6 febbraio 2008

Messa tridentina, scoppia il nuovo caso: l'apertura del Papa agli Ebrei interpretata come un passo indietro!


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Per il rabbino capo di roma il papa ha fatto una marcia indietro di 43 anni

L'Assemblea rabbinica italiana: «Pausa di riflessione nel dialogo» con i cattolici

Il giudizio sulla modifica della preghiera del Venerdì Santo: «Una sconfitta dei presupposti stessi del dialogo»

ROMA - E ora è rottura. L'Assemblea rabbinica italiana dopo la modifica alla preghiera per gli ebrei del venerdì santo ritiene necessaria una «pausa di riflessione nel dialogo» con i cattolici.
E rileva che la modifica decisa da Papa Ratzinger costituisce «una sconfitta dei presupposti stessi del dialogo». L'Assemblea lo afferma in una nota firmata dal presidente, rabbino Giuseppe Laras.

DI SEGNI: MARCIA INDIETRO DI 43 ANNI - Del resto fin da martedì non erano mancate le critiche alla decisione papale. «Una marcia indietro di 43 anni che impone una pausa di riflessione nel dialogo ebraico-cristiano». Anche a mente fredda e con migliore documentazione, non cambia, anzi si aggrava, il giudizio del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni sul nuovo testo della preghiera del Venerdì santo, annunciata da Papa Ratzinger, che riguarda gli Ebrei. «Della preghiera - spiega ancora - è grave la sostanza e grave anche la formula con cui è stata presentata. Vorrei precisare che non è vero che è stata tolta la frase che urta la sensibilità del popolo ebraico. In questa nuova formulazione è tutto che urta questa sensibilita».
Di Segni rivela che il nuovo testo non «è un fulmine a cielo sereno». «Nei mesi scorsi - dice - avevamo fatto presente le nostre perplessità e ci avevano dato ampie assicurazione. Invece ora ci troviamo davanti al peggio». Il rabbino spiega poi il modo in cui il nuovo testo sia peggiorato: «nella liturgia di un tempo nel recitare la preghiera del venerdì santo si ci si doveva inginocchiare e pregare in silenzio. Questi due atti non valevano giunti al "pro perfidis judeis".
Pio XII invece ripristinò sia il silenzio sia la necessità di inginocchiarsi. Com'è noto Giovanni XXIII nel 1959 tolse il "pro perfidis judeis", ma lasciò intatto tutto il resto. Nel 1970 la preghiera fu completamente cambiata da Paolo VI e si diceva: il popolo ebraico sia fedele alla sua Alleanza».
«Rispetto a questa evoluzione, papa Ratzinger - osserva ancora il rabbino capo di Roma - ha riportato indietro le lancette di 43 anni rispetto al 2008». Tra le cause di questo «inciampo», Di Segni indica il problema «dell'immagine del popolo ebraico per la Chiesa. La domanda è sempre la stessa: cosa ci stanno a fare gli ebrei su questa terra?». «Se questo è il presupposto del dialogo, è intollerabile. Evidentemente - aggiunge ancora Di Segni che è in contatto con il rabbinato di Israele - la chiesa ha problemi di riscoprire i fondamenti della sua ortodossia».

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Non ho veramente parole...
R.


TRADIZIONALISTI: NO MODIFICHE A PREGHIERA EBREI, RESTI UGUALE
Una Voce: La Chiesa si vergogna del suo passato?

Roma, 6 feb. (Apcom) - Dopo le critiche degli ebrei, anche i tradizionalisti italiani esprimono perplessità per la modifica della cosiddetta preghiera per gli ebrei voluta da Benedetto XVI. L'oggetto degli appunti è lo stesso - la nuova formula della preghiera del venerdì santo introdotta nel Missale romanun - ma le motivazioni sono opposte a quelle dei rabbini: "Si è voluto 'liberalizzare' il messale romano antico, dichiarando che non è mai stato abrogato, ma si ritiene indispensabile alterarlo cambiando (solo formalmente?) una preghiera usata per secoli e secoli nella liturgia e i cui termini risalgono all'antichità cristiana e ai Padri della Chiesa?", si domanda l'associazione tradizionalista Una voce. "La Chiesa allora ha sbagliato e si vergogna del suo passato, della sua preghiera, della sua dottrina?".

9 commenti:

euge ha detto...

