2 febbraio 2008

Retromarcia del rettore della Sapienza: legittime le critiche al Papa da docenti e studenti!


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Su segnalazione di Eufemia leggiamo questa nota dell'agenzia Agi che riporta una lettera del rettore della Sapienza, Guarini, a tutto il personale dell'Ateneo.
In essa si fa una clamorosa retromarcia dando ai media la colpa di tutto cio' che e' accaduto all'inizio di gennaio alla Sapienza.
Non che non sia vero: i media hanno responsabilita' gravissime ed ingiustificabili in questo deprecabile episodio, ma il rettore omette "qualcosina".
Per esempio non c'e' nemmeno una parola sul fatto che i 67 "sapienti" hanno attribuito erroneamente al Papa una frase di Feyerabend! Enno', caro professor Guarini!
Nella lettera viene citato Bernardini, ma non si ricorda che quest'ultimo ha dichiarato al Corriere di non considerare Joseph Ratzinger suo collega. E questa intervista e' stata rilasciata dopo (non prima) dell'atto intollerante verso il Papa.
Caro rettore, non pensi di mettere una pietra sopra la gravita' di quanto e' successo e rifletta sull'opportunita' di invitare di nuovo Benedetto XVI.
A questo punto sarebbe meglio...soprassedere!

R.

PAPA ALLA SAPIENZA: GUARINI, LEGITTIMO DIRITTO CRITICA DOCENTI =

(AGI) - Roma, 1 feb. - Una vicenda che ha assunto 'significati e dimensioni non prevedibili' con una 'sovraesposizione mediatica' ed una 'strumentalizzazione' che hanno 'snaturato' la discussione dentro l'universita'; ma era legittimo il diritto di critica da parte dei docenti, cosi' come di alcuni gruppi di studenti. Sono questi i passaggi piu' signicativi della lettera con cui il rettore dell'Universita' La Sapienza Renato Guarini si e' rivolto a "tutti i componenti della comunita' della Sapienza" riguardo la vicenda dell'invito e la mancata visita del Papa per l'inaugurazione dell'anno accademico, ricostruendo nel tempo quanto accaduto e pur
aggiungendo (in sede di premessa) che lo scritto non avrebbe dovuto essere divulgato all'esterno.
'Credo sia necessario, ora che la discussione puo' svolgersi al nostro interno e nelle forme appropriate a uno scambio tra studiosi - inizia Guarini - riprendere in forma sintetica i fatti che hanno preceduto, accompagnato e seguito l'inaugurazione dell'anno accademico ed esprimere su questi le mie valutazioni. Fin dalla prima comunicazione ufficiale, che reca la data del 17 marzo 2006, il Papa e' stato invitato a intervenire a conclusione della cerimonia dell'inaugurazione dell'anno accademico. La partecipazione nella forma di una allocuzione e' stata definitivamente concordata in un incontro il 31 ottobre 2007. Precedentemente era stato scelto il tema della giornata, ovvero l'impegno contro la pena capitale, anche a seguito di altre iniziative come la rassegna cinematografica autunnale e la raccolta di firme da parte degli studenti a sostegno della moratoria, ed era stato chiesto al professor Mario Caravale di svolgere la lezione magistrale. La prima comunicazione al Senato accademico dell'iniziativa e' avvenuta il 23 ottobre.
Alcuni docenti - sottolinea Guarini - hanno interpretato l'invito come invito a tenere la lezione magistrale, anche a seguito di un mero errore materiale riportato nella comunicazione sintetica degli uffici, e hanno trasmesso le proprie perplessita' in forma scritta al Rettore, che ha risposto ai diversi interlocutori. Si e' trattato di un assoluto equivoco: l'intervento di Benedetto XVI gia' nella prima stesura del programma era previsto dopo la conclusione della cerimonia accademica, come indica il protocollo in caso di presenza di capi di Stato nelle sedi accademiche. Sei anni fa il Papa aveva partecipato all'inaugurazione di Roma Tre nella stessa forma, senza che alcun docente contestasse ne' alcun giornale facesse da cassa di risonanza delle proteste, anche in quel caso minoritarie, di qualche gruppo studentesco.
Il 14 novembre il professor Marcello Cini ha espresso le su critiche all'iniziativa in un articolo sul quotidiano il Manifesto al quale e' stata data risposta sullo stesso giornale. Il 20 novembre ho comunicato al Senato che la data dell'inaugurazione dell'anno accademico era posticipata al 17 gennaio e ho precisato le modalita' di svolgimento della giornata'. 'Qualche giorno piu' tardi - ricorda Guarini - 67 docenti mi hanno inviato una lettera nella quale riprendevano le osservazioni critiche di Marcello Cini ed esprimendo legittimamente dissenso aggiungevano l'argomento dell'atteggiamento del Papa in relazione al processo a Galileo.
Ho dialogato con diversi tra i firmatari della lettera, spiegando il contesto e il senso dell'invito rivolto al Pontefice. Oltre un mese dopo, a ridosso della visita del Papa, il 10 gennaio, la lettera dei 67 docenti e' ricomparsa su Repubblica a firma del professor Carlo Bernardini ma non la replica di Bernardini che metteva in evidenza l'incongruenza temporale dell'uscita della lettera sul quotidiano. Di qui e' iniziata una escalation che ha portato ai fatti a tutti noti e infine alla decisione della Santa Sede di annullare la visita'.
'Da questa sequenza di atti, che propongo qui per trasparenza, con l'auspicio di doverla ripercorrere per l'ultima volta, emerge chiaramente - sottolinea Guarini - come la vicenda abbia assunto significati e dimensioni non prevedibili. La sovraesposizione mediatica, probabilmente inevitabile considerata la portata dell'evento e l'entita' dei temi in discussione, e la conseguente strumentalizzazione hanno finito per snaturare la discussione che era avvenuta all'interno della Sapienza, anche con la componente studentesca, togliendo autonomia e autorevolezza alle posizioni espresse dalla comunita' universitaria. Deve essere ricordato che, sull'onda di una campagna stampa che ha aumentato a dismisura la visibilita' dell'evento - osserva il rettore - in quei giorni venivano annunciate iniziative di contestazione di dubbio gusto; tra i promotori apparivano gruppi che solo in minima parte comprendono rappresentanze di studenti della Sapienza. Dai media veniva intanto prospettato un clima che in alcun modo corrispondeva a quanto percepibile dall'interno dell'Universita' e lo stesso annullamento della visita papale veniva letto dai commentatori come una mancanza di agibilita' democratica della Sapienza e la nostra universita' descritta come un luogo non in grado di ospitare una figura di rilievo come il Papa. L'auspicio e' ora di poter considerare conclusa la vicenda e di volgerla al positivo'.
'Cio' che e' accaduto - conclude il rettore della Sapienza - deve essere l'occasione per ribadire che la comunita' accademica e' per sua natura aperta al dialogo. Ho affermato in aula magna e ribadisco che il diritto di critica da parte di alcuni docenti era legittimo, cosi' come le iniziative assunte da parte di alcuni gruppi di studenti in forme rispettose e adeguate all'ambiente universitario. Non si puo' dire altrettanto di alcuni interventi successivi che pretendevano di arrogarsi un diritto di veto o che nella forma diventavano lesivi del rispetto che tutta la comunita' universitaria deve prima di tutto a se'. Le difficolta' di questi giorni e il dissenso su alcune valutazioni, tuttavia, non hanno mai fatto venire meno in me l'apprezzamento per il lavoro scientifico e didattico con il quale tutti i colleghi - tra cui quelli della facolta' di Scienze - contribuiscono alle attivita' e al prestigio della Sapienza. Proprio a partire da cio' dobbiamo ora guardare avanti, rafforzare elaborazioni condivise, anche su temi difficili e, pur lasciando spazio all'espressione di punti di vista diversi che sono la nostra forza e la nostra ricchezza, riaffermare l'adesione ad un'impresa culturale comune di grande importanza, autorevolezza e autonomia quale e' la Sapienza'.

