7 febbraio 2008

Il traduttore dei libri di Joseph Ratzinger: "Il Papa? Mite, buono di carattere, affabile"


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Giuseppe Reguzzoni conosce dieci lingue è di Busto Arsizio e dal 1992 traduce le opere di Ratzinger «È semplice far capire il Papa»: parola del suo traduttore

Mariagiulia Porrello

BUSTO ARSIZIO Il Papa parla per bocca di un bustocco. Abita infatti a Busto Arsizio, dove è anche nato, Giuseppe Reguzzoni, uno dei traduttori delle opere di Joseph Ratzinger.
Quarantanove anni, professore di italiano e latino al Liceo linguistico Daniele Crespi, due lauree, una in lettere moderne, l'altra in teologia, e un dottorato in storia moderna e contemporanea, solo per citarne i titoli principali, Reguzzoni è un vero poliglotta: conosce francese, inglese, spagnolo, polacco, portoghese, latino e greco antico, ebraico, sanscrito e tedesco. Proprio quest'ultima lingua gli ha permesso di diventare traduttore delle opere scritte da Ratzinger prima che divenisse Benedetto XVI.

Come e quando è entrato in contatto con Ratzinger?

«Nel 1992 la San Paolo, casa editrice per la quale lavoravo, aveva bisogno urgente della traduzione di un articolo che l'allora cardinal Ratzinger aveva scritto per un anniversario del cardinal Martini.
L'ho fatta io e da quel momento mi hanno chiamato anche per successivi lavori».

Ha avuto rapporti diretti con Ratzinger?

«Una volta l'ho incontrato a Milano in occasione della presentazione di un suo libro: fu un incontro commovente perché tra tutti gli autori che ho tradotto è stato l'unico che ha riconosciuto l'importanza e la complessità del lavoro di traduzione, così delicato e importante. A dicembre, l'ho rivisto in Vaticano: sono stato suo ospite come membro della rappresentanza della rivista teologica e culturale Communio. A me è venuto spontaneo parlargli in tedesco. Per quanto riguarda le traduzioni, finchè era cardinale se ne occupava la sua segreteria. Invece ora le traduzioni vengono effettuate all'interno del Vaticano stesso».

Quali sono le caratteristiche del Papa che ha avuto modo di apprezzare e che in generale sono poco conosciute?

«La mitezza, la bontà di carattere, l'affabilità. Fa sentire ognuno a proprio agio e non è per niente freddo».

E' difficile tradurre il Papa?

«Per niente, anzi: è l'autore più semplice che ho tradotto. Ha una prosa lineare, corretta, un bel tedesco che risente molto della sua formazione classica».

C'è stato un testo, da lei tradotto, che ha suscitato maggior scalpore nell'opinione pubblica?

«Ce ne sono due: una è la sua autobiografia che è stato il testo più venduto, l'altro è Il sale della terra, il libro che i media hanno considerato di più.

Nel 1993-94, in piena crisi politica, alla domanda di un giornalista tedesco che gli chiedeva se ci fossero vincoli politici per i cattolici, Ratzinger ha risposto che i cattolici potevano far parte di qualunque partito perché l'importante era che rispettassero i valori cattolici.

Tutti mi chiedevano se il cardinale avesse proprio detto così e perfino D'Alema citò la frase. La risposta del Papa era stata molto avanti perché di lì a poco la Dc si sarebbe sciolta».

© Copyright La Provincia di Lecco, 7 febbraio 2008

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