10 ottobre 2008
Pio XII beato? Ma prima di tutto giusto (Magister)
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Pio XII beato? Ma prima di tutto giusto
Il rabbino di Haifa protesta e "La Civiltà Cattolica" frena. Ma la beatificazione di papa Eugenio Pacelli è sempre più vicina. E anche la storia dovrà rendergli giustizia, sostiene su "L'Osservatore Romano" l'ebreo e laico Paolo Mieli
di Sandro Magister
ROMA, 10 ottobre 2008
Celebrando ieri in San Pietro la messa nel cinquantesimo anniversario della morte di Pio XII, papa Joseph Ratzinger ha invitato tutti a pregare "perché prosegua felicemente la causa della sua beatificazione".
Fu Paolo VI in persona, nell'aula del Concilio Vaticano II, a proporre la beatificazione di Pio XII, assieme a quella di Giovanni XXIII. Era l'8 novembre 1965, quando già si addensavano su papa Eugenio Pacelli le accuse di aver collaborato con i suoi silenzi allo sterminio nazista degli ebrei: accuse divenute di dominio mondiale ad opera del dramma "Il Vicario" di Rolf Hochhuth, messo in scena per la prima volta due anni prima a Berlino.
Da allora, il percorso della causa di beatificazione di Pio XII si è intersecato con la controversia sui suoi silenzi. L'8 maggio 2007 la congregazione vaticana delle cause dei santi ha votato all'unanimità "l'eroicità delle virtù" di papa Pacelli, ultimo passo prima del processo di beatificazione vero e proprio. Ma Benedetto XVI non ha sinora firmato il decreto.
Una commissione di studio è stata incaricata di un ulteriore approfondimento, anche sulla base dei documenti presenti negli archivi vaticani ma ancora non accessibili al pubblico.
La contrarietà alla beatificazione di Pio XII è stata espressa più volte, negli anni passati da alcuni esponenti ebrei. Tra questi, l'attuale rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni.
Ad essi si è sorprendentemente unito, lo scorso 6 ottobre, il rabbino capo di Haifa, Shear Yashuv Cohen.
Sorprendentemente perché il rabbino Cohen si è scagliato contro la beatificazione di Pio XII subito dopo aver parlato nell'aula del sinodo dei vescovi, al quale era stato invitato come ospite speciale e nel quale aveva fatto ingresso con tutti gli onori, al fianco di Benedetto XVI, per la prima volta nella storia dei sinodi.
E anche lì, al termine del suo discorso, aveva lanciato una velata accusa contro papa Pacelli, dicendo:
"Noi ebrei non possiamo dimenticare il triste e doloroso fatto di come molti, inclusi grandi capi religiosi, non levarono una voce nello sforzo di salvare i nostri fratelli, ma scelsero di rimanere in silenzio e di aiutarli in segreto".
In segreteria di stato, il cardinale Tarcisio Bertone e il ministro degli esteri Dominique Mamberti si sono parecchio irritati per la sortita del rabbino e prima ancora per aver scelto lui come ospite, quando si sa che tra i leader ebrei ve ne sono molti – e di valore – che hanno un'alta stima di Pio XII.
Le autorità vaticane, naturalmente, non accettano che si interferisca dall'esterno su decisioni, come le proclamazioni di santi e beati, che competono strettamente alla Chiesa. Ma le opposizioni più insidiose alla beatificazione di Pio XII arrivano da dentro il campo cattolico più che da fuori.
Alcune di queste opposizioni sono scontate, ad esempio quella frontale degli studiosi della "scuola di Bologna", la cui esaltazione di Giovanni XXIII va di pari passo con la squalifica di Pio XII.
Altre invece sono più sottili e ammantate d'autorevolezza. È il caso della "Civiltà Cattolica", la rivista dei gesuiti di Roma che è stampata con il previo controllo della segreteria di stato.
Lo scorso 18 settembre, lo stesso giorno in cui Benedetto XVI difendeva le virtù eroiche di Pio XII parlando a un gruppo di ebrei della Pave the Way Foundation, "La Civiltà Cattolica" è uscita con un articolo del suo storico, padre Giovanni Sale, molto critico delle cautele diplomatiche con cui Pacelli, da segretario di stato, reagì alle leggi razziali antiebraiche promulgate in Italia nel 1938.
In Vaticano l'articolo – riprodotto in più lingue in www.chiesa – ha suscitato grande trambusto.
Chi accusa i gesuiti della "Civiltà Cattolica" di far opera di boicottaggio, chi la segreteria di stato d'aver omesso il doveroso controllo.
Il cardinale Bertone ha cercato di riportare ordine dando grande evidenza, su "L'Osservatore Romano" dell'8 ottobre, alla sua prefazione ad un libro di strenua difesa di Pio XII, "La verità ti farà libero", scritto dall'americana suor Margherita Marchione e uscito lo stesso giorno per i tipi della Libreria Editrice Vaticana.
Ma un contraccolpo della baruffa provocata dalla "Civiltà Cattolica" si è ritrovato ancora su "L'Osservatore Romano" del giorno successivo, in una domanda di un'intervista su papa Pacelli.
"La Civiltà Cattolica ha scritto che Pio XII non ebbe voce di profeta. Non si tratta di un giudizio un po' anacronistico?".
L'intervista è a Paolo Mieli, allievo del grande storico del fascismo Renzo De Felice e direttore del maggiore quotidiano italiano, il "Corriere della Sera". Mieli è di famiglia ebraica, con parenti morti nei campi di concentramento nazisti.
E in un'intera pagina del "giornale del papa" Mieli letteralmente smantella la "leggenda nera" che pesa su Pio XII, da lui definito "il papa più importante del Novecento".
L'intervista è stata raccolta da Maurizio Fontana, che l'ha firmata, e dal direttore de "L'Osservatore Romano", Giovanni Maria Vian. È uscita giovedì 9 ottobre, lo stesso giorno della messa nel cinquantesimo della morte di Pio XII, con Benedetto XVI che nell'omelia ha detto di lui:
"Agì spesso in modo segreto e silenzioso proprio perché, alla luce delle concrete situazioni di quel complesso momento storico, egli intuiva che solo in questo modo si poteva evitare il peggio e salvare il più gran numero possibile di ebrei".
Ecco l'intervista, integrale:
La storia renderà giustizia a Pio XII
Intervista a Paolo Mieli
L'omelia di Benedetto XVI nella messa del 9 ottobre 2008, nel cinquantesimo anniversario della morte di Pio XII:
> "Il brano del libro del Siracide..."
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Il servizio di www.chiesa con l'articolo critico della "Civiltà Cattolica":
> Pacelli bifronte. Coraggioso come papa, troppo cauto come segretario di stato (23.9.2008)
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E un precedente servizio con un penetrante profilo di Pio XII scritto dal professor Pietro De Marco:
> Un figlio della Chiesa di Pio XII rompe il silenzio sulla sua santità (27.1.2005)
© Copyright www.chiesa consultabile online anche qui.
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1 commento:
Prego l'anonimo che ha segnalato l'articolo del corriere di rimandare il post perche' il mio pc lo respinge.
Grazie
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