Che cosa vi avevo detto? Il gioco è fatto ora oltre ad avere l'odio ed il risentimento ancora maggiore degli ebrei, ci sono anche i tradizionalisti a da re contro a Benedetto XVI che cerca inesorabilmente contro tutti gli ostacoli, di creare forme di dialogo per tutti. Non oso pensare ai commenti che ci saranno domani sui soliti giornaloni questa è musica per le orecchie di Scalfari e C ed anche per quella parte di clero che non ama Benedetto XVI per non parlare di quella massa di catto comunisti, che sicuramente continuerà a dipingerlo come un retrogrado medievale.
Non mi resta che dire al Mio Papa che gli voglio un bene grandissimo anche per quelli che non gliene vogliono e che le sono vicino sempre con tutto l'affetto e la devozione che merita.
SEMPRE CON BENEDETTO XVI

mariateresa ha detto...

cara Euge, stiamo fiduciosi.
Insomma non è morto nessuno e i soliti strumentali commentatori non sono poi così incriticati, da un po' di tempo a questa parte. Incriticati? Ho inventato una parola nuova.Luisa, prendi nota.
Ho fatto un commento nel post più sotto, ma è apparso un messaggio strano e non so se si vedrà.
E l'ho scritto con tanto impegno, il meschino commento.
Beh. Se non si vedrà , lo riscriverò.
La mia competenza informatica è penosa.
Non possiamo impedire un certo teatrino, ma francamente la questione non è di biblica importanza. Io la vedo così.
Ma io sto sempre a vedere quello che va bene e mai il negativo, dice mio marito.E sono 27 anni che lo dice.
Stiamo in campana, come si dice, ma senza strapparci i capelli dalla testa. Se non c'è motivo.

Anonimo ha detto...

Sono un lettore assiduo del vostro blog: vorrei farvi i complimenti per la puntualità e per la sottigliezza con la quale affrontate le varie problematiche.
Sull'argomento ebrei mi riservo di scrivere più in là.
Ciao!

Anonimo ha detto...

Sono 43 anni che i papi fano finta di fare i papi:anche la Chiesa cattolica si era adeguata al ruolo ornamentale che hanno le chiese anglicana e luterana nei paesi nordici. Ma, evidentemente, questo papa ha preso il suo ruolo sul serio e dunque "à la guerre comme à la guerre".Cordiali saluti, Eufemia

lapis ha detto...

ma il rabbino Di Segni ha mai valutato la possibilità di chiedere scusa a noi cristiani per gli appellativi con cui nel Talmud sono chiamati Gesù e Maria?

Anonimo ha detto...

...la chiesa ha problemi di riscoprire i fondamenti della sua ortodossia», direbbe di Segni, dico direbbe perchè dei cronisti ultimamente poco mi fido...
Se ci azzardissimo a dirlo noi di altri, ci arriverebbero subito richiesta formale di scuse e accusa di ingerenza con interruzione immediata del dialogo (come sopra, d'altronde).
Volete che dica spassionatamente quel che penso? Qualunque cosa "questo Papa" dirà e farà non andrà mai bene, perchè è teologo, è tedesco e per definizione, dal momento in cui è apparso al balcone, "sta portando indietro la Chiesa".
Io che non guardo solo all'ecumenismo, che di fatto non c'è, e che assisto alle celebrazioni col novus ordo, esattamente come prima, mi chiedo quali sono stati i progressi (o le riforme) della chiesa degli ultimi 30 anni che ora stanno regredendo. Chi li ha percepiti, mi illumini, perchè per certi ambiti forse anch'io li starei aspettando.
E chi parla e straparla, forse non si è mai chiesto chi ci fosse dietro la preparazione teologica del dialogo coi fratelli ebrei e mea culpa varii del precedente pontificato.
Ci manca solo l'ennesima raccolta di firme...

brustef1 ha detto...

Stabilito che FINALMENTE s'ode una critica omologa, vale dire sul piano teologico-religioso, senza i noiosi latrati in stile 1870 che fanno di ogni erba un fascio, con tutto il rispetto dovuto ai fratelli maggiori rispondiamo, sempre sul piano teologico-religioso e senza per questo mettere in discussione l'esistenza di Israele o negare l'Olocausto: ma perché voi non abolite la terribile maledizione rabbinica PULSA-DE-NURA "contro i nemici della fede", da celebrarsi in un cimitero sotto la luna piena? Ricordo le immagini, alcuni anni fa, del rito celebrato contro Saddam Hussein, e sembra che abbia pure funzionato...

Anonimo ha detto...

Occorre ricordare alcune coordinate politiche: la Chiesa all'epoca di Paolo VI, si schierò decisamente a favore degli arabi e GPII ha solo parzialmente cercato di instaurare un rapporto non conflittuale con gli ebrei e Israele. Ovviamente anche quest'ultimi non perdono occasione per mettere in cattiva luce i cattolici e il papa "reazionario" In tanti in Occidente cercano di non perdere le posizioni acquisite a spese delle chiese in generale, e ogni appiglio è buono. E mi chiedo, perchè la FSSPX non ritorna all'ovile; o vogliono anche loro non perdere il potere acquisito? Cordiali saluti, Eufemia.

Anonimo ha detto...

La FFSPX forse sconta il coraggio di affermare che il CVII sia stato solo pastorale e non dogmatico come affermarono piu' riprese Giovanni XXIII e Paolo VI.