3 agosto 2008

Benedetto XVI all'Angelus ricorda Papa Paolo VI, di cui tra tre giorni ricorrerà il 30.mo anniversario della morte. Messaggio per le Olimpiadi (R.V.)


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Benedetto XVI all'Angelus ricorda Papa Paolo VI, di cui tra tre giorni ricorrerà il 30.mo anniversario della morte. Il Santo Padre auspica anche che le prossime Olimpiadi di Pechino siano un esempio di convivenza tra i popoli

La bellezza delle montagne e la festosa accoglienza di fedeli e turisti hanno fatto da cornice al primo Angelus di Benedetto XVI a Bressanone: “il sole e la sua luce, l’aria che respiriamo, l’acqua, la bellezza della terra, l’amore, l’amicizia, la vita stessa – ha detto il Papa - sono beni centrali”. “Non possiamo comprarli, ma ci sono donati; ci sono cose – ha aggiunto - che nessuno ci può portare via, che nessuna dittatura, nessuna forza distruttrice ci può rubare”. Il Santo Padre ha anche augurato agli atleti che parteciperanno alle prossime Olimpiadi di Pechino di dare il meglio nel genuino spirito olimpico. All’Angelus Benedetto XVI ha ricordato Papa Paolo VI, di cui tra tre giorni ricorrerà il 30.mo anniversario della morte. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Il pensiero di Benedetto XVI è andato alla sera del 6 agosto 1978, festa della Trasfigurazione di Gesù, quando Papa Paolo VI è tornato alla casa del Padre. “Quale supremo Pastore della Chiesa, Paolo VI – ha detto il Papa - guidò il popolo di Dio alla contemplazione del volto di Cristo, Redentore dell’uomo e Signore della storia”:

“E proprio l’amorevole orientamento della mente e del cuore verso Cristo fu uno dei cardini del Concilio Vaticano II, un atteggiamento fondamentale che il venerato mio predecessore Giovanni Paolo II ereditò e rilanciò nel grande Giubileo del 2000. Al centro di tutto, sempre e solo Cristo: al centro delle Sacre Scritture e della Tradizione, nel cuore della Chiesa, del mondo e dell’intero universo”.

La Divina Provvidenza - ha aggiunto Benedetto XVI - chiamò Giovanni Battista Montini dalla Cattedra di Milano a quella di Roma nel momento più delicato del Concilio quando l’intuizione del beato Giovanni XXIII rischiava di non prendere forma.

“Come non ringraziare il Signore per la sua feconda e coraggiosa azione pastorale? Man mano che il nostro sguardo sul passato si fa più largo e consapevole, appare sempre più grande, quasi sovrumano, il merito di Paolo VI nel presiedere l’Assise conciliare, nel condurla felicemente a termine e nel governare la movimentata fase del post-Concilio”.

Potremmo veramente dire – ha affermato Benedetto XVI - che la grazia di Dio in Paolo VI “non è stata vana”: “ha valorizzato le sue spiccate doti di intelligenza e il suo amore appassionato alla Chiesa e all’uomo”.

"Mentre rendiamo grazie a Dio per il dono di questo grande Papa, ci impegniamo a far tesoro dei suoi insegnamenti".

Dopo l’Angelus il Papa ha rivolto il proprio saluto agli organizzatori e agli atleti delle Olimpiadi che si apriranno a Pechino venerdì prossimo. L’augurio del Papa è che ciascuno “possa dare il meglio di sé, nel genuino spirito olimpico”.

"Seguo con profonda simpatia questo grande incontro sportivo - il più importante ed atteso a livello mondiale - ed auspico vivamente che esso offra alla comunità internazionale un valido esempio di convivenza tra persone delle più diverse provenienze, nel rispetto della comune dignità. Possa ancora una volta lo sport essere pegno di fraternità e di pace tra i popoli!".

Il Papa, rivolgendosi ai fedeli, ha anche espresso un cordiale saluto alla gente di lingua ladina:

I recordi con ligrëdza…

“Ricordo con piacere che l’albero di Natale per la Piazza San Pietro è venuto dalla Val Badia. Che Dio benedica le vostre vallate. Mantenete – secondo l’esempio di San Giuseppe da Oies – la fede in Dio e l’amore per la Chiesa”.

Prima della preghiera mariana del Papa, il vescovo di Bolzano – Bressanone, mons. Wilhelm Egger, ha presieduto la Santa Messa. Durante l’omelia, il presule ha sottolineato che “Gesù ci dona anche cibo per l’anima”. “Noi uomini – ha aggiunto - abbiamo una profonda esigenza di comprendere il significato della vita e abbiamo anche il desiderio profondo che Dio ci stia accanto”. “Gesù – ha spiegato il vescovo - sazia questa fame, annunciando che Dio ci è accanto come Padre e che noi siamo reciprocamente fratelli e sorelle”.

In quale atmosfera è stato accolto il Papa e quali emozioni hanno suscitato le parole del Santo Padre? Amedeo Lomonaco lo ha chiesto a padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, raggiunto telefonicamente a Bressanone

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