14 febbraio 2008

«Suor Lucia, subito via alla beatificazione»: lo speciale di Avvenire


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«Suor Lucia, subito via alla beatificazione»

Saraiva Martins: il Papa concede la dispensa due anni prima

DA ROMA GIANNI CARDINALE

Il cardinale José Saraiva Martins non na­sconde la propria gioia. Il Papa ha con­cesso la dispensa che permetterà l’inizio della causa di beatificazione di suor Lucia do­po tre anni dalla sua morte e non dopo cin­que, come invece è stabilito dalle norme vi­genti. E ha disposto che fosse proprio il por­porato portoghese a dare la notizia ai fedeli di Coimbra, e al mondo. Il cardinale Saraiva è rimasto particolarmente colpito dalla feli­cità con cui è stato accolto il provvedimento pontificio. «Il popolo cristiano di Coimbra ha ricevuto con giubilo la bella notizia che ho a­vuto l’incarico di portare loro. Non dico che se l’aspettassero, certo ci speravano molto».

Eminenza, perché il Papa ha concesso questa dispensa? Per­ché ha fatto questa eccezione?

Fin dalla morte di suor Lucia è stato evidente quanto fosse dif­fusa in Portogallo, ma anche nel resto del mondo, la fama di santità di questa umile religiosa. Il vescovo locale si è fatto su­bito interprete di tale moto popolare e ha chiesto la dispensa al Papa.

Benedetto XVI l’ha benignamente concessa e, nell’udienza che mi ha concesso lo scorso 17 dicembre, ha disposto che fos­si io, in quanto prefetto della Congregazione delle cause dei san­ti, a dare l’annuncio. Non nascondo che come capo-dicastero e come compatriota di suor Lucia sono stato particolarmente lie­to di essere stato prescelto per dare questa bella notizia al po­polo.

La concessione della dispensa è collegata al fatto che sono sta­ti già beatificati il fratellino e la sorellina di suor Lucia?

Certamente, questo ha aumentato la fama di santità di suor Lu­cia, anche se formalmente non c’è legame tra i due fatti.

La dispensa dai cinque anni è stata concessa anche altre volte in passato?

Negli ultimi dieci anni, da quando cioè sono prefetto della Con­gregazione delle cause dei santi, questa dispensa è stata concessa altre due volte. Nel caso di Madre Teresa di Calcutta, ora beata, e in quello di papa Giovanni Paolo II, per il quale è già iniziata il lavoro della compilazione della cosiddetta positio super virtu­tibus.

Perché concedere una dispensa di questo genere dopo la pub­blicazione dell’istruzione Sanctorum mater in cui invece tra­spare il desiderio che ci sia una maggiore accuratezza nel seguire le norme stabilite?

Le leggi sono fatte per gli uomini e non gli uomini per le leggi. La Chiesa, la suprema autorità della Chiesa, è abbastanza sag­gia per capire che ci sono casi eccezionali – come quelli appe­na illustrati – che non possono essere irretiti da norme che in­vece sono opportune e necessarie nella prassi ordinaria.

La figura di suor Lucia è legata anche al cosiddetto terzo Segreto di Fatima, che, pure negli ultimi anni, non ha mancato susci­tare dibattiti e polemiche. Qual è il suo pensiero a riguardo?

La causa di beatificazione non riguarda direttamente né le ap­parizioni né il cosiddetto segreto, ma la persona di suor Lucia.

Riguardo alle polemiche passate e presenti suscitate dalla pub­blicazione del cosiddetto terzo segreto di Fatima, non hanno, a mio avviso, fondamento. Il lavoro svolto al riguardo dalla Con­gregazione per la dottrina delle fede, presieduta dall’allora car­dinale Ratzinger, su esplicito mandato del servo di Dio Giovan­ni Paolo II, è stato molto chiaro. Punto.

Suor Lucia ha lasciato in eredità un Diario e altri scritti inedi­ti. Verranno pubblicati? Quando?

Speriamo che vengano presto pubblicati in modo. Sono un ve­ro tesoro spirituale che, sono sicuro, farà molto bene alle anime di coloro che si allieteranno con la loro lettura.

