22 novembre 2007

Concistoro 2007: Radio Vaticana intervista Mons. Scherer (Brasile), Mons. Bagnasco (Genova) e Mons. Farina (curia romana)


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Domani, giornata di riflessione e preghiera del Collegio cardinalizio con il Papa alla vigilia del Concistoro per la creazione di 23 nuovi cardinali

Domani si terrà nell’Aula Nuova del Sinodo una giornata di riflessione e preghiera del Collegio cardinalizio con il Papa alla vigilia del Concistoro ordinario pubblico per la creazione di 23 nuovi cardinali. La meditazione del mattino, introdotta dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei Cristiani, sarà dedicata al dialogo ecumenico. I nuovi porporati – aveva detto Benedetto XVI annunciando il Concistoro all’udienza generale del 17 ottobre – “sappiano testimoniare con coraggio in ogni circostanza il loro amore per Cristo e per la Chiesa”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

La dignità cardinalizia rappresenta una chiamata ad una responsabilità ancora più grande al servizio della Chiesa. E’ quanto ricorda, al microfono di Silvonei Protz, mons. Odilio Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo, che sabato 24 novembre sarà tra coloro che riceveranno dal Papa la berretta cardinalizia:

"Io interpreto questa chiamata come una chiamata alla missione, in maniera più impegnativa. Cambia senz’altro il mio rapporto con la Chiesa universale, di tutto il mondo, perché i cardinali sono chiamati ad essere anche collaboratori del Santo Padre; mi preparo per assumere con coscienza e impegno quello che mi sarà affidato. In Brasile, la nomina è stata accolta con molta gioia e tutti hanno ancora in mente le immagini della visita del Santo Padre, nel maggio scorso. Adesso la gente forse dà più importanza anche al suo Magistero, alle sue parole perché hanno sentito, hanno visto da vicino il Papa che era lì tra di noi e questo rimane nel cuore della gente".

Tra i prossimi porporati figura anche mons. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana (CEI), che al microfono di Tiziana Campisi, sottolinea come la dignità cardinalizia sia una grande responsabilità da accogliere con crescente consapevolezza:

"E’ una responsabilità nuova che investe la mia persona, come l’atto di fiducia del Papa, che investe l’intera diocesi, la mia comunità. Quindi, sono sicuro che sia i miei sacerdoti che tutti i fedeli di Genova siano consapevoli di questo dono e di questo nuovo compito di fedeltà al Santo Padre e di vivacità della comunità cristiana. Sento sempre la vicinanza della mia Chiesa, anche per vicende, a volte un po’ pesanti, che mi hanno visto coinvolto; però, anche in questo momento di gioia, seppure di responsabilità, avverto molto questa vicinanza. La presenza di fedeli di Genova a Roma sicuramente mi testimonia questo affetto che naturalmente è reciproco".

E gioia e timore per la nomina cardinalizia esprime, al microfono di Giovanni Peduto, mons. Raffaele Farina, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa:

"Essere cardinale non è una cosa da poco e non si può rimanere indifferenti anche se io sinceramente non me l’aspettavo; e soprattutto, quello che mi pare sia evidente è il timore di non essere degno, di non essere all’altezza di questo incarico, di quest’onore. Timore anche per eventuali altri incarichi che il Santo Padre mi affiderà. Vorrei anche aggiungere un auspicio: coloro che lavorano in Vaticano sono in maggioranza laici; auspico che siano motivati, cioè consci del servizio che prestano alla Santa Sede, sentendo di lavorare accanto al Papa e che lavorino con entusiasmo, con ottimismo, con riconoscenza".

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