1 febbraio 2008

"Ultima deriva della procreazione artificiale": così mons. Sgreccia commenta l'ipotetica tecnica che permetterebbe alla donna di procreare figli da sé


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"Ultima deriva della procreazione artificiale": così mons. Sgreccia commenta la notizia di una ipotetica tecnica che permetterebbe alla donna di procreare figli da sola

E’ “l’ultima deriva di una procreazione artificiale che prescinde non solo dall’unione uomo - donna dal punto di vista affettivo, ma anche biologico”. E’ quanto sottolinea il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, mons. Elio Sgreccia, dopo la notizia, proveniente da ambienti scientifici britannici, della sperimentazione su topi di una tecnica che potrebbe consentire di prelevare delle cellule staminali dal midollo osseo della donna per creare spermatozoi e avere figli senza il concorso dell’uomo. Mons. Elio Sgreccia parla anche di “rottura completa della eterosessualità” e di un atto “autoreferenziale e autoriproduttivo”. Ascoltiamo il presidente della Pontificia Accademia per la Vita al microfono di Luca Collodi:

R. – Qui è la portata di tipo antropologico ed etico, sempre nella malaugurata ipotesi che qualcuno pensi di trasferirla sull’uomo, perchè verrebbe del tutto eliminata l’eterosessualità come necessaria per la fecondazione. In parte, questo era stato ottenuto attraverso la clonazione, ma in questo caso ci sarebbe proprio un’ulteriore manipolazione della sessualità e la completa eliminazione del fattore intersessuale per la procreazione: una procreazione, quindi, asessuale.

Questo naturalmente ha le sue ricadute sul piano etico e, se vogliamo, anche sul piano – si direbbe oggi – politico. Un domani il potere politico potrebbe portare avanti la ricerca, e anche la tecnica della procreazione artificiale verso la produzione di esseri umani senza il bisogno dell’unione uomo-donna, quindi, garantiti di una capacità immunologica particolare. L’embrione prodotto all’interno di una donna con il proprio ovulo e con il proprio spermatozoo ha i suoi stessi geni. Quindi, sarebbe un figlio adatto ad essere medicamento, ad essere banca di prelievo per tessuti istocompatibili con il fratello, la sorella e tutti i discendenti di quella stessa persona.

Un’ingegneria che porta lontano - una specie di delirio – verso la produzione dell’uomo come uno lo vuole e nello stesso tempo la trasformazione della sessualità e l’abrogazione della famiglia. Tutti questi tentativi di una scienza che, a mio avviso, diventerebbe perversa, è contro la natura, è contro la struttura della persona umana che è sessuata e che ha una procreazione attraverso l’unione dei due sessi. Io spero che sia un delirio mentale e rimanga tale, e non venga mai realizzato.

D. – Mons. Sgreccia, sempre dall'Inghliterra arriva poi la notizia di una proposta che prevede di proibire, nelle scuole, l'utilizzo di termini come "papà e mamma" per rispettare i ragazzi con genitori omosessuali...

R. – E’ l’invadenza di ciò che è politico su quella che è la struttura antropologica e biologica. In questa maniera, si verrebbe ad abolire il senso affettivo che hanno le due parole, papà e mamma, e metterle tutte e due sotto il catalogo genitoriale, di genitori, per marcare l’uguaglianza, l’equipollenza dei due sessi, quindi l’abolizione dell’eterosessualità e del legame paterno e materno, nello stesso tempo. Questo è uno sforzo titanico – mi sembra – e cibernetico all’interno del linguaggio. L’altro, all’interno della biologia, per abolire la famiglia, l’eterosessualità e il senso di comunione dell’uomo-donna e della procreazione.

D. – Lei valuta che in entrambi i casi ci possa essere una qualche pressione di lobby economiche o omosessuali?

R. – E’ una stessa ideologia convergente. Se poi è portata avanti da certi gruppi occulti, che finanziano anche, naturalmente, le ricerche, di questo non ho le prove. Ma fa pensare che ci sia un’ideologia che sottende e spinge in avanti contro la famiglia, a favore di una rottura della eterosessualità, dell’autoreferenzialità, della individualità di uomo e donna.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Qualcuno sa chi guiderà gli esercizi spirituali alla curia romana quest'anno? E a chi sono affidate le meditazioni per la Via Crucis? Si dovrebbe già sapere visto che gli esercizi inizieranno tra poco... Ciao a tutti! Marco

Anonimo ha detto...

So per certo che gli esercizi spirituali saranno guidati dal cardinale francese Albert Vanhoye.
Ecco la notizia di Apcom:

PAPA/ PER LA QUARESIMA ESERCIZI SPIRITUALI DEL CARD. VANHOYE
Dal 10 al 16 febbraio, predicazioni del cardinale francese

Città del Vaticano, 29 gen. (Apcom) - Sarà il cardinale Albert Vanhoye a predicare gli esercizi spirituali per la Quaresima per il Papa e la curia romana. Gesuita, francese, il cardinale Vanhoye terrà gli esercizi spirituali dal 10 al 16 febbraio, secondo quanto anticipa l'agenzia I.Media.

Dopo il cardinale Marco Cé, patriarca emerito di Venezia, che predicò nel 2006 e l'arcivescovo emerito di Bologna, il cardinale Giacomo Biffi, nel 2007, toccherà quest'anno al francese Vanhoye predicare nel terzo anno di pontificato di benedetto XVI. 84 anni, il porporato è biblista esperto particolarmente del Nuovo Testamento.

Gli esercizi spirituali cominciano tradizionalmente la prima domenica di Quaresima, che quest'anno cade il 10 febbraio. I membri della curia romana si ritrovano con il Papa nella cappella "Redemptoris Mater" del Palazzo Apostolico per la celebrazione dei Vespri, che seguono l'adorazione e la benedizione eucaristica. Successivamente sono previste due meditazioni la mattina e una meditazione al pomeriggio, di una mezz'ora ciascuna, nei cinque giorni di predicazione.

Non e' ancora noto, invece, il nome di chi scrivera' le meditazioni per la via crucis.