© Copyright Avvenire, 14 febbraio 2008


«La Madonna ci chiede preghiera e penitenza»

Gianni Cardinale

DA ROMA

Il processo di beatificazione e canoniz­zazione di suor Lucia dos Santos, la car­melitana nota al mondo intero come la maggiore dei tre piccoli veggenti di Fatima, potrà cominciare subito, a soli tre anni dal­la morte e non dopo cinque come prevedo­no le norme canoniche. La notizia è stata data ieri sera in Portogallo dal cardinale Jo­sé Saraiva Martins, prefetto della Congrega­zione delle cause dei santi, nel corso di una messa concelebrata a Coimbra, insieme al vescovo locale Albino Mamede Cleto, pro­prio per ricordare la figura della carmelita­na a tre anni dalla scomparsa, avvenuta il 13 febbraio 2005 a quasi 98 anni di età.

«È per me – ha detto il cardinale davanti ad una folla di fedeli – una profonda gioia essere latore di una notizia che ha del sensa­zionale ».
Ed ha aggiunto: «Le norme giuri­diche attualmente in vigore richiedono che trascorra un quinquennio dopo la morte per poter iniziare la causa di beatificazione di un Servo di Dio. Orbene, secondo tali nor­me, sarebbe necessario attendere ancora due anni per poter dare inizio al processo di beatificazione di suor Lucia. Il Santo Padre, però, tenendo conto delle numerose richie­ste, provenienti da tutto il mondo, si è beni­gnamente degnato di concedere la dispen­sa dai due anni, richiesta da monsignor Ma­mede Cleto, permettendo così che la causa di beatificazione e canonizzazione della mo­naca carmelitana depositaria dell’appari­zione di Fatima possa cominciare quanto prima».
Il cardinale quindi ha letto, «con ve­ro piacere», il decreto attuativo della deci­sione pontificia, emanato dal dicastero da lui presieduto, e redatto in latino.

La decisione di concedere la dispensa era stata presa durante l’udienza che il Papa a­veva concesso al cardinale Saraiva Martins il 17 dicembre dello scorso anno. Ma la no­tizia è rimasta segreta, poi l’annuncio a sor­presa di ieri. Fino all’ultimo le consorelle di Lucia e i fedeli si sono chiesti il perché della eccezionale presenza del porporato a Coim­bra per una ricorrenza che sembrava essere 'di routine'.

Ora la diocesi lusitana ha fa­coltà di iniziare le procedure che potranno portare suor Lucia all’onore degli altari, do­ve 'raggiungerà' la cuginetta Giacinta e il cuginetto Francesco che, morti in tenera età, sono stati già proclamati beati da Giovanni Paolo II il 13 maggio 2000.
Il provvedimento annunciato ieri è assolu­tamente eccezionale, come d’altronde ec­cezionale è la storia di Suor Lucia, la cui fi­gura è indissolubilmente legata alla appari­zioni mariane che cominciò ad avere a par­tire dal 13 maggio 1917.
Ieri, comunque, nella sua omelia pronun­ciata durante la messa, il cardinale Saraiva Martins ha ricordato come «la conversione dei peccatori, la penitenza e il sacrificio so­no le grandi parole suggerite a Fatima dalla Madonna e che hanno formato la trama quotidiana della vita di suor Lucia, fino al­l’ultimo istante su questa terra, come affer­mano le persone che hanno vissuto con lei». E riguardo al cosiddetto 'terzo segreto', poi, il porporato portoghese ha voluto citare u­na breve nota biografica su suor Lucia re­datta dalla sua priora al Carmelo di Coimbra: «Il fatto che si facesse tanta speculazione at­torno al Segreto era per lei – suor Lucia – mo­tivo di sofferenza. Prima che fosse rivelato, era solita dire con un po’ di tristezza: 'Se si impegnassero a vivere l’essenziale, che è già stato detto!… si preoccupano solo di ciò che rimane da dire, invece di compiere ciò che è stato richiesto, preghiera e penitenza!'».
Con la dispensa annunciata ieri la figura di suor Lucia diventa la terza candidata agli al­tari a superare il vincolo rappresentato dal punto 9a delle 'Norme da osservarsi nelle inchieste diocesane nelle cause dei santi', e­manato dalla Congregazione delle cause dei santi nel 1983, dove si stabilisce che «nelle cause più recenti, il libello di domanda non può essere presentato prima di cinque anni dalla morte del servo di Dio».
Finora, infatti, la dispensa era stata conces­sa solo in altri due casi. Alla fine del 1998 Giovanni Paolo II la concesse per la causa di Madre Teresa di Calcutta, morta il 5 settem­bre 1997 e proclamata beata il 19 ottobre 2003. Il 28 aprile 2005, poi, Benedetto XVI ha concesso la dispensa per la causa del suo predecessore, scomparso 26giorni prima. La dispensa venne concessa nel corso di u­na udienza concessa al cardinal Vicario Ca­millo Ruini cui seguì, il successivo 9 maggio, il relativo decreto della Congregazione.