(AGI)

6 commenti:

Luisa ha detto...

"Dai media veniva intanto prospettato un clima che in alcun modo corrispondeva a quanto percepibile dall'interno dell'Universita' e lo stesso annullamento della visita papale veniva letto dai commentatori come una mancanza di agibilita' democratica della Sapienza e la nostra universita' descritta come un luogo non in grado di ospitare una figura di rilievo come il Papa. "

Mi sa che il rettore era talmente occupato a parlamentare rinchiuso nei suoi ufffici che non ha avuto il tempo di guardare... la tv ....eh no...ma che noi siamo tutti ciechi e sordi? All`esterno noi abbiamo gurdato la televisione e non abbiamo visto colombe bianche protestando con calma,ma scalmanati che hanno persino occupato il suo rettorato caro Guarini e che hanno da lei ottenuto di manifestare all`interno dell`Università...altro dettaglio dimenticato... ....mah ....è bene ricostruire gli avvenimenti per tirarne le lezioni...mase si omette qualche dettaglio fondamentale , si rischia di non tirare le dovute lezioni...mi sa che i 67 hanno tirato le orecchie al rettore, che in questa missiva sembra quasi susarsi con loro...e Feyerabend ?... caro rettore...lei ha la memoria molto selettiva, ma penso che a questo punto ognuno cerca di salvare la propria poltrona.

Anonimo ha detto...

Caro rettore hanno convinto anche lei a cedere alle falsità che hanno costellato l'episodio vergognoso ed ignobile della sapienza. Bene adesso eviti accuratamente di fare l'ennesima figuraccia perchè quella che ha fatto inisieme a tutta l'università, è veramente il massimo che si potesse sperare.
Conte Ugolino

Anonimo ha detto...

Ciao Raffaella, la mia amica di Roma mi dice che per la città sono comparsi un po' di manifesti "No Vat" come quelli che campeggiavano davanti alla Sapienza. Così sembra sempre che quei quattro gatti siano chissà quanti, mentre in realtà sono solo pochi prevaricatori che si arrogano il diritto di imporre la propria discutibile opinione agli altri spacciandola per maggioritaria solo perché urlano più forte. Penso che il sindaco di Roma dovrebbe per una volta dimostrare che si deve avere rispetto per le religioni e affetto per la propria e, in nome di entrambi i principi, mandi qualcuno a strappare quella cartaccia dal muro... ch

Anonimo ha detto...

Sono pochi ma fanno molto rumore...
:-))

euge ha detto...

Caro anonimo, non conterei molto sull'intervento del Sindaco di Roma .......... ora è in altre faccende affaccendato!!!!!!

Anonimo ha detto...

Ma possiamo lanciare una campagna "Boicotta la Sapienza"?
Un laureato della Sapienza che vi ha sprecato cinque anni fra gente del tutto insignificante, il cui contributo al progresso della cultura e' nullo.