speranza

Il Papa, parlando nella prima parte del suo discorso in tedesco, sottolinea il beneficio dei giorni di riposo per poi ricordare che il Vangelo di oggi “ci riporta dal luogo di riposo alla vita quotidiana”.
Racconta – spiega il Papa - come dopo la moltiplicazione dei pani il Signore va sulla montagna per rimanere da solo con il Padre. Intanto i discepoli sono sul lago e con la loro misera barchetta faticano invano a tener testa al veto contrario.”

Anche oggi – dice il Papa – “in molte parti della terra la Chiesa si trova a penare per avanzare nonostante il vento contrario e sembra che il Signore sia molto lontano, ma il Vangelo ci dà risposta, consolazione e incoraggiamento e al tempo stesso ci indica la via”.

Cristo ci porge la mano come ai discepoli e “soltanto se noi prendiamo la mano del Signore, se ci lasciamo guidare da lui – aggiunge Benedetto XVI – la nostra sarà una strada retta e buona”.

“Per questo vogliamo pregarlo – afferma il Papa – di riuscire sempre a trovare la sua mano e al tempo stesso in questa preghiera c’è anche l’invito affinchè nel suo nome noi porgiamo la nostra mano agli altri, a coloro che ne abbiano bisogno per condurli sulle acque della nostra storia”.


E poi il Papa, in italiano, prosegue la sua riflessione, con un invito forte e affettuoso ai giovani, a non perdere di vista la gioia vera dietro a falsi miraggi di piacere. Benedetto XVI ricorda i “volti gioiosi di tanti ragazzi e ragazze di ogni parte del mondo” incontrati a Sydney, che hanno provato “la gioia autentica di incontrarsi e di scoprire insieme un mondo nuovo”, “senza avere avuto bisogno di ricorrere a modi sguaiati e violenti, all’alcool e a sostanze stupefacenti”. Il Papa lo sottolinea pensando con dolore ai loro coetanei che cadono vittima di “false evasioni, consumano esperienze degradanti che sfociano non di rado in sconvolgenti tragedie”. Il Papa analizza i motivi:

“E’ questo un tipico prodotto dell’attuale cosiddetta ‘società del benessere’ che, per colmare un vuoto interiore e la noia che lo accompagna, induce a tentare esperienze nuove, più emozionanti, più ‘estreme’”.

“Anche le vacanze – ricorda il Papa – rischiano così di dissiparsi in un vano inseguire miraggi di piacere”. “Ma così – fa notare il Papa – “lo spirito non si riposa, il cuore non prova gioia e non trova pace, anzi, finisce per essere ancora più stanco e triste di prima”. E il Papa spiega di non parlare solo ai giovani:

“Mi sono riferito ai giovani, perché sono i più assetati di vita e di esperienze nuove, e perciò anche i più a rischio. Ma la riflessione vale per tutti: la persona umana si rigenera veramente solo nel rapporto con Dio, e Dio lo si incontra imparando ad ascoltare la sua voce nella quiete interiore e nel silenzio”.

Il Papa esprime la preghiera che “in una società in cui si va sempre di corsa, le vacanze siano giorni di vera distensione”. E dopo la preghiera mariana il Papa dà voce alla sua “profonda angustia per i tragici avvenimenti che si stanno verificando in Georgia e che, a partire dalla regione dell’Ossezia meridionale, già hanno causato molte vittime innocenti e costretto un gran numero di civili a lasciare le proprie case”. Ed esprime il suo auspicio:

“E’ mio vivo auspicio che cessino immediatamente le azioni militari e che ci si astenga, anche in nome della comune eredità cristiana, da ulteriori confronti e ritorsioni violente, che possono degenerare in un conflitto di ancor più vasta portata; si riprenda, invece, risolutamente il cammino del negoziato e del dialogo rispettoso e costruttivo, evitando così ulteriori, laceranti sofferenze a quelle care popolazioni”.

E il Papa aggiunge un chiaro appello alla Comunità internazionale:

“Invito altresì la Comunità internazionale e i Paesi più influenti nell’attuale situazione a compiere ogni sforzo per sostenere e promuovere iniziative volte a raggiungere una soluzione pacifica e duratura, in favore di una convivenza aperta e rispettosa.”

Il Papa invita alla preghiera insieme con i fratelli ortodossi, raccomandando la sua intenzione a Maria. Nelle parole di saluto finali, il Papa richiama in tedesco e in ladino il vangelo del giorno, per poi ricordare in italiano i pellegrini delle diverse comunità parrocchiali della diocesi di Bolzano-Bressanone, come pure i giovani e le famiglie provenienti da altre Diocesi italiane. Ringrazia tutti per il loro affetto e in particolare i giornalisti e gli operatori dei mass-media, che lo hanno seguito durante il soggiorno.

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