© Copyright Avvenire, 14 febbraio 2008


LA VEGGENTE

Custode delle rivelazioni, per 57 anni visse in stretta clausura

Lucia Dos Santos (o De Jesus, dal cognome materno) nacque il 22 marzo del 1907 ad Aljustrel, frazione di Fatima. La famiglia era molto povera e la piccola, come altri coetanei, portava al pascolo il piccolo gregge di pecore e capre, insieme con i cuginetti Francesco e Giacinta Marto. Dopo le straordinarie apparizioni mariane del 1917, Lucia entrò a far parte dell’Istituto di Santa Dorotea (1925) e fu ammessa come postulante nel convento della stessa Congregazione a Tuy, in Spagna.
Come suor Maria Lucia dell’Addolorata, pronunciò i voti perpetui nel 1934. Nel 1948, lasciò l’Istituto di Santa Dorotea e, a 41 anni, entrò nel Carmelo di San Giuseppe, a Coimbra, con il nome di suor Maria Lucia del Cuore Immacolato; la scelta di un Ordine di clausura fu approvata dal vescovo e da papa Pio XII, per sottrarla alle continue visite dei fedeli. Nel maggio del 1967, incontrò a Fatima Paolo VI; il 13 maggio 1982 vide per la prima volta Giovanni Paolo II, incontro che si ripeté il 13 maggio 1991 e il 13 maggio 2000, per la beatificazione dei due cugini. Suor Lucia è vissuta nel Carmelo di Coimbra per 57 anni, rispondendo soltanto alle richieste di chiarimenti e precisazioni del vescovo e dei Papi, soprattutto sul 'terzo segreto'. È morta a quasi 98 anni il 13 febbraio 2005. Il 19 febbraio 2006, la sua salma è stata trasferita nella Basilica della Vergine di Fatima, accanto agli altri due veggenti, i beati Francesco e Giacinta Marto.

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LA STORIA

IL 13 MAGGIO 1917 LA PRIMA APPARIZIONE

La prima apparizione di Maria ai tre pastorelli di Fatima avvenne il 13 maggio 1917 in località Cova da Iria. La Signora vestita di bianco con il rosario in mano parlò alle due bambine, ma solo Lucia poté colloquiare con Lei, mentre Francesco assistette all’apparizione ma non sentì le parole della Madonna, che gli furono riferite.
L’appuntamento fu per ogni 13 del mese fino all’ottobre dello stesso anno. La notizia subito si sparse, provocando l’accorrere di molti fedeli ma anche ostilità del governo portoghese, timoroso di insurrezioni. Nel 1930, la Chiesa cattolica proclamò il carattere soprannaturale delle apparizioni e ne autorizzò il culto. A conferma della parola data ai tre dalla Madonna riguardo l’evento prodigioso, il 13 ottobre 1917, molte migliaia di persone riferirono di aver assistito ad un fenomeno che fu chiamato 'miracolo del sole'. Molti dei presenti, anche a distanza di chilometri, raccontarono che, mentre pioveva e una spessa nube ricopriva il cielo, d’un tratto la pioggia cessò e, diradandosi le nuvole, si aprì il cielo. Il sole, tornato visibile, «cominciò a roteare su sé stesso».

© Copyright Avvenire, 14 febbraio 2008


LE PROFEZIE

IL «SEGRETO» DIVISO IN TRE PARTI L’ULTIMA RIVELATA SOLTANTO NEL 2000

Come scrisse nel 2000 l’arcivescovo Bertone, «Fatima è senza dubbio la più profetica delle apparizioni moderne. La prima e la seconda parte del 'segreto' riguardano la spaventosa visione dell’inferno, la devozione al Cuore Immacolato di Maria, la seconda guerra mondiale, e poi la previsione dei danni immani che la Russia, nella sua defezione dalla fede cristiana e nell’adesione al totalitarismo comunista, avrebbe recato all’umanità», eventi imprevedibili dall’uomo nel 1917. Il cosiddetto 'terzo segreto', rivelato solo nell’ultimo Anno Santo, riguarda la Chiesa e il «vescovo vestito di bianco (il Papa, pensò suor Lucia) che venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce».

© Copyright Avvenire, 14 febbraio 2008

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