14 novembre 2007

Card. Kasper a Radio Vaticana: con gli Ortodossi un primo passo importante ma la strada è ancora lunga. Domani sarà pubblicato il documento di Ravenna


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Ecumenismo: per il cardinale Walter Kasper con gli ortodossi “un primo passo importante"

Sarà reso noto domani dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei cristiani il documento finale dell’incontro che si è tenuto a Ravenna dall’8 al 14 ottobre tra una delegazione guidata dal prefetto del dicastero vaticano per l’ecumenismo, il cardinale Walter Kasper e tutte le chiese ortodosse.
Un documento su “Le “conseguenze ecclesiologiche e canoniche della natura sacramentale della Chiesa”.
Ai nostri microfoni il porporato – rettificando quanto pubblicato oggi dal quotidiano La Repubblica secondo cui il documento “fissa definitivamente e in maniera inequivocabile il primato del romano pontefice, spianando la strada alla riunificazione di cattolici ed ortodossi divisi dallo sisma del 1054 – afferma che si tratta di “un primo passo importante ma la strada verso la piena unità è ancora molto lunga”. Ascoltiamo il cardinale Walter Kasper al microfono di Philippa Hitchen:


R. – Sì, già ci siamo incontrati con tutte le Chiese ortodosse dall’8 al 14 ottobre a Ravenna, abbiamo discusso e concluso un documento sulle conseguenze ecclesiologiche e canoniche della natura sacramentale della Chiesa: comunione ecclesiale, conciliarità e autorità, e questo documento sarà pubblicato e reso pubblico il 15 novembre.
Questo documento parla della tensione fra autorità e conciliarità, ovvero sinodalità, a livello locale, cioè della diocesi, a livello regionale e universale. Il passo importante è che per la prima volta le Chiese ortodosse ci hanno detto sì, esiste questo livello universale della Chiesa e anche a livello universale c’è conciliarità, sinodalità e autorità; vuol dire che c’è anche un Primato, secondo la prassi della Chiesa antica, il primo vescovo è il vescovo di Roma, non c’è dubbio su questo.
Però non abbiamo parlato di quelli che sono i privilegi del vescovo di Roma, abbiamo indicato soltanto la prassi per la discussione futura. Questo documento è un modesto primo passo e come tale dà speranza, ma non possiamo esagerarne l’importanza.
La prossima volta dovremo tornare sul ruolo del vescovo di Roma nella Chiesa universale nel primo millennio, poi dovremo parlare anche del secondo millennio: il Concilio Vaticano Primo, Secondo e questo non sarà facile, la strada è molto lunga e difficile ma questo documento ci dà speranza, abbiamo raggiunto un primo passo importante. Siamo grati a quanti hanno collaborato e anche a quanti hanno pregato durante questo incontro a Ravenna, a tutti i fedeli che hanno veramente pregato e noi abbiamo sperimentato l’aiuto di Dio e della vergine Maria.

D. – Comunque, a quell’incontro di Ravenna la delegazione della Chiesa ortodossa-russa è andata via dalla riunione. In qualche modo, questo crea problemi per la validità di questo documento…

R. - Sì, è vero, la delegazione ortodossa-russa è partita già il primo giorno perché c’era un problema inter-ortodosso, sul riconoscimento della Chiesa autonoma dell’Estonia, c’è una differenza tra Costantinopoli e Mosca.
Questa è una questione inter-ortodossa, non possiamo interferire, ma noi siamo molto rattristati e preoccupati perché per noi è importante che la Chiesa ortodossa russa partecipi anche nel futuro al nostro dialogo. Perciò non possiamo interferire, ma vogliamo chiedere a Mosca e Costantinopoli di fare del loro meglio per trovare una soluzione, un compromesso e se loro vogliono possiamo anche facilitare questa soluzione o a livello bilaterale, tra Mosca e Costantinopoli, o a livello pan-ortodosso, ma non c’è dubbio, noi vogliamo la partecipazione della Chiesa ortodossa-russa. E’ un Chiesa molto importante, numerosa; non vogliamo fare il dialogo senza i russi e vogliamo lavorare per questo scopo.

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